Buona domenica gente!
Cosa avete in programma per oggi? Qualche bel progetto? No? E allora voglio tenervi compagnia con un'intervista molto interessante ;)
L'ospite di questo appuntamento di Alex intervista... è Anna Premoli, autrice che dal 2013 ci delizia con le sue dolcissime storie, tra le quali i bestseller Ti prego lasciati odiare e Un imprevisto chiamato amore.
L'ospite di questo appuntamento di Alex intervista... è Anna Premoli, autrice che dal 2013 ci delizia con le sue dolcissime storie, tra le quali i bestseller Ti prego lasciati odiare e Un imprevisto chiamato amore.
ANNA PREMOLI
- Ciao Anna! Grazie per aver accettato di essere nostra ospite. Chiederti di presentarti mi sembra inutile… Quindi, per iniziare questa intervista, che ne dici di raccontarci tre curiosità su di te? Da piccola sognavo di fare la cantante lirica. In famiglia mi hanno sempre considerato la “mente matematica” della famiglia. Amo sfornare dolci di tutti i tipi.
- Ora, iniziamo dal principio: quando è nata la tua passione per la scrittura? E come l’hai coltivata nel corso del tempo? Più che altro io ho sempre avuto la passione della lettura. La scrittura è arrivata molto dopo, alla soglia dei miei trent’anni, in un momento in cui cercavo un po’ di svago. Non avevo mai provato a scrivere niente che andasse oltre le classiche pagine di diario di ragazzina e sono rimasta molto stupita di avere invece una voce narrante così chiara.
- Che effetto fa essere riuscita a trasformare una passione in un così grande successo? C’è ancora una forte, fortissima dose di incredulità.
- Quali autori hanno avuto un ruolo fondamentale nel tuo “percorso letterario”? Che genere di libri ami e quali sono i tuoi libri preferiti? Sono una lettrice onnivora: mia nonna ha lavorato per trentacinque anni in una biblioteca ed essere circondata dai libri è sempre stata la normalità. Mi sono formata sui classici, che rimpiango forse solo di aver letto troppo presto, ho continuato amando molto i gialli (Agatha Christie in primis, rigorosamente in inglese) e solo da “adulta” sono arrivata a leggere storie d’amore. I miei libri del cuore rimangono quelli in cui ironia e sarcasmo la fanno da padrone: La coscienza di Zeno, Il maestro e Margherita, Marcovaldo e tanti altri.
- Da dove nasce l’ispirazione per le tue storie? Ti va di raccontarci,
in particolare, l’origine di Un imprevisto chiamato amore? E’ sempre
difficile individuare l’elemento preciso che fa scattare in me il desiderio di raccontare una
certa storia. Io mi occupo di investimenti finanziari e sono abituata da più di
un decennio a seguire economia, politica e vicende sociali di numerosi paesi. Nel
mio lavoro tutto è interessante perché tutto può essere ricondotto a qualcosa
di economicamente tangibile. Nel caso di Un imprevisto chiamato amore la
situazione politica americana e la potenziale riforma della sanità sono state l’elemento
sociale scatenante, ma avevo voglia di raccontare una storia d’amore
partendo da una protagonista differente dal mio solito. Non quindi una donna in
carriera, ma una ragazza che si stima poco e che non vede una via d’uscita alla
sua precaria situazione, se non un matrimonio d’interesse.
- Tra i vari personaggi che hai creato… Qual è il tuo preferito? (Lo so, un’autrice dovrebbe amare tutti i suoi personaggi, ma credo che non fare preferenze sia molto difficile…) Un autore ama allo stesso modo tutti i suoi personaggi. E’ realmente impossibile scegliere.
- Vorresti vedere uno dei tuoi romanzi trasformato in film? Quale? Mi piacerebbe molto. In tutta sincerità non importa quale romanzo.
- Ti piacerebbe provare a scrivere un altro genere? Qualcosa che non sia rosa? Da lettrice amo moltissimo i gialli. Magari prima o poi mi verrà il desiderio di cimentarmi in qualcosa di simile.
- Siamo giunti alla fine: ti va di dare un consiglio ai giovani
scrittori? Visto che la mia vita non è quella classica di un “vero” scrittore,
mi sento sempre poco adatta a dispensare consigli. Per quel che mi riguarda
incontrare persone nuove e avere un atteggiamento di sincera curiosità verso
temi anche profondamente differenti l’uno dall’altro sono elementi fondamentali
per poter scrivere in maniera convincente. Ecco perché vivere a pieni polmoni è
forse il consiglio migliore che posso dare.
Ringraziamo Anna per essere stata con noi... e le auguriamo buona fortuna per tutto!
Vi ricordo, inoltre, che il 4 gennaio uscirà il suo nuovo romanzo, Non ho tempo per amarti.
Vi è piaciuta l'intervista? Vorreste chiedere qualcos'altro ad Anna? Avete letto i suoi libri?
Alex
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Interessante!
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