Conosciamo tutti i "classici" (se così possiamo definirli) per questa giornata di commemorazione.
Chi non ha letto Se questo è un uomo, Il bambino con il pigiama a righe o Il diario di Anna Frank?
Ogni anno, però, vengono pubblicati dei veri e proprio capolavori su questo tema e così è stato anche quest'anno.
Anche quest’anno, infatti, per il Giorno della Memoria, in cui vengono commemorate le vittime dell’Olocausto (proprio il 27 gennaio 1945 le truppe dell’Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz), sono arrivati in libreria romanzi, saggi e biografie a tema.
Vi propongo alcuni nuovi libri che ci possono aiutare a non dimenticare quanto avvenne in quegli anni terribili.
Iniziamo con lo scrittore israeliano Aharon Appelfeld, venuto a mancare lo scorso 4 gennaio a 85 anni, che nei suoi libri "ha raccontato la Shoa e in generale l’Europa prima, durante e dopo la seconda guerra mondiale."
Il cielo di un grigio sconosciuto incombe sulla fila di donne. Da quel momento non saranno più donne, saranno solo una sequenza inanimata di numeri tatuati sul braccio.
Ad Auschwitz è Lale a essere incaricato di quell’orrendo compito:
proprio lui, un ebreo come loro. Giorno dopo giorno Lale lavora a testa
bassa per non vedere un dolore così simile al suo finché una volta alza
lo sguardo, per un solo istante: è allora che incrocia due occhi che in
quel mondo senza colori nascondono un intero arcobaleno. Il suo nome è
Gita. Un nome che Lale non potrà più dimenticare. Perché Gita diventa la
sua luce in quel buio infinito: racconta poco di lei, come se non
essendoci un futuro non avesse senso nemmeno un passato, ma sono le
emozioni a parlare per loro. Sono i piccoli momenti rubati a quella
assurda quotidianità ad avvicinarli. Dove sono rinchiusi non c’è posto
per l’amore…
A ottant’anni dalla promulgazione delle leggi razziali, Lia Levi ritorna in libreria con Questa sera è già domani (e/o), romanzo ispirato a una storia vera: la vita di Luciano, l’amatissimo marito.
Fra angoscia e speranze, il libro descrive la lotta per sopravvivere di
un giovane ebreo genovese attraverso un impervio cammino verso la
Svizzera. Fuga, accoglienza e respingimenti, impressionanti le analogie con certe tragiche vicende del nostro oggi…
Michal Ben-Naftali è nata a Tel Aviv nel 1960. Ha
studiato Filosofia all’Università di Gerusalemme e ha conseguito un
dottorato a Oxford. Scrittrice e traduttrice, arriva in libreria per
Mondadori con L’insegnante, in cui racconta la
storia vera di Elsa Weiss, la sua professoressa, cercando di capire
perché una donna così riservata e schiva, a un certo punto della vita,
si sia suicidata. L’indagine nel passato la porterà a fare luce su una
delle storie più controverse della Shoah: il treno di Rudolf Kastner,
che avrebbe dovuto portare in salvo in Svizzera 1600 ebrei, in cambio
di denaro e preziosi. Ma il treno verrà dirottato a Bergen-Belsen e solo
dopo qualche mese i prigionieri saranno liberati…
“Il contabile di Auschwitz” Oscar Gröning, ex membro delle SS, accusato di complicità in omicidio di oltre 300 mila ebrei, è uno degli ultimi criminali nazisti ancora in vita. Jordana Lebowitz,
una giovane canadese nipote di sopravvissuti alla Shoah, ha deciso,
appena diciannovenne, di recarsi in Germania per seguirne dal vivo il
processo. Questa testimonianza è alla base del libro di Kathy Kacer, Ho guardato un nazista negli occhi (Sonda
edizioni, traduzione di Maria Teresa Milano), libro pensato per un
pubblico di ragazzi dai 14 anni in su, un’occasione cruciale da un punto
di vista civile e storico di conoscenza e denuncia.
L’autrice ha deciso di adottare il punto di vista della ragazza, con
l’intento di raccontare la storia in maniera efficace e di tramandarla
alle nuove generazioni. Perché l’intento è sempre lo stesso: non dimenticare.
1941. Rachel, una ragazzina ebrea, frequenta una scuola diversa dalle
altre, che stimola la creatività. Qui stringe delle forti amicizie, e
soprattutto scopre la passione della sua vita: la fotografia. Ben presto
però le leggi contro gli ebrei si intensificano, e i ragazzi sono
costretti a fuggire, aiutati da una rete di resistenti: devono
dimenticare il proprio passato, famigliari e vecchi amici, e persino
cambiare nome. Rachel deve lasciare la scuola che tanto ama, diventare
Catherine e cominciare una nuova vita, fatta di continui spostamenti,
incontri, sorrisi e dolori, ma sempre con la sua macchina fotografica al
collo, alla ricerca, nonostante tutto, della bellezza… In libreria per
Mondadori, La guerra di Catherine, graphic novel di Claire Fauvel e Julia Billet.
Spero di esservi stata d'ispirazione.
Alex
Bellissimi libri, non li ho letti ma il tema mi ha sempre preso molto, infatti ho sempre visto solo film sul nazismo. Ho letto solo il diario di Anna Frank da ragazzina e credo che sia stata proprio lei a sensibilizzarmi sull'argomento.
RispondiEliminaCiao grazie per queste segnalazioni.
RispondiEliminaLa graphic novel e il tatuatore di Aushwitz mi mettono curiosità!
RispondiElimina