Ci avete seguiti mercoledì in diretta su Radio People Italy? Durante la nostra puntata di VCUC on air abbiamo parlato di LBGT, con una playlist e dei consigli letterari perfettamente in tema.
Vi abbiamo anche proposto l'ascolto di un racconto breve, Le parche hanno smesso di filare, scritto dall'autrice emergente Valeria Biuso. Purtroppo non abbiamo siamo riusciti a inserire in scaletta anche un altro bel racconto... ovvero Matureremo i tempi di Adelaide Pellitteri, parte della sua opera Donne fino a epoca contraria. Per questa ragione abbiamo deciso di proporvelo oggi qui sul blog.
«In
un'altra latitudine non ci raggiungeranno. Per noi sarà uno spazio senza
nascondigli dove cammineremo con i nostri respiri e i pensieri insieme,
contemporaneamente i sorrisi e i nostri corpi, senza più negarci il dentro e il
fuori di noi stessi…».
Ti
ascolto e immagino le onde, prendono forza dagli abissi per diventare
inarrestabili, lo stesso potremmo fare noi - mi dico -. Non ci servirebbe più
la consuetudine a sdoppiarci.
«Gli
altri potremmo lasciarli indietro a rimpicciolirsi con il loro mondo».
Saremo
albatros - non fuggono la stagione avversa - né fuggiremo noi, rifletto. Non
per coloro che tu vorresti lasciarti dietro, l'un l'altro a raccontarsi delle
nostre nudità, magari con parole e gesti osceni.
«Prendiamo
le distanze, andiamo al largo dalla terra!» mi hai detto infine, con
sofferenza, stanca.
E
allora ti ho seguita per un tempo lungo quanto i secoli, e da lì a guardare il
mondo, vedendolo non più grande che una biglia.
Ma, più passava il tempo, meno avevo voglia di nascondermi, e allora decisamente ti ho riportata a terra.
Ma, più passava il tempo, meno avevo voglia di nascondermi, e allora decisamente ti ho riportata a terra.
Davanti
agli uomini non voglio voltarti più le spalle, ma intrecciare, invece, le
nostre mani senza la vergogna.
«Chi
ha avuto il tuo stesso coraggio è sempre stato punito», mi ammonisci.
Io
ti tranquillizzo: aspetteremo, amore, che il mondo smetta di indignarsi.
Siamo
troppo uguali per essere diverse da quel che siamo, e per gli altri, gli
indignati, non rinnegheremo più noi stesse, la nostra natura; pertanto da
difendere più che disprezzare.
«Forse
ci vorranno "guerre"!»
Bene:
combatteremo gli avversari invadendo i tribunali. Se occorrerà ci serviremo dei
giochi di partito, e - chissà - anche di qualche carro strappato al carnevale;
vedrai, amore, matureremo i tempi.
Che ne pensate? Vi piace?
Lasciateci un commento, l'autrice ne sarà molto contenta :)
Alex
Puoi trovare qui l'opera da cui è tratto il racconto:
Ciao,
RispondiEliminaa parte il ma.. invece, è un racconto di sintesi e forza. Magari un po' troppo proclama (tanto uso del futuro), anche se il tema si presta; io preferisco qualcosa di più intimo e sottotraccia, però è questione di gusti. Detto questo, stilisticamente è ineccepibile e martella bene.
In che senso "a parte il ma"?
EliminaMolte bello, complimenti!
RispondiEliminaHi thanks for poosting this
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