L'anno scorso ho pubblicato una lista di libri in tema con la Festa della Liberazione (QUI) e, visto che l'idea vi è piaciuta, quest'anno ho deciso di replicare, consigliandovi qualche altro titolo.
Ho cercato di diversificare il più possibile la mia selezione, proponendovi opere con trame e sfumature variegate. In fondo troverete anche un libro adatto ai bambini.
IL SENTIERO DEI NIDI DI RAGNO di Italo Calvino
Dove fanno il nido i ragni? L'unico a saperlo è Pin, che ha dieci anni, è orfano di entrambi i genitori e conosce molto bene la radura nei boschi in cui si rifugiano i piccoli insetti. È lo stesso posto in cui si rifugia lui, per stare lontano dalla guerra e dallo sbando in cui si ritrova il suo piccolo paese tra le colline della Liguria, dopo l'8 settembre 1943. Ma nessuno può davvero sfuggire a ciò che sta succedendo qui e nel resto d'Italia. Neppure Pin. Ben presto viene coinvolto nella Resistenza e nelle lotte dei partigiani, sempre alla ricerca di un grande amico che sia diverso da tutte le altre persone che ha conosciuto. Ma esisterà davvero qualcuno a cui rivelare il suo segreto?
"Questo romanzo è il primo che ho scritto; quasi posso dire la prima cosa che ho scritto, se si eccettuano pochi racconti. Che impressione mi fa, a riprenderlo in mano adesso? Più che come un'opera mia lo leggo come un libro nato anonimamente dal clima generale d'un'epoca, da una tensione morale, da un gusto letterario che era quello in cui la nostra generazione si riconosceva, dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale. Al tempo in cui l'ho scritto, creare una 'letteratura della Resistenza' era ancora un problema aperto, scrivere 'il romanzo della Resistenza' si poneva come un imperativo; ...ogni volta che si è stati testimoni o attori d'un'epoca storica ci si sente presi da una responsabilità speciale ...A me, questa responsabilità finiva per farmi sentire il tema come troppo impegnativo e solenne per le mie forze. E allora, proprio per non lasciarmi mettere in soggezione dal tema, decisi che l'avrei affrontato non di petto ma di scorcio. Tutto doveva essere visto dagli occhi d'un bambino, in un ambiente di monelli e vagabondi. Inventai una storia che restasse in margine alla guerra partigiana, ai suoi eroismi e sacrifici, ma nello stesso tempo ne rendesse il colore, l'aspro sapore, il ritmo..."
- Italo Calvino
LA CASA IN COLLINA di Cesare Pavese
La storia di una solitudine individuale di fronte all'impegno civile e storico; la contraddizione da risolvere tra vita in campagna e vita in città, nel caos della guerra; il superamento dell'egoismo attraverso la scoperta che ogni caduto somiglia a chi resta e gliene chiede ragione. "Ora che ho visto cos'è la guerra civile, so che tutti, se un giorno finisse, dovrebbero chiedersi: "E dei caduti che facciamo? Perché sono morti?" Io non saprei cosa rispondere. Non adesso almeno. Né mi pare che gli altri lo sappiano. Forse lo sanno unicamente i morti, e soltanto per loro la guerra è finita davvero".
I QUATTORDICI MESI di Enzo Biagi
Il giovane Enzo era fresco di matrimonio quando si rifugiò sulle montagne per aderire alla Resistenza nelle brigate di Giustizia e Libertà. Giudicato troppo gracile per combattere, il suo comandante pensò che il partigiano Biagi avrebbe servito meglio la lotta antifascista facendo il suo mestiere: così gli venne affidata la stesura del giornale "Patrioti", del quale era in pratica l'unico redattore. Del giornale uscirono tre numeri, fino a quando i nazisti non individuarono la tipografia e la distrussero. Appena tre numeri, eppure Biagi considererà sempre quell'anno di clandestinità, quei "quattordici mesi" da partigiano, come il momento più importante della sua vita, alla base della sua etica, nel lavoro come nella vita. Progetto sempre cullato e mai ultimato, "I quattordici mesi" è un libro che ripercorre l'intera opera di Biagi, raccogliendone memorie e brani d'epoca oggi introvabili. Un testo che ci riporta indietro nel tempo per raccontarci la storia di un giornalista clandestino che si rifugiò sulle montagne. Lo stesso giornalista che, un anno dopo quel fatidico viaggio in bicicletta, annuncerà alla radio della quinta armata la liberazione di Bologna.
