Ormai il lunedì è diventato (involontariamente?) giorno di segnalazioni.
Oggi vi presento il romanzo d'esordio di Francesca De Angelis, Cenere sulla brughiera, che l'autrice mi ha gentilmente fornito in formato digitale e che, quindi, leggerò prossimamente.
Ultimamente ho aggiunto alla TBR moltissimi libri di esordienti: trovo queste letture particolarmente interessanti (anche se a volte, purtroppo, non pienamente soddisfacenti) perché mi permettono di allontanarmi dalle opere mainstream di cui sono tanto ghiotta ;)
TITOLO: Cenere sulla brughiera
AUTRICE: Francesca De Angelis
EDITORE: Sacco
PAGINE: 228
TRAMA:
Catherine Barret è solo una bimba quando assieme a sua zia Clarisse e sua nonna Mary è costretta a lasciare le brughiere dello Yorkshire dove è cresciuta per trasferirsi negli Usa. La nonna morirà e zia Clarisse si farà carico di lei. Ma quando anche alla zia viene diagnosticato un raro morbo, Cathy verrà affidata ai Finch, una famiglia snob che la maltratta in continuazione. Dopo la morte della zia, Cathy dovrà proteggere se stessa e il suo tormentato fidanzato Logan dalle spietate mire di John Cabol, un avvocato e un industriale che si rivelerà uno spietato assassino. Riuscirà a salvarsi?
ESTRATTO:
Aprì lentamente gli occhi e trovò Logan seduto al bordo del letto, intento a guardarla dormire.
"Scusami ti ho svegliato" le disse con un sorriso. "Sono proprio un egoista, signorina Catherine"
"Tu non sei egoista" mormorò Catherine mettendosi a sedere sul letto accanto a lui. "Inoltre sono contenta che sei sceso. Stavo per venire su io"
Rimasero qualche minuto in silenzio contemplandosi, Logan le prese la mani e le strinse con forza fra le sue.
"Hai paura?" chiese Catherine dopo un po', sussurrando.
"Di che cosa?"
"Di me, di te" rispose la ragazza lentamente. "Di noi, di quello che c'è successo"
"E' successa la cosa più bella che poteva capitarmi" le rispose il ragazzo. "Non sono mai stato così felice in tutta la mia vita, te l'ho già detto" Poi la fissò preoccupato e le chiese. "Hai dei ripensamenti?"
"Certo che no!" esclamò Cathy in tono un po' troppo forte. "E' solo che...se dovessimo lasciarci, io non sopporterei di perderti"
"Non succederà" le disse lui con fermezza.
"Può capitare"
"Non a noi"
"Come lo sai?"
"Lo so e tanto ti basti, signorina Catherine" le rispose Logan sorridendo. "Dici che non sopporteresti di perdermi, ma se fossi io a perderti, non perderei solo la vita ma la mia stessa anima,il mio cuore e ogni cosa, la vita, la morte, l'eternità, tutto sarebbe privo di ogni valore. E' così che ho vissuto per tanti anni, Catherine. Finché tu non mi hai salvato da questa pura solitudine che chiamano esistenza. Lasciarmi nel buio dopo che mi hai mostrato la via per la luce, quello sarebbe un ottimo modo per uccidermi. Preferirei che ti alzassi e, afferrato uno di quei coltelli chiusi nel cassetto, me lo affondassi nel cuore squarciandolo lentamente. Morire per mano tua sarebbe la migliore delle grazie piuttosto che vivere un altro giorno con il mio spirito lontano dal tuo."
Cathy annuì. Le parole di Logan avevano sempre il potere di farle illuminare il cuore. Sull'orlo delle lacrime, Cathy si sentì in dovere di confidargli ciò che sentiva.
"Ti credo" gli disse rassicurandolo. "Ti credo e c'è un altra cosa che devo confessarti. Mi sono confidata con la zia, esternando con lei i miei sentimenti per te. Vedi, non so esprimerlo bene e magari ti sembrerà anche piuttosto irrispettoso da parte mia ma, quando ti guardo, mia sembra come se tu mi appartenessi, come se il mondo fosse proteso in avanti e dicesse: “Ecco, Catherine, una parte della tua anima è nascosta nel corpo di questo giovane dai capelli dorati”."
"Non è irrispettoso" replicò Logan. "E non hai idea della felicità che le tue parole hanno infuso in me, signorina Catherine. Adesso voglio una risposta, o si o no. Ma sappi che se anche dirai di no, non smetterò mai di amarti e mi terrai legato a te come un povero carcerato che muore di fame e sete aspettando di essere giustiziato sulla sedia elettrica"
Catherine lo guardò. I fiori del suo cuore, nutriti dalla parole di Logan attecchirono in modo tale da passare a fil di spada le nemiche paure ormai senza armatura.
"Sì" rispose la giovane annuendo avidamente. "La mia risposta è sì"
"E' la scelta giusta" le disse sorridendo. Poi si fece pensieroso e le chiese. "Ami i fiori?"
"L'erica, no?" ripose Cathy.
"Hai ragione" le disse. "Ma qui di erica non ce n'è."
"Vorrei regalarti io qualche cosa" mormorò Catherine sorridendo sorniona.
