Quando genetica e biotecnologie diventano protagoniste
di un thriller mozzafiato...
TRAMA:
Una giovane scienziata, Jeannie Ferrami, sta svolgendo una ricerca sulla
formazione della personalità e sulle differenze di comportamento tra gemelli monozigoti separati alla nascita, quando scopre due gemelli assolutamente identici, ma nati da madri diverse. Come è possibile? La risposta è una sola: clonazione. Ma quel genere di procedure è proibito. Chi può esserci dietro tutto ciò? E con quale scopo? Man mano che procede nelle sue ricerche, Jeannie si accorge che le sue indagini mettono in allarme una società di punta nel campo della biogenetica; e che, fatto più preoccupante, qualcuno sta cercando di fermarla in tutti i modi. È possibile che esperimenti segreti di clonazione siano stati condotti su cavie umane inconsapevoli? E in che modo è coinvolto nella vicenda anche un candidato alla presidenza degli Stati Uniti?
RECENSIONE
All'inizio ho avuto qualche difficoltà a entrare nella storia e ad adattarmi allo stile di scrittura dell'autore, ma dopo qualche dubbio iniziale il racconto mi ha coinvolta completamente. Il terzo gemello mi ha colpita e intrigata per la grande curiosità che fa nascere nel lettore: Ken Follet è riuscito a creare un insieme perfetto di elementi, provocando il giusto livello di dubbio, inquietudine e confusione; l'autore suggerisce la giusta quantità di spunti da cui partire per formulare delle teorie ed è poi molto bravo nello smontarle completamente e nel lasciarti quell'amaro in bocca che ti spinge a leggere ancora di più per giungere alla conclusione.
Oltre alla storia, di questo libro ho apprezzato molto i personaggi.
Partiamo dai due protagonisti, ovvero Jeannie Ferrami e Steven Logan.
Ho amato Jeanni fin dall'inizio: è una donna forte, sicura di sé, determinata, coraggiosa, che non si fa mettere i piedi in testa da nessuno e che non ha paura di mettersi in gioco. Jeanni non fa altro che ritrovarsi davanti una serie di muri che le impediscono di raggiungere il lieto fine che tanto si merita e lei ogni volta è disposta a tutto pur di riuscire a superarli. Insomma, Jeanni è una leonessa pronta a graffiare e mordere chiunque osi contrastarla, non c'è gabbia che possa trattenerla.
Steve, invece, mi è piaciuto perché in un certo senso è l'opposto della protagonista: se Jeanni è il fuoco, Steve è il ghiaccio; se Jeanni è l'impulsività fatta persona, Steve è quel tocco di razionalità fondamentale per risolvere i problemi più grandi. Certo, anche Steve ha dei momenti in cui non riesce a trattenersi e lascia che la sua parte più selvaggia venga fuori... ma d'altra parte è un semplice ragazzo di 22 anni che ha ancora molto da imparare. So benissimo che l'amore non dovrebbe essere messo al centro in un thriller, però, essendo io una grandissima romanticona, non ho potuto non "shippare" fin da subito Jeanni e Steve.
Oltre a loro due, anche gli altri personaggi mi sono piaciuti molto, sono tutti sono ben caratterizzati e hanno un loro perché. In particolare vorrei mettere in evidenza Lisa e Berrington: la prima mi ha colpita perché in un primo momento potrebbe sembrare molto fragile e insicura, ma in realtà è capace di dimostrare di essere una vera tosta; Berrington al contrario mi ha convinta con la sua eleganza e la sua freddezza, incarna il genere di "antagonista" che da sempre prediligo, ovvero l'uomo astuto e cinico che raggiunge i suoi obiettivi con l'astuzia e l'inganno.
Inoltre ho trovato molto azzeccata la scelta dell'autore di raccontare la storia in terza persona, alternando però il punto di vista tra Jeanni, Steve e Berrington: tre personalità distinte, che offrono quindi tre modi di vedere il mondo molto diversi.
L'unico appunto (piuttosto personale) che mi sento di fare a questo libro è che in alcuni momenti ho trovato la narrazione un po' troppo lenta... non mi piace molto quando ci si sofferma troppo su particolari irrilevanti o si tirano troppo per le lunghe alcune vicende secondarie.
Il terzo gemello è un libro che consiglio vivamente a chiunque abbia voglia di lasciarsi trasportare dalla curiosità tra le parole di un maestro del thriller come Ken Follett.
VOTO:
Avete letto il libro? Conoscete l'autore? Che ne pensate?
Marta
Si anch'io detesto i tempi morti... quelle descrizioni inutili tanto per allungare. Io non ho mai letto Ken Follett.. a pelle non mi piace, non so dire perché. Comunque bella recensione come sempre ;)
RispondiEliminaKen Follet non rientra sicuramente nel mio stile preferito, però questo libro mi ha proprio affascinata... non mi aspettavo che mi piacesse così tanto.
EliminaCiao non conosco il libro, ken follett mi piace come scrittore. Messo questo libro tra i libri da leggere.
RispondiEliminaBene, felice di essere stata utile, spero che ti piaccia!
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiElimina