sabato 31 agosto 2019

PICCOLI ECOLOGISTI CRESCONO #3: pericolo plastica

Buongiorno a tutti!
Il titolo vi ha stupiti, vero? Lo so, viste le recenti notizie sull'Amazzonia sarebbe stato quasi scontato (e forse dovuto) scrivere un post sul tema. Noi, però, non vogliamo essere scontati. Anche perché per fare del bene alla nostra amata Terra non serve focalizzarsi su un solo problema alla volta, preoccupandocene per pochi giorni per poi dimenticarcene in due secondi... Per questa ragione oggi voglio soffermarmi su un tema che mi ha accompagnata per l'intera estate: la plastica.

Breve storiella (triste): ho trascorso una parte delle mie vacanze a Vieste (Puglia) nel mese di luglio e, come fa ormai da che ho memoria, mio papà ha comprato il numero di Focus del mese... dedicato proprio al rapporto del nostro pianeta con la plastica. Io già di mio sono particolarmente suscettibile e impegnata su questo argomento, poi con la spinta e le informazioni di Focus la mia determinazione è solo aumentata: ho passato TUTTA la vacanza a tenere d'occhio la spiaggia, cercando di raccogliere ogni sorta di rifiuto lasciato nella sabbia o in acqua che mi capitasse sotto tiro. Io, Marta e mio padre siamo stati una piccola squadra di netturbini marini XD
A parte gli scherzi, ci sono stati momenti in cui avrei volentieri strangolato qualcuno: quando trovi rifiuti in mare "a caso" non hai nessuno di specifico da incolpare e quindi ti limiti, se possibile, a far sparire ogni traccia dell'elemento inquinante; quando invece ti capita di trovarti davanti dei bimbetti maleducati o degli adulti a dir poco infami che buttano roba in giro come se fossero in una discarica a cielo aperto... beh, in questi casi rischi proprio di litigare con qualcuno. No, non ho litigato con nessuno, perché, per fortuna, mio padre è più saggio di me e in alcune occasioni mi ha impedito di andare a prendere a calci in quel posto certi individui.
Sappiate solo che noi di VCUC abbiamo in cantiere un bel progetto (che vi sveleremo il mese prossimo), nel quale stiamo pensando di includere anche qualche attività ecologista... Vedremo cosa riusciremo a fare.
Chiusa piccola parentesi sui progetti futuri e chiusa breve storia di una Alex incazzata.

Il vero scopo di questo post in realtà è solo riportarvi alcuni dati che ho letto, appunto, nel Focus sopracitato: questi dati da soli dovrebbero bastare a terrorizzarci tutti e a farci aprire gli occhi.


PLASTICHE NEL CORPO UMANO


BEVANDE: l'Università del Minnesota ha trovato 8,45 particelle di microplastica per litro su 159 campioni d'acqua di rubinetto di 14 Paesi. La Fredonia State University di NY ha trovato microplastiche nel 93% di acque in bottiglia. L'Università di Catania ha accertato che, con le acque in bottiglia, beviamo in media 40,1 microgrammi di plastiche per kg di peso corporeo.
CIBI: le plastiche sono presenti nei pesci, ma anche in sale, zucchero, miele, frutta e verdura. Gli americani assumono fino a 52mila particelle di microplastica all'anno.
SANGUE E ALTRI TESSUTI: le più piccole microplastiche sono in grado di entrare nel flusso sanguineo, nel sistema linfatico e nel fegato. Sono state trovate tracce di bisfenolo A (additivo della plastica) nel sangue umano.
POLMONI: le microplastiche inferiori a 5 micron arrivano nei tessuti polmonari. 
FECI E URINA: una ricerca austriaca ha trovato microplastiche (9 tipi diversi) nelle feci di volontari da tutto il mondo (Italia inclusa). Hanno trovato, in media, 20 particelle di microplastiche per ogni 10 g di feci. Il Cdc ha trovato additivi della plastica nel 92% dei campioni di urina di bambini e adulti negli USA.

Nota: come specificato anche da Focus, i dati raccolti finora non sono sufficienti per determinare tutte le conseguenze, presenti e future, che la situazione descritta potrebbe causare. Servono altre ricerche. Ciò non toglie che il quadro generale è piuttosto preoccupante.
Trovate ulteriori informazioni nel n. 322, luglio 2019.



