Un genio della narrazione
TITOLO: Tre millimetri al giorno
AUTORE: Richard Matheson
PAGINE: 237
TRAMA:
Durante una gita in barca, Scott Carey è esposto a una nube radioattiva. Qualche settimana pìu tardi, preoccupato per le proprie condizioni di salute, si sottopone ad alcuni controlli medici e scopre con sgomento che non solo sta perdendo peso, ma è anche diventato più basso: ha cominciato a rimpicciolirsi, in un processo irreversibile, di tre millimetri al giorno. In un crescendo da incubo infinito, Carey vede i suoi tentativi di proseguire una vita normale svanire e perdere di logica, per trasformarsi in una continua lotta per la sopravvivenza tra insetti giganti e pericoli impensabili. Ed è solo l'inizio del suo viaggio verso l'ignoto...
RECENSIONE
Richard Matheson… che dire dell'autore? Non ho letto molto di lui. L’ho scoperto poco tempo fa quando, passeggiando per una libreria, l’occhio mi
è caduto su un titolo che, troppo spesso, si ricollega solo al film che ne è
stato tratto: sto parlando di Io sono leggenda (di cui troverete a breve la
recensione). Oggi però parliamo del secondo libro che ho
letto di questo autore, ovvero Tre millimetri al giorno.
Che dire della storia? Questo è un romanzo di fantascienza che narra la
vicenda di Scott Carrey, un uomo medio della borghesia americana che vive una
vita normale, finché, un giorno, una strana nube lo investe. Pochi giorni
dopo la banalissima vita di questo “uomo qualunque” viene stravolta: sta perdendo peso, ma presto si rende conto che è anche peggio di così... Scott si sta
lentamente ma inesorabilmente rimpicciolendo, tre millimetri al giorno,
puntuali e inesorabili.
La narrazione inizia in medias res, infatti noi viviamo solo gli ultimi
cinque giorni della vita di Scott, cinque giorni al termine dei quali dovrebbe
scomparire. Viviamo con lui i suoi ultimi 15 millimetri, in uno scantinato, che
diviene al contempo una prigione dalla quale l’uomo non può fuggire, ma anche una
terra inospitale in cui la lotta per la sopravvivenza fa da padrona. Non
viviamo la storia in ordine cronologico, bensì la ricostruiamo grazie ai flashback
rievocati dagli eventi di questa lotta. La magistrale “regia” dell’autore ci fa
vivere una triste ma meravigliosa dualità: da un lato l’uomo che combatte per
sopravvivere nonostante la consapevolezza della fine imminente; dall’altro
l’uomo che sta vedendo distruggersi, per colpa di una misteriosa malattia senza
cura, la sua vita, le sue relazioni e la sua persona. Il presente ci fa
empatizzare con Scott e ci fa vivere le sue imprese come nostre, dalla
conquista della vetta del frigorifero per delle briciole di crackers, alla fuga
dal ragno; ogni sua azione è faticosa e noi fatichiamo con lui.
I flashback sono un espediente meraviglioso per approfondire la psiche del
personaggio e al contempo trattare una a una le debolezze degli uomini messe a
nudo dalla malattia di Scott, dall’ansia da prestazione al sentirsi incapaci
di provvedere all’educazione dei figli.
Nella vicenda compaiono diversi personaggi, il cui approfondimento è funzionale alla creazioni di relazioni interpersonali credibili, atte però unicamente ad approfondire la psiche del protagonista; tuttavia questi personaggi sono relegati ai suoi ricordi, perché Scott è solo nel suo scantinato, e nella sua malattia. Nessuno lo accompagnerà fino alla fine, la forza di arrivare fino in fondo la deve trovare dentro: la forza di arrivare a sfidare la paura più grande dell’uomo, quella della morte. Arrivandoci a testa alta sapendo di aver vissuto tutte le fatiche, le ansie e le paure della vita, di averle vinte e di arrivare in fondo con serenità e gioia.
"La vita vale sempre la pena di essere vissuta” è un po’ il messaggio finale del romanzo.
Ma adesso, nelle ore finali, anche la
speranza era svanita. Eppure poteva ancora sorridere. Nel momento di
massima disperazione aveva trovato la gioia. Sapeva di averci provato e
di non avere niente di cui rimproverarsi. E questa era una vittoria
completa, perché era una vittoria su di sé.
Tuttavia il finale non è così triste. Matheson coglie l’occasione per
inviarci un messaggio positivo (ancora più di quanto già non fosse): quella che
credevamo fosse la fine del romanzo, si rivela essere in realtà l’inizio di una
nuova vita in un nuovo mondo. Un mondo microscopico, tutto da scoprire.
Il finale è forse scontato, ma funzionale al messaggio che l’autore voleva mandarci (anche se avrei preferito un finale più drammatico, però questo è
perché sono una brutta persona).
Che dirvi di più di questo romanzo? Nulla ;)
Matheson è sempre un genio della narrazione e ad ora (per quello che è il
mio gusto) i due romanzi che ho letto sono dei capolavori che dovrebbero essere
parte della libreria di qualunque lettore (nonostante siano romanzi di
fantascienza, genere che riconosco non essere apprezzato da tutti).
Che ne pensate? Conoscete l'autore? Vi ispira il libro?
Emme
VOTO
Che ne pensate? Conoscete l'autore? Vi ispira il libro?
Emme
Non conosco l'autore ma la storia è interessante, ottima recensione
RispondiEliminaSe vuoi conoscere il cuore di tenebra di uno dei più grandi narratori americani,devi leggere i suoi racconti, dove esprime il meglio di sé. È stato anche sceneggiatore di film, ad esempio Duel di Spielberg.Nato da Uomo e Donna è il racconto più terribile mai apparso nella narrativa Horror.
EliminaSe vuoi conoscere il cuore di tenebra di uno dei più grandi narratori americani,devi leggere i suoi racconti, dove esprime il meglio di sé. È stato anche sceneggiatore di film, ad esempio Duel di Spielberg.Nato da Uomo e Donna è il racconto più terribile mai apparso nella narrativa Horror.
EliminaNon ho mai sentito parlare di questo autore né di questa storia che trovo fantastica. Mi ricorda il film Cara mi si sono ristretti i ragazzi (credo...non ricordo il titolo). Recensione molto bella e profonda. Complimenti.
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