sabato 11 novembre 2017

RECENSIONE: Firelight Trilogy di Sophie Jordan


Un buon fascino... che decresce

Buono l'inizio della trilogia, ma il finale non mi ha soddisfatta per nulla.



TITOLO: Firelight Trilogy
AUTORE: Sophie Jordan
EDITORE: Piemme


TRAMA:
Discendono dai draghi. Sono dei mutaforma che hanno sviluppato la capacità di apparire umani per sfuggire ai cacciatori. Vivono nascosti nelle foreste remote, volando solo di notte, dispiegando le ali quando nessuno può vederli. Sono i draki.
Jacinda è il tesoro del suo branco, l’unica capace di soffiare ancora fuoco. Ma dopo aver infranto per l’ennesima volta le regole che proteggono la vita della sua comunità, Jacinda viene esiliata con la madre e la sorella. Sepolta in una anonima cittadina, costretta a mantenere l’aspetto umano con il rischio di dimenticare la sua vera natura, la bellissima draki si ritroverà proprio nella stessa scuola del suo giovane e affascinante cacciatore. È possibile una simile coincidenza?
Oppure il cacciatore non è quello che la sua famiglia vorrebbe far credere?

  


VOLUMI DELLA SERIE:




RECENSIONE:
La saga di Sophie Jordan è composta da tre libri ben scritti, scorrevoli, coinvolgenti e semplici nella lettura.
Il primo volume della saga, Firelight, è stato il mio preferito: alla fine di ogni capitolo morivo dalla voglia di leggere il successivo, tanto è vero che ho terminato l’intero libro in sei ore.


Mi ha affascinato molto la personalità di Jacinta: è una ragazza tosta, decisa e determinata, che non si dà mai per vinta. Al contrario, il personaggio di Will mi ha lasciata un po’ perplessa. Mi capita di rado di non appassionarmi ai personaggi maschili dei libri che leggo e, purtroppo, Firelight è uno di questi casi: non sono riuscita a comprendere pienamente Will e, quindi, a entrare in sintonia con lui. Non so se Sophie Jordan abbia fatto apposta a celare i suoi pensieri e le sue emozioni per creare un personaggio più misterioso, però, a volte, non riuscivo davvero a comprendere il motivo del suo comportamento.

Ho apprezzato parecchio il rapporto tra Jacinta e sua sorella, Tamra. Le due ragazze, molto simili per alcuni aspetti e diverse per altri, hanno una relazione tutta in crescendo e, nel corso dei tre volumi, maturano insieme, come singoli e come sorelle.


A differenza del primo volume della saga, il secondo non ha catturato completamente la mia attenzione: mi è mancata la parte romantica, a causa dell’assenza di Will per la maggior parte dell’opera. In Vanish, infatti, prevale il personaggio di Cassian, il draki che Jace è sempre stata destinata a sposare, nonostante non ne sia mai stata  innamorata. Nel corso di questo libro tra Cassian e Jacinta, però, si instaura un legame particolare e Cassian, talvolta, diventa un vero punto di riferimento per la ragazza.

Del terzo libro, Hidden, invece, sono rimasta delusa dal finale: è troppo frettoloso e non dà la possibilità al lettore di risolvere le perplessità che si creano nel corso della storia. 

Un appunto che vorrei fare in merito al primo libro della saga è la presenza di alcune situazioni ed espressioni che mi hanno ricordato un po’ Twilight. Ad esempio l’avvertimento che Will dà a Jacinta di stargli lontano perché lui potrebbe rivelarsi molto pericoloso,  mi fa venire in mente l’avvertimento di Edward nei confronti di Bella. La frase pronunciata da Will “ E così il predatore si innamorò della preda” assomiglia parecchio alla celebre frase di Twilight “E così il leone si innamorò dell’agnello”. Inoltre in Firelight Jacinta paragona Will a una droga, a qualcosa di pericoloso che, nonostante tutto, non riesce ad abbandonare e un confronto molto simile è presente anche in Twilight. E nulla, ciò mi ha fatto sorridere… Anche perché poi le due storie sono completamente diverse, anzi, secondo me, la presenza dei draki in Firelight è qualcosa di originale, quindi, applausi a Sophie Jordan per l'introduzione di  personaggi diversi e creativi.
 


VOTO:




L'avete letto? Cosa ne pensate? Conoscete qualche altro romanzo di Sophie Jordan?

Marta
  

P.S. Impossibile da dimenticare di questa saga è, sicuramente, il colore degli occhi di Will: nocciola, più precisamente un turbinio di verde, marrone e oro. Un insieme affascinante e incantato… Se solo non fosse che, in una pagina sì e l’altra pure, la narratrice ci tiene a sottolineare il colore di questi benedetti occhi. Quando Jacinta guarda Will, la prima cosa che vede non è la sua faccia, ma sono i suoi occhi. Prima di baciarlo lei si sofferma  a descrivere gli occhi e lo stesso quando gli parla o gli stringe una mano. Insomma, belli sono belli… però esiste anche altro di lui, o no?

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