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sabato 6 ottobre 2018

RECENSIONE: Il sogno del prigioniero (fumetto) di Gino Andrea Carosini

Ben ritrovati, cari lettori, al nostro appuntamento circa mensile in collaborazione con la rivista online Il lettore di fantasia. Oggi vi parlerò di un racconto un po’ particolare… si tratta infatti di un racconto a fumetti, dal titolo Il sogno del prigioniero, disegnato e sceneggiato da Gino Andrea Carosini. Ora non perdiamoci in chiacchiere e iniziamo ;)



TITOLO: Il sogno del prigioniero 
AUTORE: Gino Andrea Carosini
NUMERO DI APPARIZIONE: 24

Premessa obbligatoria: è la prima volta che mi trovo a parlare di un racconto a fumetti, e nella mia vita ho letto veramente poche opere facenti parte di quest’arte (su tutte forse la più significativa è stata la bellissima graphic novel Blankets di Craig Thompson); tuttavia spero di riuscire a essere esaustivo in qualcosa che, in certi aspetti, è ancora più complicato della semplice letteratura, soprattutto quando la mano che scrive e disegna è la stessa.



RECENSIONE:

Il breve fumetto è ispirato a un racconto di Jack Finney, che purtroppo, per mia ignoranza, non conosco. So che Finney è l’autore de L’invasione degli ultracorpi
 (che per altro è parte della mia ormai infinita lista di libri da leggere), ma più di questo non so.

Che dire del racconto in sé? Non molto in realtà, anche e soprattutto in virtù della sua brevità: parliamo infatti di poche pagine (6 contando la “copertina”), in cui non ci sono personaggi che possono essere incredibilmente approfonditi; si capisce, però, che non è sicuramente l’introspezione l’obiettivo dell’autore.
La storia narra dell’ultima parte della prigionia in un carcere di tal Lopez, un condannato a morte di cui non sappiamo altro se non che è un’artista e che come ultimo desiderio ha chiesto dei colori e dei pennelli per poter dipingere la sua via di fuga.

sabato 4 agosto 2018

RECENSIONE: Il pianeta della memoria di Chiara Zanini

COLLABORAZIONE CON IL LETTORE DI FANTASIA

Dopo una lunga assenza (aaah, la psicologia… scienza tanto affascinante quanto complessa) eccomi di nuovo sulle pagine di Vuoi conoscere un casino?, con la rubrica in collaborazione con Il Lettore di Fantasia (QUI per info). Oggi vi parlerò del racconto Il pianeta della memoria di Chiara Zanini.  


TITOLO: Il pianeta della memoria
AUTORE: Chiara Zanini
NUMERO: 10 (21 dicembre 2015)

TRAMA:
In un futuro remoto in cui l’uomo ha esteso il suo dominio su larga parte dell’universo, in cui dominano corporazioni commerciali che sfruttano i pianeti e i loro abitanti col solo fine di ottenere ciò che vogliono, alcuni si ribellano divenendo pirati.

In questo contesto il capitano Yann, il più grande pirata che si sia mai opposto a questo sistema corrotto, è stato catturato e alla sua ciurma spetta il compito di liberarlo prima che sia troppo tardi...







RECENSIONE:

Finalmente questa collaborazione mi ha permesso di leggere un racconto di fantascienza… che, però, in tutta onestà, non mi ha colpito in positivo e anzi è il primo racconto che non mi sento di promuovere a pieno dalle pagine della rivista online.
Metto le mani avanti dicendo che il racconto nel complesso non è male, ma che viene (purtroppo) in parte rovinato da alcune soluzioni narrative adottate dall’autrice. Ma andiamo con ordine…




ATTENZIONE SPOILER:
se non volete nessuna anticipazione sulla trama, vi consiglio di leggere il racconto prima di proseguire con la recensione 
(QUI il racconto)


