giovedì 6 dicembre 2018

RECENSIONE FILM: Robin Hood - L'origine della leggenda

Breve storia della mia relazione con i film di Robin Hood.
Il mio rapporto con l'arciere fuorilegge è iniziato con il cartone animato Disney (1973), ormai molti molti anni fa. Ho poi conosciuto il romantico e affascinante Robin di Kevin Costner in Robin Hood - Il Principe dei ladri (1991)... e mamma mia, che Robin! Mi sono innamorata perdutamente di quella pellicola.
L'incanto è stato poi spezzato da Robin Hood del 2010, diretto da Ridley Scott e interpretato da Russell Crowe: due ore inguardabili.

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Dal trailer di Robin Hood - L'origine della leggenda ho subito capito che non mi sarei trovata davanti l'eleganza di Costner, ma una simpatica storia d'azione contemporanea. Non ero molto convinta di voler andare al cinema, però un po' ne ero rimasta incuriosita, perciò quando ho avuto la possibilità di vederlo in promo a soli 4 euro... beh, non mi sono lasciata scappare l'occasione.


RECENSIONE

Cosa ne penso? In soldoni? È un po' una cazzata, però si lascia guardare.

Questo film vuole fare di tutto un po' e il risultato è un gran minestrone di ingredienti teoricamente vincenti e praticamente solo molto confusi.

La pellicola ha scelto un'ambientazione storica indefinita (tanto che la voce narrante all'inizio del film specifica di non voler rivelare la data degli avvenimenti): dovremmo essere nel Medioevo, visto che Robin parte per le crociate, ma in realtà costumi e sceneggiatura inseriscono le vicende in un non-tempo, un Medioevo per molti aspetti influenzato dall'epoca moderna (vedi i vestiti, i rapporti tra gli individui e i dialoghi). Gli autori non hanno voluto attualizzare completamente gli eventi trasportandoli nel presente, però hanno comunque scelto di modernizzare l'aspetto del film, probabilmente per avvicinarlo maggiormente alle recenti abitudini cinematografiche del pubblico. Idea carina e difficile da realizzare bene. Provarci e non riuscirci porta a pessimi risultati, come ci ha insegnato King Arthur - Il potere della spada.

Seguendo questo filo, il film unisce scene d'azione, momenti drammatici e ironia per tutta la sua durata. Il tono un po' buffone, quello che serve per far sorridere lo spettatore con battute e gag, ricorre ripetutamente per tutta la prima parte, facendo perdere credibilità alla "serietà" della seconda (e annichilendo ogni forma di suspense e tensione, perché tanto sappiamo tutti come andrà a finire).

I personaggi presentati sono molteplici e tutti poco approfonditi: caratteristica comune sono le frasi poco significative e l'approfondimento quasi nullo. In fondo, però, da un film che punta tutto sui sorrisi e sull'azione non mi aspettavo molto di più.

Il protagonista, interpretato da Taron Egerton, è belloccio e simpaticone, un personaggio che sa ammiccare al pubblico e mettersi in mostra, senza tuttavia eccellere in qualcosa di particolare. Gli manca completamente il fascino romantico di Costner, non fa risaltare il tanto noto animo nobile e audace del celebre outlaw. Una reinterpretazione simpatica di Robin Hood, nulla di più.

Anche in questo film viene ripresa la figura del moro, compare di Robin. L'interpretazione di Jamie Foxx mi ha ricordato molto quella di Morgan Freeman in Il principe dei ladri. Foxx ha dato vita al miglior personaggio di questa pellicola: solo da lui ho, in alcuni punti, percepito una certa intensità emotiva e la capacità di trasmettere qualche valore.
L'unica cosa che mi perplime è che viene associato a Little John... e beh, avere un Little John moro mi ha lasciata un attimo spiazzata.


Marian in questa storia non è un personaggio. Serve solo per mettere in scena una storia d'amore pronta all'uso, rapida e poco sviluppata. Serve per creare un po' di (pessima) tensione erotica, per mostrarci il lato romantico di Robin... e basta. La loro relazione ha un'evoluzione velocissima e scontata.

Will Scarlett è interpretato da Jamie Dornan, che qui compare barbuto e senza frustino. Visto che questa figura è molto diversa da Mr Grey, questa sarebbe stata un'ottima occasione per mettere in mostra le sue doti recitative... purtroppo, però, le sue battute sono così povere da farlo risultare comunque piatto e poco convincente. Doppio peccato, perché lo sviluppo del suo personaggio si sarebbe potuto trasformare in una vera critica all'ambizione politica. Troppo rapido il turn over finale.

Ultimo, ma non meno importante, il gran cattivo (lo sceriffo di Nottingham), che è portato sullo schermo da Ben Mendelsohn: il personaggio ricorda molto (fin troppo) Orson Krennic di Rogue One... perfino nei vestiti.

