Buongiorno a tutti!
Il testo che vi propongo oggi non viene veramente da "
642 idee per scrivere "(il librone di scrittura da cui di solito traiamo ispirazione): è infatti un tema che il prof di Marta le ha assegnato come compito per Natale; io l'ho letto per caso e mi è piaciuto molto, perciò ho deciso di pubblicarlo.
Vedo con chiarezza le fonti che hanno ispirato mia sorella: Chuck Bass vi dice qualcosa? E
Bling Ring ?
Comunque vi auguro buona lettura. Fateci sapere che ne pensate.
Un ladro colto sul fatto decide di chiamare egli
stesso la polizia. Racconta ciò che accade, descrivendo particolari emozioni e
sensazioni del protagonista della vicenda.
Fin da quando sono piccolo le persone rimangono impressionate dai racconti che riguardano me, la mia famiglia e il nostro conto bancario: strepitosi viaggi nei luoghi più “chic” del mondo, incontri con personaggi famosi, numerosi inviti a cene di gala con persone che indossano vestiti più costosi di una casa, giornate di shopping nei negozi più prestigiosi della città… Insomma, tutti rimangono sempre stupiti dalla ricchezza della mia famiglia. Nessuno è mai riuscito a spiegarsi perché mia madre andasse in giro con al dito un anello di smeraldo uguale a quello che Taylor Swift aveva ricevuto in regalo dal suo nuovo fidanzato, poco dopo che questo anello era misteriosamente scomparso dalla casa della celebre cantante. Allo stesso modo, qualche anno fa, le coetanee di mia sorella Jenny rimanevano a bocca aperta nell’ammirare la mia dolce sorellina sventolare davanti ai loro occhi pieni di invidia una borsa identica a quella che la cantante Katy Perry si era vista sottratta da un ladro misterioso qualche giorno dopo averla comprata. Tutti in città sapevano che la mia famiglia navigava nell’oro, ma nessuno riusciva a comprenderne il motivo. Se qualcuno mi avesse chiesto “Brad, ma che lavoro fanno i tuoi?”, io avrei dovuto rispondere “La mia famiglia ha una attività in proprio molto fruttuosa.”. Questo era ciò che i miei genitori volevano che io e mia sorella rispondessimo ai ficcanaso. La ragione della nostra vaghezza è molto semplice: la verità sulla mia famiglia doveva rimanere un segreto, altrimenti, se tutti avessero scoperto la nostra “attività di famiglia”, il mondo ci sarebbe crollato addosso. È da molti anni che i miei parenti riescono a penetrare di soppiatto nelle ville stratosferiche delle star residenti a Beverly Hills e uscirne sani e salvi con le tasche colme di gioielli, oro, pietre preziose, denaro, vestiti, scarpe, borse…. Per riuscire nelle nostre imprese è fondamentale il lavoro di squadra: le donne si informano sui beni posseduti dalle celebrità e scelgono quelli che vorrebbero; gli uomini invece devono riuscire a soddisfare le richieste delle signore. Mio padre è il numero uno, il migliore nella nostra famiglia, quello che riesce a entrare e derubare più facilmente le abitazioni. Quindi era abbastanza normale che tutti fossero sicuri che anch’io, un giorno, sarei diventato come mio padre. Peccato che quel giorno non sia mai arrivato e mai arriverà, considerato che domani, probabilmente, mi ritroverò a marcire in una cella. Io non sono furbo come mio padre, non sono abile con i computer per rendere innocue le telecamere, non sono capace di scassinare una porta in meno di quindici secondi, non riesco ad arrampicarmi su un tetto senza rischiare di morire una dozzina di volte, non sono atletico come lui, non sono veloce né forte, anzi sono piuttosto smilzo e con zero muscoli. Io sono il contrario di mio padre: lui è un dio, io sono una nullità. Non sono nemmeno capace di mantenere il sangue freddo appena qualcosa va un po’ storto rispetto al piano previsto: mi faccio prendere subito dall’agitazione, inizio a tremare e a balbettare. Io sono una grande delusione per tutti, soprattutto per mio padre. Lui si vergogna di me. Dice che non sono capace di controllare le miei emozioni, sono troppo sensibile per i suoi gusti, non sono capace di stare calmo e di non perdere la testa. Non ho mai capito come i miei familiari siano sempre riusciti a rimanere rilassati , a essere sicuri che tutto sarebbe andato bene. Io, invece, ho sempre pensato che fosse una questione di tempo prima che qualcuno venisse a sapere di tutti i reati che la mia famiglia ha commesso. E adesso, per colpa mia, tutti lo sapranno. Tutti smetteranno di pensare ai Bass come alla famiglia più ricca e sofisticata della città, ma cominceranno a vederci come degli sporchi criminali, come dei ladri. In fondo penso che sia giusto così, altrimenti