Il racconto è diviso in due momenti: il primo che comprende il “processo” del pirata Yann e la sua liberazione; il secondo che comprende la parte del recupero dell’anima/memoria del capitano, persa durante l’attuazione del piano per salvarlo da morte certa.
Vista la brevità del racconto, non posso fare analisi sui personaggi, che non sono il focus della narrazione, per tanto per comodità analizzerò le parti sopracitate una alla volta, mettendone in luce punti di forza e debolezza.

giovedì 19 aprile 2018

RECENSIONE: La stanza di Annarita Guarnieri



COLLABORAZIONE CON IL LETTORE DI FANTASIA




TITOLO: La stanza
AUTORE: Annarita Guarnieri
NUMERO:  23

TRAMA:
Spaventato e confuso, con solo ricordi frammentati e poco nitidi di ciò che gli è accaduto, il protagonista, Paul Larkins, si risveglia in una stanza buia senza nessuna apparente via d’uscita…







RECENSIONE

Ed eccoci, come ogni mese, con il nostro consueto appuntamento con i racconti della rivista Il Lettore Di Fantasia. Oggi parliamo del racconto La Stanza di Annarita Guarnieri.


Ancora una volta questo giornale non delude, rivelandosi sempre più un progetto di assoluto valore. Questo racconto, dai tratti di un thriller psicologico, è infatti una piccola perla che convince su tutta la linea. Ma capiamo più nel dettaglio perché mi tolgo il cappello dinnanzi al lavoro dell’autrice.


sabato 17 febbraio 2018

RECENSIONE: La mano del morto di Lorenzo Crescentini


COLLABORAZIONE CON IL LETTORE DI FANTASIA




 

TITOLO: La mano del morto
AUTORE: Lorenzo Crescentini
NUMERO: 6

TRAMA:
Seduti attorno a un tavolo ad ascoltare la storia di un nonno ai nipoti, la storia di un ordinaria giornata in un saloon del far west: eroi e banditi attorno allo stesso tavolo da poker e una vendetta che deve essere consumata. 







RECENSIONE:

Premetto che prima d'ora non mi era mai capitato di leggere una storia western e che per tanto non conosco i canoni del genere. Questo, però, non è un ordinario racconto di banditi e revolver: è una storia che fa sì respirare a pieni polmoni l'aria del selvaggio west, ma con un tocco di malinconia per tempi che sono passati e mai torneranno.

In questo racconto facciamo la conoscenza di vari personaggi che, per ovvie ragioni, non trovano uno sviluppo psicologico approfondito, ma che presentano quanto basta per essere conosciuti ed apprezzati.
Lo stile della narrazione non è male, ho trovato solo una certa confusione nella parte iniziale: l'introduzione (poco chiara) non mi ha permesso di capire subito di cosa l'autore volesse parlare. Fortunatamente il tutto si riprende quasi subito e la storia scivola via con naturalezza.

È un bel racconto ruvido e amaro come i luoghi e i fatti di cui narra. Nell'insieme l'ho trovato dannatamente affascinante. Promosso quasi a pieni voti. 



VOTO: 





Cosa ne pensate? Amate il genere western?
Potete trovare il racconto completo nel numero 6 de Il lettore di Fantasia.

 


Emme


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Qui i precedenti appuntamenti con questa rubrica:

GLI INUMAZIONISTI di Andrea Giusto
+ INTERVISTA 


mercoledì 17 gennaio 2018

EMME INTERVISTA... Andrea Giusto


Buongiorno!
Sabato abbiamo pubblicato la recensione al racconto Gli inumazionisti di Andrea Giusto, come parte della collaborazione che stiamo portando avanti con la rivista Il Lettore di Fantasia. Purtroppo non siamo riusciti a pubblicare immediatamente anche l'intervista all'autore... quindi ve la proponiamo oggi.




