venerdì 3 novembre 2017

ALEX INTERVISTA... Chiara Maffeis

Buongiorno a tutti!
La nostra intervistata di oggi non è una scrittrice famosa... Per la prima volta ospitiamo non un'autrice, ma un'appassionata di scrittura! Ha scritto racconti e scrive poesie, ma per tutti voi è una sconosciuta...  Oggi voglio presentarvi una ragazza stupenda che ho avuto il piacere di conoscere in università, una ragazza che mi ha subito colpita con la sua personalità un po' stravagante e curiosa, una ragazza che ha molto da dire e che non ha paura di essere se stessa.
Diamo un caloroso benvenuto a Chiara Maffeis!
E ora scopriamo insieme il suo piccolo mondo.





CHIARA MAFFEIS



  
     1.   Allora Chiara, che ne dici di presentarti ai nostri lettori? Raccontaci qualcosa di te!
“Se devo essere sincero, tu sei la persona che si nota di meno in un gruppo. Sei quella che a primo impatto sembra incapace di trasmettere qualcosa.”
Qualche mese fa mi hanno definita così e, da quel momento, quella è diventata la frase che meglio mi rappresenta, ma anche la sfida che ogni giorno cerco di battere a tutti i costi. Persino il mio nome è comune: Chiara, Chiara Maffeis. Se andate in una piazza e urlate questo nome, vi garantisco che si gireranno almeno metà delle persone presenti. 
Sono nata nel marzo del 1997 a Bergamo e, quando mi chiedono quanti anni io abbia, ci metto un attimo a realizzare che ormai ho vent’anni, quasi ventuno; anche il paesino nel quale abito, Bonate Sotto, è anonimo, tanto che sono pochissime le persone che sanno effettivamente dove si trovi. Ho studiato al liceo classico del Collegio Vescovile S. Alessandro e ora sono iscritta al secondo anno di Scienze della Comunicazione dell’Università di Bergamo: ci ho messo un po’ a trovare un indirizzo che mi si addicesse, ma ritengo che questo faccia coincidere perfettamente le mie due più grandi passioni: lo scrivere e la voglia di esplorare il mondo, di viaggiare, di conoscere “l’altro”.  Come vi ho già lasciato intendere, sono una persona comune, forse un po’ strana ma, se imparerete a conoscermi meglio, scoprirete che l’apparenza inganna e che la prima impressione, talvolta, non è quella giusta. 

2.     Quali sono le tue passioni? Come trascorri il tempo libero?
Qualche anno fa, più precisamente nel 2011, ho iniziato ad appassionarmi alla cultura orientale, più precisamente nel mondo dell’intrattenimento giapponese e coreano (ci tengo a specificare che si tratta della Corea del Sud, il simpaticissimo dittatore del Nord non mi va proprio a genio): sono ormai sei anni che ascolto svariati generi musicali e guardo programmi e serie televisive provenienti da queste due nazioni, che conto di visitare il prima possibile.
Il mio tempo libero, che ormai è relativamente poco, lo trascorro leggendo, scrivendo, cantando e guardando serie televisive mentre durante la settimana (domenica compresa, ahimè) seguo le orme di mia madre, insegnante, dando ripetizioni e aiutando svariati bambini nel mio paese: un “lavoro” a detta di molti facile, ma che in realtà può essere stancante, così come educativo per la mia persona, in quanto mi insegna a portare pazienza e a interagire con persone di età disparate, dai genitori super esigenti dei bambini a questi ultimi, piccole pesti alle quali ho imparato, dopo due anni, a volere un gran bene.


3.     Genere letterario preferito? Quale autore non può assolutamente mancare nella tua libreria?
Questa è una domanda veramente difficile. Non ho un genere letterario preferito poiché, se il libro è scritto bene ed ha una trama interessante, finisce direttamente su uno degli scaffali della mia libreria; se proprio dovessi scegliere penso opterei per il thriller, in quanto uno dei miei autori preferiti è Stephen King, che nell’ultimo periodo è sulla bocca di tutti grazie al re-make cinematografico del celebre “IT”. Qualche anno fa, invece, ero presissima dal genere fantasy e dalle commedie romantiche che anche oggi, talvolta, mi piace riprendere in mano.

