TITOLO: Come diventare un lupo mannaro
AUTORE: Elliot O'Donnell
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 1912
PAGINE: 203
TRAMA:
"Come diventare un lupo mannaro" è ciò che per i vampiri è il "Dracula"
di Bram Stoker: un libro di riferimento. Inoltre è sicuramente un buon
manuale su come si costruisce un racconto dell'orrore, che nella sua
forma originaria è un genere popolare, proletario e, in fin dei conti,
ottimista. Come ogni buona storia d'orrore questo libro fa paura, poi
tranquillizza, e poi fa paura ancora. Il lupo mannaro, a differenza
dell'aristocratico vampiro, ha tutte le caratteristiche del mostro
popolare. La sua bestialità raffigura un aspetto dell'uomo che è
presente in tutti noi. Per questo i veri protagonisti di questo libro
sono gli uomini aggrediti dal licantropo. Spesso, scrive O'Donnell, ci è
impossibile reprimere la nostra bestialità: lupi mannari una volta,
lupi mannari per sempre. Sono loro i veri "mostri": una madre, troppo
vanitosa e priva di ogni scrupolo di coscienza che, inseguita dai lupi
non esita a gettare i figli nella neve. Un uomo che non crede per niente
al soprannaturale ma si beve tutto quello che gli racconta la donna che
ama. Lei lo ingannerà e gettandolo nelle fauci di un lupo mannaro, gli
dirà: "Così adesso non crederai più alle donne, ma almeno crederai nei
lupi mannari".
MINI RECENSIONE:
Premessa: quando l'ho comprato cercavo un libro che riuscisse a trattare nel modo più completo ed esaustivo possibile il fenomeno letterario della licantropia "classica".
In Come diventare un lupo mannaro ho sicuramente trovato il libro che faceva al caso mio, ma... mi ha lasciato a tratti perplesso.
Ho apprezzato di essermi trovato di fronte a un libro che presenta il tema licantropia come un vero e proprio saggio, contestualizzando i miti e le credenze popolari, riportandoli in base alla regione europea di provenienza e al periodo storico. Tuttavia, leggendolo, non ho capito cosa l'autore volesse trasmettere con la sua opera. Mi spiego meglio: durante la trattazione O'Donnel si riferisce alla licantropia come a un evento non del tutto implausibile e lo analizza come fosse un qualunque altro fenomeno naturale, giustificandolo tramite un nesso di conseguenza logica. Questo però rende difficile capire il pensiero dell'autore in merito, in quanto per tutto il libro si ha realmente la sensazione che ritenga vere le storie da lui raccontate... il che a mio avviso risulta fuori luogo.
Altra cosa che ho apprezzato parecchio, e che mi ha "insegnato" qualcosa di nuovo, è che con il termine licantropia non si intende solamente la metamorfosi che un umano subisce trasformandosi in lupo mannaro sotto i raggi di luna piena, ma comprende anche tutta una serie di altri eventi che possono portare alla trasformazione in un altro incrocio uomo-bestia (per esempio l'uomo leopardo o l'uomo tigre), e i vari metodi che le tradizioni riportano per far avvenire la metamorfosi.
In conclusione, è un libro che sicuramente aiuta ad avvicinarsi alla figura dei licantropi, intesi in senso classico (e non solo), ma per chiunque cercasse dei veri e propri racconti gotici che trattino con dignità queste creature del folklore, il consiglio è di guardare altrove... non verso la saga di Twilight, ovviamente.
Vi interessano i lupi mannari? A quali altre figure gotiche siete interessati? Amate i racconti classici o le rivisitazioni moderne?
Emme
ALTRE OPERE DELLO STESSO AUTORE:
(tutte disponibili solo in inglese, Come diventare un lupo mannaro è l'unico libro che è stato tradotto in italiano):
Ghostly Phenomena
The Banshee: A Ghost Hunter's Investigation
Scottish Ghost Stories
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