ANDREA GIUSTO


  1. Da dove hai tratto ispirazione per il racconto “Gli inumazionisti”? Che rapporto hai con il genere gotico?
    Mi piace il gotico. Da tempo volevo scrivere un racconto di quel genere, però mi era sempre mancata l’occasione. Un giorno lessi un articolo che parlava degli aspetti più inquietanti della società vittoriana. Uno di questi riguardava le cosiddette “case dei poveri”. Si trattava di istituti in cui venivano raccolti gli indigenti e i senzatetto rastrellati per le strade delle città, privati della libertà e costretti ai lavori forzati. Una moderna forma di schiavitù, giustificata da esigenze di “decoro urbano”. Mi sembrava uno spunto interessante per un racconto ambientato in quell’epoca, ma sentivo che mancava ancora qualcosa. Perciò l’ho unito a un’altra tematica classica, la sepoltura prematura, disponendo tutto su uno sfondo di rivolta sociale. Così è nato Gli inumazionisti.
  2. Purtroppo, come ho scritto nella recensione, il tuo racconto non mi ha coinvolto molto, fatto che imputo alla brevità del testo… quindi vorrei chiederti come mai hai scelto di limitarti a un racconto così corto: necessità editoriale o scelta creativa?
    Nel periodo in cui ho abbozzato Gli inumazionisti mi ero preposto di scrivere il più possibile, il che significava avere tante idee per le mani. Volevo fare pratica e non ero interessato a sviluppare le storie più del necessario. Solo l’essenziale.
  3. Vista la domanda precedente vorrei leggere altro di tuo. Ti sei mai cimentato in altre tipologie di racconti? Quali?
    Ho scritto una ventina di racconti di generi vari (prevalentemente horror, weird e fantasy), alcuni dei quali sono stati pubblicati nel “Lettore di fantasia”, mentre altri sono apparsi in diverse fanzine e riviste. Attualmente sto portando avanti un romanzo a puntate ambientato in un ‘600 alternativo, Storie di Arcadia, edito con Delos Digital. Ho un account wattpad in cui raccolgo alcuni miei racconti completi e anteprime.



Che ne pensate? Vi intriga questo autore? Io ho voglia di scoprire i suoi altri racconti... andrò sicuramente a leggerli, poi vi farò sapere.

Potete trovare alcuni suoi scritti qui: WATTPAD



Emme 
 

 QUI potete trovare la recensione del racconto Gli inumazionisti.

sabato 13 gennaio 2018

RECENSIONE: Gli inumazionisti di Andrea Giusto

 

COLLABORAZIONE CON IL LETTORE DI FANTASIA




 
TITOLO: Gli inumazionisti
AUTORE: Andrea Giusto
NUMERO: 4
 
TRAMA:
Anno 1827, un'alluvione distrugge il cimitero di Saint Lazarus. A un dottore dei bassi fondi viene dato il gravoso incarico di rimettere ordine tra i morti, scoprendo, però, una macabra verità.




RECENSIONE:

Al dottore il gravoso compito di rimettere ordine tra i morti e a me quello di recensire questo racconto. Questa non è certo un'impresa facile: il testo è breve, molto molto breve, parliamo infatti di circa cinque pagine... e mi sembra che manchi il contenuto da trattare. Non ho trovato nessuna evoluzione dei personaggi, nessun legame instaurato con essi, nessun twist interessante: ovviamente nulla che mi aspettassi di trovare in un racconto così breve... eppure non sono molto soddisfatto.

La storia inizia molto bene e per le prime tre pagine riesce a incuriosire e affascinare mentre si cerca di capire dove voglia arrivare l'autore. Il problema si ha sul finale, quando la conclusione inizia a diventare scontata.

Ho trovato piacevole come l'autore abbia deciso di giustificare il titolo all'interno del racconto: è, infatti, un particolare che apprezzo sempre molto. Dimostra cura dei dettagli.


Altra scelta interessante è stata quella di utilizzare l'epoca della rivoluzione industriale, mettendo in evidenza alcuni dei problemi che affliggevano la società di quel periodo, focalizzandosi sull'ipocrisia che aleggiava nella classe borghese.

Lo stile è funzionale alle vicende, anche se non possiede nessun particolare guizzo creativo.

In conclusione, un racconto semplice e per nulla pretenzioso che non occuperà più di dieci minuti del vostro tempo: ideale per un viaggio in metropolitana.



