giovedì 18 ottobre 2018

RECENSIONE: Tutta colpa del mare (e anche un po' di un mojito)

Per affrontare la vita con serenità.




TITOLO: Tutta colpa del mare (e anche un po' di un mojito)
AUTORE: Chiara Parenti

TRAMA:
La vita di Maia Marini procede a vele spiegate verso la felicità: un fidanzato appartenente a una prestigiosa famiglia, un lavoro presso una delle più rinomate agenzie di comunicazione di Milano, tre amiche splendide con cui trascorrere il weekend per festeggiare l'addio al nubilato di Diana, la futura cognata! Peccato che la meta prescelta sia la Versilia, dove Maia ha passato le vacanze fino all'estate dei 16 anni. Ritornare nei luoghi in cui ha lasciato il cuore e rivedere Marco, il primo amore, la manda in tilt. Così decide che qualche mojito non potrà farle male… e anzi l'aiuterà. Il mattino dopo, però, Maia non ricorda niente. Non ha idea di cosa abbia combinato durante quel folle venerdì notte. In compenso, però, lo sanno i suoi 768 amici di Facebook. Cercando di ricucire una situazione compromettente e compromessa in ogni settore della sua vita, Maia si troverà a porsi una domanda fondamentale: e se invece che la fine di tutto, fosse solo un nuovo inizio? Perché se è vero che l'alcol fa fare pazzie, è altrettanto vero che a volte aiuta a fare la cosa giusta! 




RECENSIONE:

Era da molto tempo che avevo voglia di provare un libro di Chiara Parenti, poi quest'estate ho avuto modo di leggere Per lanciarsi dalle stelle (fornitomi dalla Garzanti) e ne sono rimasta stupita: la storia e lo stile dell'autrice sono riusciti a catturarmi. In seguito a questa esperienza molto positiva ho deciso di provare anche Tutta colpa del mare (e anche un po' di un mojito), libro che avevo già messo nella mia wishlist di dicembre.

Ancora una volta Chiara Parenti mi ha colpita, perché ho amato la storia raccontata in questo romanzo, ma, soprattutto, mi è piaciuto un sacco lo stile semplice e profondamente ironico usato dalla scrittrice: non c'era pagina in cui non ridessi. Ho apprezzato parecchio la scelta di alternare in continuazione la narrazione degli eventi presenti e di quelli passati, così ho potuto conoscere pian piano lo svolgimento dei fatti e sono stata continuamente invogliata a proseguire la lettura per completare interamente il quadro degli eventi.

In questo libro la protagonista, Maia, è una donna che a 30 anni ha già smesso di godersi la vita, non fa altro che lavorare 24 ore al giorno 365 giorni all'anno, senza mai divertirsi un po' o separarsi dal suo telefono, perché sempre troppo impegnata a rispondere a qualche telefonata o a qualche e mail; ha paura di lasciarsi andare perché teme di non apparire perfetta agli altri. Maia è sempre troppo stressata, preoccupata, nervosa, è troppo razionale e non lascia mai spazio alle emozioni vere.
Quando Diana, la sua migliore amica, decide di andare in Versilia per festeggiare il suo addio al nubilato, Maia deve ovviamente partire con lei. Tuttavia c'è un piccolo problema: la parola Versilia riporta alla luce ricordi che Maia avrebbe voluto eliminare per sempre, emozioni che avrebbe voluto soffocare, e, soprattutto, Marco, un nome che si era giurata di dimenticare. La Versilia è, infatti, la località di mare in cui Maia ha trascorso le sue vacanze estive fino ai 17 anni, in cui ha incontrato e dopo poco perso il suo primo grande amore. E il destino proprio vuole che Maia incontri in un bar Marco e la sua banda di amici e che con quest'ultimi prenda una sbornia colossale.

