Dopo l'intervista a Connie e Aura, eccomi qui con altri due giovani e talentuosi autori: Alessandro Bogani ed Edoardo Pozzoli.
I due hanno unito la loro passione per la scrittura dando vita a Hermanos, un romanzo western divertente e coinvolgente (trovate qui la mia recensione).
Conosciamo meglio questi ragazzi...
ALESSANDRO BOGANI ED EDOARDO POZZOLI
Ciao ragazzi! Benvenuti nel mio
angolino!
Prima di tutto vi rifaccio i complimenti per Hermanos, che, davvero, mi è piaciuto molto.
Prima di tutto vi rifaccio i complimenti per Hermanos, che, davvero, mi è piaciuto molto.
- Direi di cominciare dall’inizio… Presentatevi ai nostri lettori ☺
Alessandro: Un saluto a tutti! Comincio io. Sono Alessandro,
ho 22 anni e proprio in questi giorni mi sono laureato in Scienze e Tecniche
Psicologiche. Ora mi attendono altri due anni di specialistica con la speranza
poi di diventare ricercatore.
Edoardo: Ciao! Mi
chiamo Edoardo, anche io 22 anni, e sono uno studente in Economia e Gestione
dei beni Culturali alla Cattolica di Milano. Anche io a breve mi laureerò e continuerò
i miei studi con una magistrale in marketing cinematografico.
- Come vi siete conosciuti? Come è nata l’idea di scrivere un libro insieme?
Eravamo compagni di classe alle
superiori. La cosa divertente è che per i primi tre anni praticamente non ci
siamo quasi mai parlati, poi in quarta siamo finiti in banco insieme e abbiamo
scoperto di avere parecchie cose in comune, tra cui la passione per la
scrittura appunto.
- Come mai avete deciso di debuttare nel mondo letterario con un western? È un genere un po’… Insolito?
Bella domanda. Quando abbiamo
iniziato a scrivere Hermanos non ci
eravamo minimamente preoccupati di questo aspetto. Volevamo scrivere una storia
ambientata nel Far West perché come ambientazione ci dava una grande libertà di
azione: potevamo dipingere scene e personaggi che normalmente apparirebbero
assurdi, ma che in quel contesto erano del tutto verosimili. Così abbiamo
sperimentato con questo genere per vedere fin dove potevamo arrivare, cercando
allo stesso tempo di “svecchiarlo” un po’.
- Come vi siete organizzati per la stesura del romanzo? Scrivevate insieme, un capitolo a testa, due versioni diverse che poi avete unito… ?
Edoardo: A grandi
linee io mi occupavo delle parti descrittive e dell’intreccio, mentre
Alessandro si concentrava sui dialoghi e sulla caratterizzazione dei
personaggi. In genere ciascuno scriveva dei pezzi separati che poi “cucivamo
insieme” quando ci trovavamo. C’è da dire che così si va molto più spediti
nella stesura del testo, ma bisogna anche fare molta attenzione nell’avere ben
chiara in mente la stessa idea, altrimenti si rischia che le parti scritte
dall’uno siano del tutto diverse come stile e atmosfera rispetto a quelle
dell’altro, il che renderebbe poco piacevole la lettura del libro.
- In quale personaggio di Hermanos vi ritrovate di più? Io molto in Rod e un pochino in Andrew...
Alessandro: Per quanto non sia il mio personaggio preferito
in assoluto, effettivamente anche io mi ritrovo molto in Rod. Un po’ per il suo
carattere schivo (ma non così cinico come vorrebbe far credere) e un po’ per il
suo voler avere sempre sotto controllo la situazione. Salvo poi scoprire che le
cose non vanno mai come aveva pianificato, ritrovandosi a dover improvvisare
sul momento.
Edoardo: Julio.
Indubbiamente il personaggio che mi rispecchia di più. Imprevedibile e caotico,
sempre pronto a fare tutto quello che non ti aspetti. Però anche Andrew, con la
sua idea di lasciarsi trasportare dalla vita e dagli eventi verso orizzonti
sempre nuovi, mi rispecchia un poco.
- Che altri generi letterari vi interessano particolarmente?