VOTO: 





Cosa ne pensate? Amate il genere gotico?
Potete trovare il racconto completo nel numero 4 de Il lettore di Fantasia.


Emme




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Qui il precedente appuntamento con questa rubrica:


domenica 17 dicembre 2017

INTERVISTA ALL'AUTORE: Sean von Drake


Buongiorno a tutti!
Ecco qui l'intervista all'autore dell'appena recensito I tre cavalieri che fermarono un esercito, il primo racconto che ho letto grazie alla nostra nuova collaborazione con Il Lettore di Fantasia (QUI tutte le info). 




SEAN VON DRAKE

  1. Chi è Sean Von Drake? Presentati ai lettori, svelandoci qualche curiosità su di te.
    Beh trattandosi di uno pseudonimo non posso scoprirmi troppo, però qualche curiosità ve la posso svelare… per esempio, sono uno scrittore notturno! Di giorno lavoro (e parecchio) e questo è uno dei motivi per cui pubblico sotto pseudonimo, essendo abbastanza noto nel mio settore voglio tenere separati gli ambiti.
    Un’altra curiosità? amo alla follia le cose di cui scrivo, per esempio spesso mi è stato fatto notare che nei miei racconti i cavalli sono molto «vivi», in effetti pratico l’equitazione da oltre vent’anni; in generale penso che scrivere di cose che si conoscono a fondo aiuti il lettore a immedesimarsi.
  2. Raccontaci del tuo rapporto con la scrittura: cosa rappresenta per te scrivere?
    Questa è una bella domanda… forse la risposta migliore che posso darvi è che per me scrivere è una necessità; non potrei evitare di farlo, un po’ come mangiare e dormire. Scrivo perché amo costruire mondi, raccontare storie, e credo che la scrittura sia un modo bellissimo di trasmettere emozioni sfidando le distanze, nello spazio e nel tempo. Sì, forse in fondo è questo il senso, scrivo perché mi piace emozionarmi ed emozionare. Vuoi un’altra curiosità? Certe volte mi commuovo da solo, rileggendo i miei testi. Perché quando ritorno con la fantasia in quei luoghi, vicino a quei personaggi… le emozioni mi sommergono, come una marea.
  3. Che rapporto hai con il genere fantasy? Quali storie (libri e non solo) hanno influenzato la tua opera? Scrivi anche altri generi?
    Amo il fantasy perché parla di cose vere sempre. Nel fantasy puoi andare alla radice di ciò che ci rende umani, mettere in scena i grandi valori che muovono il mondo, come l’amicizia, la fedeltà, l’onore, l’amore… il fantasy è strettamente imparentato con la tragedia classica e con l’epica, e questa nobiltà di fondo – senza nulla togliere ad altri generi, che fra l’altro pratico io stesso – lo rende speciale, secondo me.
    Per rispondere anche all’altra tua domanda, sì, scrivo anche altri generi di racconti ma con altri pseudonimi… quindi questa è un’altra storia!
    Riguardo alle fonti di ispirazione… beh, tutto! certo, sono un accanito lettore (non ti annoierò con elenchi di titoli e autori, davvero… non saprei neanche da dove iniziare) ma preferisco vedermi come un cacciatore di storie; serie TV, libri, film, fumetti, giornali, i racconti dei vecchietti al bar… viviamo immersi nelle storie, basta saperle vedere, e non sai mai da dove ti può arrivare l’illuminazione. Un bravo scrittore deve vivere intensamente (come dice King, la scrittura è al servizio della vita) e cercare le storie ovunque può trovarne.
  4. Nel tuo racconto I tre cavalieri che fermarono un esercito ho apprezzato molto la costruzione dell’universo narrativo, che lascia intravedere una stratificazione ben superiore a quella concessa da una storia di poche pagine: hai pensato di riutilizzare in toto, o anche solo in parte, le idee che hai inserito all’interno del racconto per qualcosa di più complesso?
    Mi fa piacere che tu l’abbia notato, in effetti il racconto di cui stiamo parlando è parte di un ciclo narrativo molto più ampio (che in parte potete seguire sulla rivista) e che vedrà la luce man mano; penso che questa ambientazione abbia un certo potenziale e cercherò di renderle onore facendola scoprire ai lettori un poco alla volta.
  5. Salutaci con una citazione che ti rappresenta.
    Uh, questa è difficile! Ti risponderò con una citazione difficile… ma se la indovini vuol dire che hai avuto un’infanzia felice: «Non chiedermelo

Benigni? Può essere? O sono impazzito? Correggetemi se sbaglio...