Dopo una notte di pazzia Maia e le sue amiche si svegliano ritrovando la casa mezza distrutta e senza nemmeno un ricordo della notte passata. Maia è terrorizzata perché per la prima volta dopo molto tempo si è lasciata andare e tutto quello che ha ottenuto è stato un grande, enorme, tremendo casino. Come se la situazione non fosse già abbastanza grave, Maia scopre che a differenza sua tutti i suoi amici su Facebook sanno quello che ha combinato in quella pazza notte. Maia è sconvolta, ha paura di aver rovinato per sempre la vita che con tanta fatica era riuscita a costruire, ma la cosa che la spaventa ancora di più è Marco, quel ragazzo che le ha dato tanta gioa, ma che l'ha anche fatta profondamente soffrire. Dopo 15 anni Maia sente ancora i condor che si scatenano nello stomaco quando guarda Marco; il suo Sguardo Assassino che l'aveva fatta innamorare è ancora lì, la sua voce, le sue mani sono rimaste impresse nella memoria della ragazza.
Maia si ritrova costantemente in bilico: da una parte c'è la sua grigia e troppo indaffarata vita a Milano, d'altra parte la libertà e il calore del sole.
Mi è piaciuto molto il rapporto tra Maia e Marco, due ragazzi giovani, simili e diversi al tempo stesso, entrambi alla ricerca dell'amore. Dopo poco tempo i loro cuori battono già all'unisono seguendo il ritmo della chitarra di Marco e la voce di Maia. Sono tutto l'uno per l'altra, Maia è L'Apetta di Marco e Marco diventa Il Tonno preferito di Maia.

" - Ascolta. Apetta, ascolta questa - disse con aria trepidante. 
- Si intitola Tutta colpa del mare e l'ho scritta per te. -
Bastò il suo Sguardo Assassino a farmi mancare il fiato. La musica e le parole fecero il resto, lasciandomi annegare nella infinita dolcezza di quella canzone."

Pian piano abbiamo modo di scoprire la storia di Maia, una storia divertente e malinconica al tempo stesso. L'autrice è, infatti, riuscita a unire ironia e comicità con serietà e romanticismo, ottenendo un racconto ben amalgamato in cui presente e passato si incastrano alla perfezione, si completano a vicenda senza mai sovrapporsi.


Maia mi è piaciuta molto come protagonista e narratrice, è un personaggio che sicuramente si fa apprezzare, che riesce a rubarti una buona dose di sorrisi, però anche qualche piccola smorfia di tristezza.
Un aspetto comune a entrambi i libri della Parenti che ho letto è la presenza di una "morale": Stella e Maia sono entrambe alla ricerca della felicità e della libertà, tutte e due vogliono qualcosa in più dalla vita e alla fine riescono a uscire dalla loro gabbia, liberandosi dalle paure e dall'ansia.
Nonostante la differenza di età tra me e le protagoniste dei due libri, sono comunque riuscita a entrare in sintonia con loro, perché entrambe ci insegnano qualcosa di fondamentale: Stella a non temere le nostre paura e Maia ad affrontare la vita con serenità, senza preoccuparsi del giudizio altrui.

"Non mi importa, però, di quello che possono pensare, di quello che la gente può pensare di me. Non più. Una nuova energia mi vibra potente nelle mani, nel petto. Mi sento come un'onda, la mia forza cresce a ogni istante fino a sfiorare il cielo. Cavalco la vita ed esplodo in una nuvola effervescente di euforia. Mi sento inafferrabile, inarrestabile. Finalmente libera."

Per concludere direi quindi che Tutta colpa del mare (e anche un po' di un mojito) è un libro ben scritto, una storia completa che contiene un messaggio decisamente prezioso.



VOTO: 




Cosa ne pensate? Vi ispira questo libro?
Avete già letto qualcosa di Chiara Parenti?

 Marta



QUI l'intervista a Chiara Parenti.

2 commenti:

  1. Ciao, della Parenti io ho letto La voce nascosta delle pietre che ho adorato; questo sembra carino e me lo segno! Ottima recensione

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  2. Grazie!
    Ho sentito parlare bene de "La voce nascosta delle pietre"...primo o poi lo leggerò.

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