Ah, non dimentichiamoci il Pacific Trash Vortex (l'isola di plastica nel Pacifico), la cui terribile fama (ed estensione) cresce di giorno in giorno: al momento la sua superficie è stimata da 700.000 km² fino a più di 10 milioni di km².
QUI trovate più info.
 

Insomma, dove voglio andare a parare con tutto questo discorso?
All'inizio avevo pensato di proporvi circa una decina di consigli per utilizzare meno plastica possibile... poi, però, ho deciso di soffermarmi su un solo punto, sperando così che possa risultarvi più facile seguire il suggerimento (e che possiate ricordarvelo per più di due giorni).
Obiettivo? Ridurre la quantità di bottiglie di plastica che impieghiamo quotidianamente.
Come fare? Vista anche la dispersione di microplastiche nell'acqua in bottiglia...
Il mio consiglio è di puntare su tutti i sistemi che permettono proprio di evitare l'utilizzo di bottigliette: in Italia, per esempio, in parecchi comuni sono diffuse le cosiddette "case dell'acqua", dove è possibile riempire le proprie bottiglie gratuitamente o a un prezzo molto molto basso; l'altra alternativa, sicuramente più dispendiosa nell'immediato ma forse più comoda nel lungo periodo, è l'acquisto di un sistema per il trattamento dell'acqua di casa. In entrambi i casi si consiglia, ovviamente, di usare bottiglie o caraffe di vetro in casa; quando invece uscite e, per forza di cosa, non potete utilizzare oggetti in vetro, cercate di riutilizzare il più possibile una stessa bottiglietta o, ancora meglio, una borraccia. In queste situazioni, purtroppo, non si può evitare ogni contatto con la plastica (o meglio, se avete una soluzione per farlo proponetemela qui sotto).
Vediamo pro e contro di entrambe le soluzioni.
1. Le casette dall'acqua costano molto meno di un purificatore domestico; d'altra parte questa opzione ci obbliga a uscire di casa per rifornici d'acqua circa ogni 3 giorni, visto che l'acqua dal rubinetto dopo pochi giorni va consumata (se non volete bere una brodaglia puzzolente). La casetta dell'acqua risulta poi tanto più vantaggiosa quanto migliore è la qualità dell'acqua potabile nella vostra zona.
2. I sistemi per il trattamento dell'acqua domestica hanno un costo elevato nell'immediato (anche se diverse aziende permettono un pagamento a rate), che viene ammortizzato nel lungo periodo, considerando la cessazione dell'acquisto di bottiglie e il tempo che risparmiamo. Sicuramente è più comodo, visto che non implica alcuno spostamento dalla propria abitazione e rende la fonte d'acqua sempre disponibile. La qualità dell'acqua è migliore. Vi avverto, però, di prestare attenzione al tipo di dispositivo che eventualmente comprerete: le truffe in giro sono parecchie e, dato il costo non indifferente di questi prodotti, dovreste valutare attentamente le caratteristiche dello strumento che vi interessa.
Personalmente in casa nostra abbiamo optato per un sistema di trattamento dell'acqua, marchio e-Spring, con il quale ci troviamo particolarmente bene da anni (tra le caratteristiche annovera filtrazione meccanica, adsorbimento e inattivazione della luce UV). Nel caso aveste bisogno di qualche info o dritta sul tipo di trattamento più adatto (maggiori benefici per un prezzo non esagerato), scrivetemi pure... diciamo che questo è uno dei temi su cui sono entrata in fissa e sul quale vanto una notevole conoscenza XD


Se siete interessati a scoprire anche altri modi per usare meno plastica, vi lascio QUI un articolo piuttosto utile in merito. Molto probabilmente in futuro tornerò anch'io a trattare l'argomento.

Sperando ora di non avervi annoiati troppo, vi auguro una buona vita con meno plastica.
Fatemi sapere cosa pensate di quello che ho scritto e se avete qualche buona idea... non esitate a scriverla qui sotto.

Alex

2 commenti:

  1. Io per quando sono fuori casa ho una comodissima bottiglia in alluminio, piccola e leggera :)

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