IO SONO L'ULTIMO. LETTERE DI PARTIGIANI ITALIANI a cura di Faure, Liparoto e Papi
A sessant'anni da "Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana", la più grande epopea della nostra storia dalle voci dei suoi ultimi protagonisti. Oltre cento lettere piene di amore, amicizia, di odio e violenza. Un racconto corale sul fascismo, la libertà e la democrazia. I partigiani, prima di tutto, erano giovani. Si innamoravano, scoprivano di avere paura e coraggio. In queste lettere, raccolte con la collaborazione dell'Anpi, i testimoni viventi della Resistenza raccontano le torture, le bombe, i rastrellamenti. Ma anche la nascita di un bambino, un bacio mai dato, il piacere di mangiare o ridere in classe del Duce. Un racconto vivo, collettivo che arriva dal passato per parlare al presente. Il ricordo della guerra di Liberazione diventa giudizio sull'Italia di oggi.
UN AMORE PARTIGIANO di Mirella Serri
Manca poco all’alba del 28 aprile 1945. Due giovani donne, Gianna e Clara, viaggiano nei dintorni del lago di Como su una 1100 nera con il serbatoio quasi a secco, sotto una pioggia battente. Un destino comune unisce la bionda partigiana ventiduenne che ha ancora sul corpo i segni delle torture dei nazifascisti e la bruna amante di Mussolini: per entrambe è stata pronunciata una sentenza di morte. Sullo sfondo delle drammatiche giornate che precedono la fine della guerra, il nuovo libro di Mirella Serri ripercorre le ultime ore di vita di Claretta Petacci e le traversie di due partigiani, Gianna e Neri, che dopo aver dato un fondamentale contributo alla cattura del Duce e della sua donna finirono giustiziati dai loro stessi compagni di lotta. Nel tirare le fila di un fosco mosaico fatto di passioni e di ingiustizia, l’autrice ricuce un vero e proprio strappo nel racconto della storia patria, i cui responsabili sono rimasti impuniti e che nel dopoguerra è riuscito persino a cancellare la memoria delle due vittime, Gianna e Neri. In una ricostruzione che rivede radicalmente alcuni diffusi stereotipi sulla Petacci, rivelandone l’antisemitismo, l’ambizione e la mancanza di scrupoli, si dipana il racconto di una storia d’amore che si svolge nell’arco di sei mesi, fra sospetti, omissioni, delazioni, tradimenti, torture. Riportando alla luce, a settant’anni dai fatti, una vicenda che rappresenta una ferita ancora aperta nella storia della Resistenza.
FUOCHI D'ARTIFICIO di Andrea Bouchard
(Età di lettura: da 9 anni)
Alpi piemontesi, negli anni cruciali della Resistenza. Marta ha tredici anni, è magrolina, poco formosa e ha lunghi capelli biondi che la fanno sembrare tedesca. Un giorno suo fratello Davide, poco più grande di lei, le propone di aiutare la Resistenza contro nazisti e fascisti, all'insaputa degli stessi partigiani, che non li accetterebbero alla loro età. Davide ha un piano geniale, ma Marta si sente piccola, ha paura ed è contraria alla guerra. Il fratello però coinvolge anche Marco, un compagno di cui lei è innamorata, e quando conosce i partigiani da vicino Marta ne rimane affascinata. Così si ritroverà dentro un'avventura più grande di lei, che la esporrà a pericoli spaventosi, ma le permetterà di tirare fuori grinta, fantasia e indicibile coraggio, riuscendo infine a sconvolgere la guarnigione nazista della zona.
Conoscete queste opere? Avete qualche altro titolo da consigliare?
Cosa vi piacerebbe leggere?
Trovate QUI il post dell'anno scorso.
Alex
Siamo a posto.. non ne conosco manco uno!
RispondiEliminaCara Alex, credo che per fare conoscere il vero significato del 25 aprile, sono iniziando dalle elementari e poi approfondire, si potrà far capire hai giovani cosa è il 25 aprile. Sai io cerò e ho vissuto quei tragici momenti, poi finalmente la gioia arriva.
RispondiEliminaCiao e buon 25 aprile con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
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