a quest’ora non starei scrivendo questa mia confessione seduto tranquillamente in camera mia, ma avrei già cercato di far scomparire quel maledetto video, la prova della mia colpevolezza, avrei già avvisato tutta la mia famiglia e l’avrei convinta a scomparire in qualche altro luogo, sempre che esista un posto in cui sia possibile nascondersi per una famiglia di criminali come noi. D’altra parte se rubi le ricchezze delle star di Beverly Hills è impossibile non essere inseguiti da tutte le forze di polizia che Dio ha creato. Comunque, io avevo già pensato di confessare tutto, non riesco proprio a sopportare di vedere mia madre e mia sorella sfoggiare con vanità e superiorità i loro “nuovi “ abiti appena rubati o guardare mio padre volare con la sua “nuova” Porsche. Semplicemente non ci riesco. Non sono fatto come loro. Forse mio padre ha ragione, forse sono troppo sensibile, ma non riesco proprio a tenere a freno il mio senso di colpa. È vero, non ho ucciso nessuno e non ho mai sottratto niente a nessuno che non avesse i soldi per poter ricomprarsi tutto ciò che aveva perso, però non mi sembra comunque giusto ciò che fa la mia famiglia, ciò che io faccio. Anzi, sono sicuro che non è giusto. Quando mi sono accorto che una telecamera era rimasta accesa nella casa in cui siamo entrati stanotte, all’inizio, mi è mancato il fiato, non sentivo più la terra sotto i piedi, per poco non mi sono fatto prendere da un attacco di panico. Come ho già detto prima, sotto pressione non me la cavo bene. Stanotte, invece, dopo un primo momento di puro terrore, sono riuscito a frenare le mie emozioni, a tenere i nervi saldi. Non ho dato l’allarme come avrei dovuto fare, non mi sono messo a piangere e a urlare come un bambino isterico, non ho fatto niente di niente. Ho terminato il mio lavoro come programmato, sono tornato a caso con mio padre e mio zio e poi ho iniziato a scrivere questa lettera con l’intenzione di sputare il rospo, di svelare il segreto che per tanti anni ha permesso alla mia famiglia di navigare nella ricchezza, nell’ozio e nella beatitudine. Anche se, sinceramente, io non riesco a definire la mia vita beata, dato tutti i crimini che ho commesso. Sono abbastanza sicuro che in Paradiso non ci sia posto per una persona come me. Forse Dio sarà clemente, nonostante tutto. Alla fine ho comunque deciso di dire la verità. Certo, insieme a me ho condannato anche tutta la mia famiglia alla galera o forse peggio, ma l’ho fatto per una buona causa. L’essere stato colto in fallo mi ha dato la spinta per compiere ciò che avrei dovuto fare anni fa. Confessare. Sono consapevole di tutto ciò che ho combinato ed è per questo che non sono andato fuori di testa, non mi sono gettato nello sconforto, ma è per ciò che mi sono finalmente comportato da uomo: non ho avuto paura, ma ho guardato in faccia la realtà con serietà e decisione. Chissà come la prenderanno i miei familiari. Mi immagino già la faccia di mio padre, composta e impassibile come sempre; anche mia madre non si scomporrà più di tanto. Mia sorella, al contrario, sono sicuro che andrà fuori di testa: è sempre stata abituata a essere servita e riverita, a essere al centro dell’attenzione, a stare sempre sul grandino più alto del podio, vedersi privata di tutto sarà un duro colpo per lei. Lo so, qualcuno potrebbe pensare che io sia un uomo senza cuore e senz’anima. Questo, però, non è vero: io voglio bene alla mia famiglia, ma sono tutti coinvolti in questi crimini, quindi è giusto che tutti vengano puniti. È davvero una sfortuna per mio padre che il suo figlio maggiore sia un uomo così sensibile verso la giustizia e non un criminale incallito come lui avrebbe voluto. Non c’è più niente da dire, ormai. Dopo aver terminato questa lettera chiamerò io stesso la polizia e poi sarà solo questione di pochi attimi prima che i poliziotti vengano ad arrestare me e tutta la mia famiglia. Non ci sarà neanche bisogno di un processo, questa mia confessione e il video della telecamera basteranno per farci rinchiudere tutti in cella. Non c’è nient’altro da aggiungere. Spero proprio di aver fatto la scelta giusta. Anzi, sono sicuro di averla fatta.
Brad Bass
Che ne pensate? Vi è piaciuto?
Alex
Ciao,interessante sta cosa! 🤗
RispondiEliminaCiao, il tema è stato svolto in modo molto originale! Spero che la prof abbia dato un bel voto :)
RispondiEliminaUn Bel tema, se fossi io la prof ti avrei dato il massimo voto.
RispondiEliminaComunque è molto completo
Very nice blog youu have here
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