Comunque, vi abbiamo incuriositi? Non vedete l'ora di leggere i racconti di Sean von Drake?
Potete trovarli su IL LETTORE DI FANTASIA.
Fateci sapere nei commenti cosa ne pensate.


Emme



QUI potete trovare la recensione del racconto I tre cavalieri che fermarono un esercito.

RECENSIONE: I tre cavalieri che fermarono un esercito di Sean von Drake


 COLLABORAZIONE CON IL LETTORE DI FANTASIA




TITOLO: I tre cavalieri che fermarono un esercito
AUTORE: Sean von Drake
NUMERI: da 1 a 8

TRAMA:
La valle di Sarien è in pericolo e Sir Nemus viene ingaggiato dal governatore per sventare la minaccia. Giunto alla città di Kayl fa la conoscenza di Aryn Aedell, la nipote del defunto governatore, vera responsabile dell'arruolamento del cavaliere. Qui la ragazza informa Nemus dell'imminente pericolo: il conte e la guarnigione sono fuggiti e alle porte della città vi è un esercito pronto ad assediarla. La missione? Fermare il nemico.
Per far fronte a questa folle impresa, il cavaliere dello Juthlan, Nemus, e l'abile caccatrice Aryn si alleano con un vecchio maestro di spada, tal Faer Corwil, e con un pelosaggio chiamato Myr.



  
RECENSIONE:

I tre cavalieri che fermarono un esercito è un racconto fantasy medievale, volto verso l'aspetto "realistico", dunque senza troppe magie e artefatti magici: se vogliamo, più sul modello de Le cronache del ghiaccio e del fuoco che de Il signore degli anelli.

In un racconto non è mai facile caratterizzare i personaggi, delineare i confini geografici e dar coerenza al mondo narrato. Nonostante questa premessa, mi sento di fare un plauso all'autore, che, in modo semplice, riesce a fare tutto ciò senza troppe difficoltà, offrendoci un mondo credibile, sufficientemente vivo, ricco di città, feudi, classi sociali, religioni e molto altro. Il tutto in non più di quaranta pagine.

domenica 3 dicembre 2017

NUOVA COLLABORAZIONE: Il Lettore di Fantasia

Passeggiando per la Fiera della Microeditoria di Chiari  (come Alex vi aveva già accennato), ci capitò di essere fermati da un losco figuro, il quale tentò di propugnarci degli strani fascicoli. Sulle prime, come mamma ha insegnato (non si accettano caramelle dagli sconosciuti), pensai: "Non si accettano volantini dagli sconosciuti." Finché, da gran osservatore quale non sono, notai l'enorme cartellone  alle spalle del losco figuro: "Il Lettore di Fantasia, selezione gratuita di racconti di fantasia".


La curiosità prese allora il sopravvento e decisi di chiedere di cosa si trattasse, arrivando a scoprire questo interessantissimo progetto: Il Lettore di Fantasia è, infatti, un moderno tentativo di recuperare, direttamente dal passato, il metodo di divulgazione di racconti tramite "rivista".

Grazie a una compagna Patreon (sito per crowdfounding) è possibile, volendo, aiutare la redazione nel raccogliere fondi per portare avanti questa curiosa attività, sottoscrivendo un vero e proprio abbonamento che permette di farsi spedire a casa i numeri della rivista in cartaceo. Tuttavia (le bellezze dell'internet) non è necessario pagare un centesimo per poter seguire questa iniziativa, visto che è possibile trovare ogni uscita direttamente sul loro sito.

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