4.     In base a cosa scegli che libri acquistare? Ti lasci affascinare dalla copertina/dal titolo, o studi minuziosamente la trama e i contenuti?
Quando uscite con me, non portatemi in una libreria: sarebbe la fine, non ne uscireste più. Appena entrati, mi vedreste teletrasportarmi alla velocità della luce da uno scaffale all’altro, intenta a divorare le trame dei libri e a vedere quanti e quali potrebbero finire sulla mia lista di libri da leggere. Il più delle volte la copertina non mi influenza affatto, meno che meno il nome dell’autore: sono la trama e la prima pagina del libro ad essere le più importanti per me, in quanto mi permettono di capire lo stile, la mentalità e i contenuti scelti dallo scrittore.

5.     Quando hai iniziato a scrivere? Cosa ami scrivere?
Sinceramente non ricordo con precisione quando ho iniziato ad approcciarmi a questa passione, ma so che sin dalla scuola elementare adoravo scrivere dei temi in più e farli correggere alla mia insegnante di italiano. Più andavo avanti, più capivo che scrivere mi permetteva di sfogarmi, di dire quello che la mia voce era incapace di trasmettere e, soprattutto, di far capire almeno in parte alle persone i mille pensieri che mi si attorcigliavano in testa.  Sempre nel 2011 ho cominciato a scrivere dei brevi racconti romantici che, con mia grande sorpresa, sono stati accolti  positivamente da un numeroso gruppo di persone. Da lì, ho cominciato a scrivere piccole one shot e poesie su un taccuino che custodisco da anni: se perdessi quel piccolo quaderno, una parte di me ne soffrirebbe tantissimo, in quanto rappresenta la mia crescita interiore e lo sviluppo di uno stile di scrittura che, nonostante magari possa piacere a pochi, posso finalmente e orgogliosamente dichiarare “mio”. Due anni fa, infine, collaborai con altre due mie compagne di liceo a scrivere la sceneggiatura per uno spettacolo che poi mettemmo in scena con la nostra classe e che traeva ispirazione e narrava le fila dalla celebre tragedia di Euripide,”Medea”.

6.    
Soffermiamoci sulle poesie… Com’è nata questa passione? Di cosa scrivi?
 
Ti va di condividere con noi uno dei tuoi lavori?
La mia passione per le poesie, in particolare, si è sviluppata recentemente, in contemporanea con quella per la lingua inglese: tendo infatti a scrivere tutto in inglese, in quanto trovo più facile ed affascinante creare delle rime con un grande impatto.Non ho un argomento preciso, mi faccio ispirare dalle piccole cose che mi circondano, anche se devo dire che un tema che tendo sempre ad inserire nei miei pezzi è quello della “persona” nel suo significato latino di “maschera”: tutti noi indossiamo almeno una maschera quando ci rapportiamo con il mondo esterno, ingannando gli altri e talvolta anche noi stessi, rimanendo intrappolati in una bugia, bella o brutta, della quale difficilmente riusciremo a liberarci e che ci coprirà gli occhi, facendoci vedere una realtà distorta, non  … vera. Vi lascio due spezzoni, entrambi scritti recentemente e rigorosamente in inglese:


Being with others, I feel alone.
Seeing the sun, I imagine the night.
Being silent, I listen to my heart screaming.
I wander around the city,
I see people looking at me with pity.
They can love, they can be alive,
while I am trapped in this foolish lie.
I cannot move, my feet are stucked,
I cannot move my left hand,
knowing that before or later my mind will come to an end.
My words and my life will be forgotten,
the mask I used to seem ok will be rotten.
I will be hated, because I’ve understood
that life is winning a little, but losing everything at the end. 



I’m tired.
It’s past midnight and I want to close my eyes,
but something makes me want to cry.
I don’t know what, I don’t know why,
but I wish I could open the window and look at the black sky,
at the moon, at the stars, at my entire life.
During the night I feel alive,
because the train of thoughts finally arrives.
But I have to sleep,
or tomorrow will be difficult to be the actress of this show called life.
There are no helpers, just me, myself and I.
I, the bitch, the stupid one, the void one, the liar one.
Just me and the prejudice of this lies.