Edoardo:
Leggo molti generi,
ma indubbiamente quelli a cui sono più affezionato restano la fantascienza, i
romanzi storici e quelli autobiografici, come "Il sergente nella
neve" di Mario Rigoni Stern o tutti i romanzi scritti da Valerio Massimo Manfredi,
che è praticamente un maestro per me.
Alessandro: Fantascienza, senza dubbio. Ho un debole anche
per quei romanzi come “Il vecchio e il mare” e per le opere di Dumas (sto
finendo in questi giorni di leggere la trilogia dei Tre Moschettieri), ma
quando si parla di imperi galattici e androidi, soprattutto se usciti dalla
penna di Asimov, non ci sono paragoni per me.
- Come è nata la vostra passione per i libri? Qual è il primo libro di cui vi siete innamorati?
Alessandro: Ci sono due saghe di libri che per me sono state
fondamentali, da piccolo. Una è quella di Artemis Fowl di Eoin Colfer, che
ancora oggi trovo eccezionale nella sua capacità di immaginare situazioni tanto
folli eppure riuscire a renderle in maniera tanto cruda da farle apparire quasi
plausibili. L’altra saga invece è quella di Ulysses Moore di Pierdomenico
Baccalario, che ad ogni pagina mi immergeva in un modo così misteriosamente
sublime che ancora ricordo i brividi che mi dava leggendolo.
Edoardo: In questo
sono molto simile ad Alessandro. Le saghe di Ulysses Moore ed Artemis Fowl
indubbiamente hanno condizionato il mio modo di scrivere, ma non posso non
citare anche i romanzi gialli di Agatha Christie, con i suoi intrighi e i suoi
colpi di scena imprevedibili.
- State lavorando a un nuovo romanzo? Avete progetti insieme o “da solisti”?
Alessandro: Sì, siamo al lavoro ad un
romanzo di fantascienza, ma sarà un progetto molto lungo da realizzare. Io nel
frattempo sto scrivendo qualcosa “da solista”, e a breve uscirà un mio romanzo
per la casa editrice “Il Seme Bianco”.
- Cos’altro vi appassiona, oltre ai libri?
Edoardo: Cinema,
serie tv e sport, e difatti la magistrale che frequenterò i prossimi due anni
tratta proprio il marketing applicato a tutti i generi di media. Dal punto di
vista sportivo in questo periodo co-alleno un team di basket Under 10, e spero
sia solo l'inizio di una nuova avventura.
Alessandro:
Sicuramente il cinema (penso di avere quasi duecento film sugli scaffali di
camera mia) e l’animazione giapponese, ci sono alcune opere di una profondità
incredibile. E poi, sempre per riprendere il discorso fantascienza, mi piace
tenermi aggiornato su temi come intelligenza artificiale ed esplorazione
spaziale.
- Un consiglio per qualche giovane autore con un libro nel cassetto?
Di non tenerlo nel cassetto! E
soprattutto, prima di prendere la strada del self-publishing, crediamo che
bisognerebbe sempre provare a proporlo a qualche casa editrice (meglio se non a
pagamento). Anche noi prima di trovare un editore abbiamo ricevuto tanti
rifiuti, e questi ci hanno spinto a rivedere e migliorare il testo, cosa che
probabilmente non avremmo fatto se avessimo scelto di auto pubblicarci.
Siamo giunti alla conclusione... Salutiamo i nostri ospiti e auguriamo loro buona fortuna per tutto!
Vi è piaciuta l'intervista? Avete qualche altra domanda da rivolgere ad Alessandro ed Edoardo? Avete letto Hermanos? Cosa ne pensate?
Alex
P.S. Stasera vado a vedere Noi siamo tutto... Speriamo in un doppiaggio decente.
Una bella intervista. Comunque ho visto che hai cambiato l'immagine della header. Molto bella! :)
RispondiEliminaGrazie! Anche se questa è solo temporanea... Tra poco farò un cambio grafica completo :D
EliminaThank you for your comment on my blog!
RispondiEliminaI follow you too! ;oD
xoxo Jacqueline
www.hokis1981.com