"Cosa?"
Catherine si alzò dal divano e andò al frigorifero dove era stata riposta la Creme Brulee che per ovvi motivi non era riuscita a finire. La tese a Logan che dopo averla ringraziata prese a mangiarla con gusto. Con ancora una mano intrecciata con la sua, Catherine fu investita dalla pallida luce dell'alba.
"E' il nostro primo giorno come coppia" disse Logan affondando il cucchiaino nel dolce. "Il Sole saluta un amore appena nato."
E così la Creme Brulee sancì il patto d'amore, ma non prima che Logan ebbe lasciato l'ultimo boccone alla sua amata signorina Catherine.
"Scusami ti ho svegliato" le disse con un sorriso. "Sono proprio un egoista, signorina Catherine"
"Tu non sei egoista" mormorò Catherine mettendosi a sedere sul letto accanto a lui. "Inoltre sono contenta che sei sceso. Stavo per venire su io"
Rimasero qualche minuto in silenzio contemplandosi, Logan le prese la mani e le strinse con forza fra le sue.
"Hai paura?" chiese Catherine dopo un po', sussurrando.
"Di che cosa?"
"Di me, di te" rispose la ragazza lentamente. "Di noi, di quello che c'è successo"
"E' successa la cosa più bella che poteva capitarmi" le rispose il ragazzo. "Non sono mai stato così felice in tutta la mia vita, te l'ho già detto" Poi la fissò preoccupato e le chiese. "Hai dei ripensamenti?"
"Certo che no!" esclamò Cathy in tono un po' troppo forte. "E' solo che...se dovessimo lasciarci, io non sopporterei di perderti"
"Non succederà" le disse lui con fermezza.
"Può capitare"
"Non a noi"
"Come lo sai?"
"Lo so e tanto ti basti, signorina Catherine" le rispose Logan sorridendo. "Dici che non sopporteresti di perdermi, ma se fossi io a perderti, non perderei solo la vita ma la mia stessa anima,il mio cuore e ogni cosa, la vita, la morte, l'eternità, tutto sarebbe privo di ogni valore. E' così che ho vissuto per tanti anni, Catherine. Finché tu non mi hai salvato da questa pura solitudine che chiamano esistenza. Lasciarmi nel buio dopo che mi hai mostrato la via per la luce, quello sarebbe un ottimo modo per uccidermi. Preferirei che ti alzassi e, afferrato uno di quei coltelli chiusi nel cassetto, me lo affondassi nel cuore squarciandolo lentamente. Morire per mano tua sarebbe la migliore delle grazie piuttosto che vivere un altro giorno con il mio spirito lontano dal tuo."
Cathy annuì. Le parole di Logan avevano sempre il potere di farle illuminare il cuore. Sull'orlo delle lacrime, Cathy si sentì in dovere di confidargli ciò che sentiva.
"Ti credo" gli disse rassicurandolo. "Ti credo e c'è un altra cosa che devo confessarti. Mi sono confidata con la zia, esternando con lei i miei sentimenti per te. Vedi, non so esprimerlo bene e magari ti sembrerà anche piuttosto irrispettoso da parte mia ma, quando ti guardo, mia sembra come se tu mi appartenessi, come se il mondo fosse proteso in avanti e dicesse: “Ecco, Catherine, una parte della tua anima è nascosta nel corpo di questo giovane dai capelli dorati”."
"Non è irrispettoso" replicò Logan. "E non hai idea della felicità che le tue parole hanno infuso in me, signorina Catherine. Adesso voglio una risposta, o si o no. Ma sappi che se anche dirai di no, non smetterò mai di amarti e mi terrai legato a te come un povero carcerato che muore di fame e sete aspettando di essere giustiziato sulla sedia elettrica"
Catherine lo guardò. I fiori del suo cuore, nutriti dalla parole di Logan attecchirono in modo tale da passare a fil di spada le nemiche paure ormai senza armatura.
"Sì" rispose la giovane annuendo avidamente. "La mia risposta è sì"
"E' la scelta giusta" le disse sorridendo. Poi si fece pensieroso e le chiese. "Ami i fiori?"
"L'erica, no?" ripose Cathy.
"Hai ragione" le disse. "Ma qui di erica non ce n'è."
"Vorrei regalarti io qualche cosa" mormorò Catherine sorridendo sorniona.
"Cosa?"
Catherine si alzò dal divano e andò al frigorifero dove era stata riposta la Creme Brulee che per ovvi motivi non era riuscita a finire. La tese a Logan che dopo averla ringraziata prese a mangiarla con gusto. Con ancora una mano intrecciata con la sua, Catherine fu investita dalla pallida luce dell'alba.
"E' il nostro primo giorno come coppia" disse Logan affondando il cucchiaino nel dolce. "Il Sole saluta un amore appena nato."
E così la Creme Brulee sancì il patto d'amore, ma non prima che Logan ebbe lasciato l'ultimo boccone alla sua amata signorina Catherine.
Il titolo mi ispira, è molto poetico... anche se non ho ben capito a cosa si riferisce.
Voi cosa ne pensate? Vorreste leggerlo?
Alex
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