7.    
Leggi anche poesie? Se sì, a quali poesie/autori ti ispiri?

No, purtroppo non leggo poesie, ma ricordo che fino alle superiori un autore che adoravo studiare era Ungaretti che, con poche parole, riusciva a trasmettere un mondo di pensieri e di sentimenti.

8.      Cosa vorresti fare nella vita? Qual è il tuo più grande sogno? ( Se possiamo saperlo… O è un segreto?)
A dirla tutta, non ho ancora le idee ben chiare riguardo al mio futuro: da tempo  il mio più grande sogno è andare a studiare per qualche anno, dopo la laurea, in Corea del Sud e trovare un lavoro che mi permetta di adoperare la laurea triennale della facoltà che sto frequentando. Potrei trovare lavoro come insegnante di lingua italiana o inglese in quella nazione (possibile con una laurea qualsiasi e una buona padronanza della lingua, ovviamente), così come potrei e vorrei tanto riuscire a lavorare per un ente televisivo internazionale. Chissà, forse è anche per questo che mi sto rapportando tanto con la lingua inglese.

9.     
E ora concludiamo con una citazione… Scegli una frase che ti ispira particolarmente, quella che potresti considerare un po’ il tuo “motto”
.
Una delle mie frasi preferite è “Carpe diem”, che a quanto pare le ragazze adorano tatuarsi sul braccio al giorno d’oggi, magari senza sapere effettivamente cosa significhi.  Quando lo studiai al liceo, ricordo che la mia professoressa si fermò a parlarne tantissimo, per cercare di trasmetterci quello che il poeta Orazio voleva insegnarci: non bisogna vivere semplicemente l’attimo impetuosamente e sconsideratamente, ma bisogna anche e soprattutto guardare al presente, l’unica cosa certa e tangibile che abbiamo e che siamo capaci di cambiare, in quanto il futuro e il passato sono due sfere temporali intangibili ed imprevedibili. Dobbiamo essere grati ed apprezzare quello che abbiamo ma, soprattutto, dobbiamo capacitarci di essere gli autori e gli attori della nostra vita che ora, in questo preciso istante, stanno indossando una persona, una maschera invisibile, ma che ci permette di andare avanti a testa alta, senza paura. 



  
Se siete arrivati alla fine di questa intervista, voglio dirvi un’ultima cosa: non siete invisibili, non siete difficili da notare … siete unici, delle pietre preziose ancora da sgrezzare e che presto troveranno qualcuno capace di ammirarle ed amarle.


Ringraziamo Chiara per essere stata con noi :)
Se volete porle altre domande, lasciatele pure nei commenti.
 

     Vi piace la sua poesia? Condividete i suoi pensieri? Qualche consiglio per lei?

  
   Alex
 

5 commenti:

  1. Una bella intervista. Mi è piaciuta molto la parte finale. Buon fine settimana.

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    Risposte
    1. Grazie! Chiara ne sarà contenta.
      Buon fine settimana a te :)

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  2. Mi sembri proprio una bella personcina interessante e con le idee chiare ( il tuo è un bel nome !!)Passione e volontà ti contraddistinguono e soprattutto visione su chi sei e vuoi essere! Lasciare la propria impronta personale è una grande "mission" nella vita e il tuo "carpe diem" lo dimostra ! Complimenti ...soprattutto data la tua giovane età!

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  3. Bella intervista. Chiara mi ha però lasciato un po’ malinconica, soprattutto la sua poesia. Lascia intravedere una persona insicura, con qualche delusione che l’ha segnata, come spesso succede alle adolescenti. Nel contempo sembra voglia lasciarsi alle spalle queste nuvole grigie ed andare incontro, seppure con non poca titubanza, ai suoi sogni per il futuro. Forza chiara!

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  4. Sempre bello scoprire lati di un’amica che non hai mai avuto il piacere approfondire❤️ Intervista strutturata benissimo e Chiara è davvero piacevole da leggere💕

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