martedì 25 settembre 2018

RECENSIONE: Un battito negli abissi di Antonella Tafanelli

 Peccato, mi aspettavo di più




TITOLO: Un battito negli abissi
AUTRICE: Antonella Tafanelli
EDITORE: La strada per Babilonia
PAGINE: 114

TRAMA:
Protagoniste assolute di questo libro sono la speranza e la voglia di ricominciare. Margherita subisce violenze fisiche e psicologiche, un amore malato, a causa del quale si annulla completamente. Grazie alla sua forza, alla vicinanza dei suoi amici e della sua famiglia comincia a riemergere dagli abissi, ma ci sono ferite profonde, difficili da rimarginare. Nella sua vita entrerà però una persona, che cercherà di scavalcare quei muri che Margherita ha edificato. Dovrà scontrarsi con i fantasmi del suo passato, con le sue paure, e con la sua voglia di indipendenza. Un romanzo di speranza, di grinta nei confronti della vita, un romanzo che mette in luce la violenza domestica e vuole dire basta.




RECENSIONE:

Prima di tutto vorrei ringraziare la CE La strada per Babilonia per avermi regalato questo libro. 
Poi, però, purtroppo, devo ammettere di essere rimasta un po' delusa dall'opera nell'insieme.
Di questa CE avevo già letto Oltrebosco di Lorenzo Bosisio (QUI la recensione) ed ero rimasta piacevolmente colpita sia dallo stile dell'autore che dalla cura del prodotto. In Un battito negli abissi, invece, non ho ritrovato né la stessa abilità né la stessa attenzione. Ma partiamo dall'inizio del libro e procediamo per gradi, che ne dite?

La protagonista, Margherita, è una donna 37enne divorziata da due anni, dopo 16 infernali anni di matrimonio con un uomo ingiusto e violento. Margherita è stata ferita nel corpo e nello spirito e sta ora, piano piano e con l'aiuto di amici e parenti, superando il drammatico periodo trascorso con il marito. Il libro si concentra, sostanzialmente, sulla sua relazione con Marco, un uomo che finalmente riesce a farle tornare il sorriso e a farla sentire sicura e amata.

L'idea è sicuramente eccezionale e il tema affrontato (il superamento di un trauma) è delicato e difficile. Secondo me l'autrice è riuscita nel suo intento solo in parte: in alcune situazioni la protagonista rappresenta alla perfezione la sua condizione di instabilità emotiva, con pianti, cambi di decisione improvvisi, dubbi e incubi; in altri momenti, tuttavia, il velo grigio di dolore che dovrebbe accompagnarla svanisce in modo molto innaturale e ingiustificato, cosa che mi ha lasciata piuttosto perplessa. Margherita è troppo sicura di sé quando conosce Marco, è troppo poco preoccupata, è troppo allegra, troppo sbarazzina, troppo vogliosa di saltargli addosso. Insomma, non ha paura. E invece dovrebbe averne, almeno stando a quanto dice lei.
Non so se questa contraddittorietà sia voluta o meno, ma a me non è piaciuta. Non mi è arrivata l'anima di Margherita, è rimasta piatta e superficiale, non sono riuscita a empatizzare con lei (da un libro del genere mi sarei aspettata, al contrario, grandi emozioni).


Per quanto riguarda lo stile ho preferito di gran lunga le riflessioni interiori di Margherita alla parte narrativa: la testa della protagonista è ricca di pensieri infiniti, un po' sconclusionati, non sempre condivisibili, però certamente affascinanti; nelle parti narrative, invece, ho notato una certa debolezza. Gli eventi sono elencati a mo' di lista della spese, senza riuscire a creare un mondo e a descriverlo. In generale posso dire che Antonella Tafanelli scrive esattamente come parlerebbe una persona normale, senza tuttavia riuscire a trasmettere una sensazione di verità, realismo e intensità.

Come ultimo punto vorrei sottolineare che ho trovato qualche errore nella struttura di diverse frasi (virgole dove non sarebbero servite, periodi sconclusionati etc) e che, per questo, ho dovuto rileggere alcune righe più volte.

Conclusione? Un vero peccato, perché sarebbe potuto essere un capolavoro e invece funziona solo a metà. Peccato, peccato.



VOTO:




Conoscete l'autrice? Che ne pensate?

Alex

11 commenti:

  1. Ciao, sembrava interessante, ma visto come la pensi, non so mica se lo leggerò... E poi non credo mi piaccia il genere...

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    1. Diciamo che se cerchi un libro sulla violenza contro le donne... ce ne sono di molto più incisivi. In ogni caso se poi decidi comunque di leggerlo fammi sapere che ne pensi tu :)

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  2. Ciao Alex, mi chiamo Morgana e ti ho scoperta tramite il blog di Diletta Veluti.
    Avevo in programma di leggere il libro di Antonella Tafanelli e ho trovato la tua recensione esaustiva.
    Senza impegno ti lascio il link del mio blog, se ti passa a dargli un'occhiata: https://librieaforismi.blogspot.com/

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  3. Oh è sempre un peccato quando un libro delude, ma capita e va bè, poi come dico sempre i libri son soggettivi ;)
    Certo però che la cover non mi attira per niente >.<

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    1. Neanche a me ahah Diciamo che potevano scegliere un altro colore XD