Ho mentito, mi manca ancora qualcuno da citare: fra Tuck, il frate hippy. E niente, su di lui non ho critiche da fare, visto che è stato uno spasso per tutto il film. Sbadato e ribelle al punto giusto.

L'elemento che ho apprezzato di più è la colonna sonora (moderna, ritmata, coinvolgente... insomma, spacca).

Il film prova a portare sullo schermo alcuni temi sensibili che caratterizzano anche l'epoca attuale, con una critica insistentemente ripetuta ma vuota. Nell'insieme questo è un problema che riguarda l'intera pellicola: è troppo superficiale, non si sofferma sui dettagli, non entra a fondo in nulla di ciò che mostra.
Vi porto due esempi di argomenti portati all'attenzione dello spettatore.
Per primo troviamo la guerra in Medio Oriente, tema sollevato fin dalla prima immagine, attraverso una rappresentazione dei crociati in stile soldati americani in Afghanistan, e concluso con una soluzione finale dei piani dello sceriffo che ricorda molto gli intrighi di soldi e potere che caratterizzano la contemporaneità. Una bella idea, che non è stata sfruttata a dovere (e che, anzi, sa di forzatura e di fuori luogo).
Altro tema è la corruzione della Chiesa, che viene accusata di guardare solo all'arricchimento personale, abbandonando completamente il compito affidatole da Dio. Questa rappresentazione, lo ammetto, è l'unico elemento che mi ha veramente disturbata di tutto il film: mi ha fatto schifo, per non usare mezzi termini. Abbiamo un cardinale e un vescovo a dir poco grotteschi, così poco umani e così corrotti da usare espressioni volgari in ogni senso; sono un'immagine esagerata, spinta, scadente di animi diabolici. Si allontanano da ogni realismo, perché la loro bassezza li discosta completamente da ogni riferimento alla realtà; perdono perciò ogni valore critico. Non sono credibili.

Vi cito poi brevemente i continui riferimenti visivi ad altre opere cinematografiche: dall'abbigliamento di Robin, che è stato scopiazzato dal Jace (Jamie Campbell Bower) di Shadowhunters, passando per i soldati che sanno di Primo Ordine/Impero e arrivando alle feste in stile Capitol City.


Nell'insieme il film non è drammatico, non è serio, eppure non è nemmeno una parodia: questo suo stare nel mezzo e non riuscire ad assumere un'identità precisa è forse il suo maggior difetto.

Nonostante tutte le critiche che ho fatto, in generale Robin Hood - L'origine della leggenda non fa schifo, come ho già detto "si lascia guardare". Solo che non può essere preso sul serio... e forse era anche questa l'intenzione degli autori: creare un prodotto carino, moderno, leggermente trash, qualcosa da prendere in simpatia per passare il tempo. E in questo sono riusciti bene, perché se lasciamo da parte i confronti con i film precedenti, i riferimenti alla storia che tutti conosciamo, se non cerchiamo un'ambientazione storica realistica, se semplicemente guardiamo il film senza troppe pretese, allora possiamo anche apprezzarlo (almeno in parte).

Insomma, non è un bel film (e infatti non ha incassato molto), ma a esser sincera ho visto di molto peggio (vedi Fallen, l'apoteosi del trash e film allucinato in modo indescrivibile).


Con questo ho concluso la mia recensione, fatemi sapere cosa pensate di questo film e se avete intenzione di andare al cinema a vederlo. 
Mi piacerebbe anche sapere qual è la vostra versione preferita di Robin Hood :)

Alex

7 commenti:

  1. Grazie per la recensione! Dal trailer questa versione l'ho trovata piacevole e divertente, lo guarderò quando lo trasmetteranno in Tv!😊 Io adoro il Cartone Disney Robin Hood 😍 e al secondo posto il film con Kevin Costner. Il Robin Hood con Russell Crowe non mi è piaciuto, troppe battaglie!

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    1. Ciao! Divertente è anche divertente, solo che, secondo me almeno, è un po' insulsa :(

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  2. Cara Alex, di questo film ne ho viste molte versioni, questa tua recensione, la trovo bella!!!
    Ciao e buon pomeriggio con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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  3. L'ho visto al cinema, purtroppo (per una serie di motivi) e sì, è bruttino, però un pochino intrattiene, ecco.

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  4. La miglior versione è senza dubbio quella di Kevin Costner, riguardo il film di Otto Bathurst anche io ho buttato giù due righe se ti fa piacere puoi leggere la mia recensione dal seguente link:
    https://ifilmchevededario.blogspot.com/2018/11/recensione-film-Robin-Hood-l-origine-della-leggenda.html

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  5. Non l'ho visto, ma se queste sono le premesse, grazie, lo guardo in tv

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