giovedì 11 gennaio 2018

RECENSIONE: La nave degli scomparsi, Magnus Chase e gli dei di Asgard vol.3 di Rick Riordan



Sempre mitico, anche se non il mio preferito 



 
TITOLO: La nave degli scomparsi
AUTORE: Rick Riordan
EDITORE: Mondadori
PAGINE: 444

TRAMA:
Loki è riuscito a liberarsi dalle catene con cui Odino lo teneva prigioniero e marcia verso l'impresa che consacrerà per sempre il suo dominio: distruggere i Nove Mondi e scatenare il Ragnarok, il Giorno del Giudizio. Un'eternità trascorsa con un serpente sulla testa non ha certo mitigato l'ira del malvagio dio, e Magnus Chase dovrà fare appello a tutto il proprio coraggio per impedire che Loki salpi con la diabolica Nave dei Morti prima del solstizio d'estate. Nella sua missione più decisiva, però, Magnus dovrà affrontare Loki sul suo stesso terreno, in un duello in cui non serviranno mazze e spade quanto spirito e arguzia: una gara di dialettica, da combattersi a suon di... fantasiosi insulti! Solo bevendo il prodigioso Idromele di Kvasir Magnus potrà sperare di battere il dio, ma dovrà poi misurarsi con il suo terrificante vascello di zombie a bordo di una nave dall'aspetto non esattamente minaccioso, la Big Banana...

 


RECENSIONE

I primi due volumi di Magnus Chase non erano riusciti a coinvolgermi completamente, forse perché non conosco molto la mitologia norrena... e nemmeno mi affascina troppo. L’ultimo libro della saga, La nave degli scomparsi, invece, è riuscito a interessarmi maggiormente.

In questo romanzo Magnus, i suoi amici Blitzen e Heartstone, la valchiria Sam, la stramba/lo strambo Alex e gli altri compagni del diciannovesimo piano dell’Hotel Valhalla devono salpare con la loro nave giallo banana (dono di Freyr a Magnus) per raggiungere e fermare Loki, impedendogli di dare inizio al Ragnarok.
Ho apprezzato la scelta dell’autore di dare più spazio ai compagni del diciannovesimo piano, permettendoci di conoscerli meglio, tanto è vero che Mallory Keen, TJ e Halfborn Gunderson diventano protagonisti di alcuni capitoli. Purtroppo questa scelta ha fatto passare in secondo piano Sam: un peccato, visto che, secondo me, era un personaggio di grande spicco.




Mi è stato impossibile non amare Alex, che grazie alla sua follia e alla sua stravaganza riesce sempre a farmi sorridere. Bellissimo il rapporto tra lui/lei e Magnus: i due si aiutano, si consolano e si sorreggono a vicenda, diventando inseparabili alla fine del romanzo.

Su Internet ho visto che molti lettori non hanno apprezzato la scelta di concludere la storia non con la tipica battaglia epica, caratteristica di molti libri fantasy, ma con una particolare diatriba poetica tra Loki e Magnus. Io, personalmente, l’ho trovata una idea carina, che fa risaltare l’animo smisuratamente buono del protagonista. 

Ovviamente, lo stile di Riordan  è una garanzia: unico e fenomenale, non posso che lodare la sua capacità di farmi ridere di cuore per tutto il romanzo. Irresistibili i titoli dei capitoli e simpaticissima la spada parlante di Magnus.

Come sempre, l’autore non ha perso l’occasione di intrecciare le sue storie: nelle ultime pagine, infatti, attraverso una telefonata tra Magnus e sua cugina Annabeth, ci fa sapere che lei e Percy sono in difficoltà… un chiaro rifermento all’ultimo libro della trilogia de Le sfide di Apollo, per il quale devo aspettare giugno. 



VOTO:  




 Conoscete la saga? Vi piace Riordan? 


Marta
 

P.S.Vorrei fare un piccolo commento alla Mondadori.
In tutto il libro Magnus e suoi amici parlano della nave di Loki chiamandola Nagflar o “la nave dei morti”, poichè effettivamente l’equipaggio è costituito da giganti e morti viventi. Allora perché il titolo è strato tradotto come La nave degli scomparsi, quando anche il titolo originale è The ship of the dead? Cosa c’entrano gli “scomparsi”?



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