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  4. Quando si decide di fare recensioni dei libri, visto che da quello che ho capito sei anche una giovane scrittrice, dovresti comprendere che bisogna sempre documentarsi dell'argomento che si vuol scrivere. Questo farebbe in questa società un po' la differenza tra chi ha troppa fretta di dire la propria e chi invece si prende del tempo prima di buttare macchie nere sul lavoro altrui. Ma non mi meraviglio...un po' per la tua giovane età e un po' perché è questo che viene insegnato oggi. Non importa...ho avuto il piacere di portare questo libro in due anni in molte associazioni tra bambini che hanno visto la violenza con i propri occhi sulle proprie madri, tra ragazzi nei banchi di scuola che subiscono il bullismo da ragazzi giovani come voi prima con la bocca e poi con le mani. Mon importa il tuo giudizio così maccheronico e davvero superficiale, ma non potevo aspettarmi in maniera diversa vista la tua giovane età. Mi spiace solo che sei una donna e non ti sei documentata che è una storia vera quella che io ho scritto. Inoltre sono stata ospite alla Camera dei Deputati e ti assicuro che lì ci vai solo se il tuo libro vale. Ti invito magari a scendere un attimo verso l'umiltà di scrittrice che dovresti essere e cercare di andare oltre le parole e annusare meglio quelle pagine e vestire il tuo cuore di sensibilità verso un dolore che una donna ha subito in un matrimonio..
    senza un figlio e di tutto quello che in quel libro viene raccontato. Cerca visto la tua giovane età di crescere meglio la tua pianta, perché questo sei una pianta del mondo e mi dispiace che finora nonostante hai pubblicato un libro tu possa mancare così tanto di tatto e sensibilità. Detto questo però ti devo ringraziare, perché da quando hai fatto uscire questa ridicola recensione scrivono molte persone sia me in privato e sia alla casa editrice, perché devi sapere che questo libro è diventato spettacolo teatrale. Tra qualche mese fa il debutto in un teatro importante e ha già altri teatri che lo vogliono. Inoltre sono stata contattata per andare il 25 novembre come ospite d'onore a Milano come testimonial di una scrittrice che non è stata solo lì a scrivere sempre di violenza e dolore e magari anche di depressione, ma ha raccontato in sole 118 pagine la forza, la rinascita, la femminilità e la sensualità che una donna violata può ritrovare solo se incontra l'uomo giusto. Mia cara Alex hai solo 19 anni e io invece ne ho 40 ti posso assicurare che non è stato assolutamente facile né viverlo né dimenticarlo e quantomeno scriverlo, ma ogni giorno con il mio libro quando incontro gli occhi della gente sia uomo che donna o bambino io so che il mio libro è uno strumento per dire a loro che in qualche modo si può tornare a vivere in un mondo migliore e con una vita migliore Ti abbraccio mia giovane blogger e spero che questo possa essere un insegnamento per la tua crescita in un domani. Buona fortuna

    https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=940426719481258&id=418573611666574

    https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=691176294571642&id=317169708638971

    http://chicchidipensieri.blogspot.com/2017/03/recensione-un-battito-negli-abissi-di.html?m=1

    http://www.foggiatoday.it/eventi/presentazione-libro-battito-negli-abissi-antonella-tafanelli-san-severo.html

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    1. Dici alla blogger di essere umile, ma tu forse dovresti per prima seguire i tuoi consigli. Credimi con la tua risposta mi hai fatto passare totalmente la voglia di leggere il tuo libro che, nonostante la recensione non positiva, tratta un argomento che poteva anche interessarmi come personale spunto di riflessione ma, sinceramente, questo tuo autocelebrarti per non ho capito bene quale motivo, farti dire brava (?), mi ha talmente nauseata che no, non comprerò il tuo libro.
      Un'autrice "umile", come dici di essere, accetta di buon grado le recensioni negative quando, come in questo caso, sono costruttive. La blogger ha fatto un'analisi accurata delle cose che non l'hanno convinta del tuo libro. Fermo restando che da autrice rispondere ad una recensione lo trovo abbastanza di cattivo gusto, non ti sei firmata e a mio avviso, se proprio volevi rispondere, sarebbe stato meglio un prendere atto delle problematiche riscontrate facendone magari tesoro per una prossima pubblicazione e non un elenco sterile di tuoi risultati personali, di cui tra l'altro, poco ci importa.
      Detto ciò ti auguro il meglio per il tuo libro.

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  5. Ciao a tutti! A me il libro è piaciuto moltissimo e vi consiglio anche il secondo della stessa autrice.. mi piace perchè è una lettura fluida e poi tocca problematiche a me purtroppo vicine ma sotto altri aspetti, mi ci rispecchio molto.. la rinascita dopo un periodo buio. La nuova vita. Io ve lo consiglio, senza nulla togliere alla recensione di Alex, io lo reputo un libro da leggere. Buona lettura a tutti.

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  6. Ciao Giovanna! Mi fa piacere che a te sia piaciuto 😊 Non ho nulla contro questo libro e, anzi, se é riuscito a toccare il cuore di qualcuno tanto meglio. Buona lettura anche a te 😄

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  7. Se posso permettermi un appunto. Ho letto la recensione e soprattutto la risposta dell'autrice e ho deciso che non la leggerò mai. Per due motivi:
    1. La risposta dell'autrice presenta errori grammaticali gravi, non lo accetto da chi vuole essere preso in considerazione come scrittore;
    2. Se il libro non ha suscitato emozioni la colpa non deve ricadere nel lettore ma nell'autore che non è riuscito a trasmetterle. Se un libro necessità di uno studio per essere letto non è più da considerare come narrativa e deve esserci un avviso prima. Se un libro non può essere capito da una persona così "giovane" (sembra essere una colpa) anche qui deve essere specificato.

    Quindi cara autrice consiglio a te di scendere dal tuo piedistallo e trarre insegnamento da questa analisi fatta. Non screditando gli altri, ma guardando i propri errori

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