GLI ATTORI
Trovo tutti gli attori di Tredici, dal primo all'ultimo, in grado di interpretare alla perfezione il loro personaggio: riescono a far emergere i pensieri, le emozioni, le debolezze e le paure del personaggio di cui vestono i panni.
I personaggi di Tredici sono vivi e concreti, ciascuno ha un proprio spessore emotivo e psicologico, sono tutti personaggi ben fatti. Già nella prima stagione gli attori erano riusciti a sorprendermi positivamente, ma in questa seconda stagione mi hanno colpita ancora di più. In particolare vorrei fare i miei complimenti a Dylan Minnette, Brandon Flynn, Kate Walsh e Devin Druid.
Dylan Minnette aveva fatto un lavoro fenomenale nella prima serie: vediamo un Clay che, episodio dopo episodio, subisce i devastanti effetti delle cassette lasciate da Hannah. Ha perso la ragazza di cui era innamorato, si sente solo, ha paura, è divorato dal senso di colpa, è insicuro, vorrebbe urlare in faccia a tutti quello che pensa e tutto ciò traspare dallo sguardo e dal viso dell'attore: uno sguardo ferito, rotto, addolorato, il viso di una persona disperata, che è sull'orlo della pazzia quasi. In questa seconda stagione incontriamo un Clay che sta provando ad andare avanti, a ricomporre i pezzi della sua vita, ma purtroppo il suo cuore continua a condurlo nella direzione di Hannah.
Brandon Flynn mi ha colpito particolarmente perché il suo personaggio, Justin, è sicuramente quello che cambia di più nel corso della storia. Nella prima stagione non vediamo il vero Justin, ma la maschera che tenta sempre di indossare di fronte agli altri: la maschera del ragazzo figo e popolare a cui non interessa realmente di niente e nessuno. Nella seconda stagione, invece, conosciamo il vero Justin: un ragazzo fragile e insicuro, il figlio di una tossicodipendente, un ragazzo che ha paura e che sta ancora cercando di trovare la forza per cambiare la sua vita. In questa stagione è l'amore a dare a Justin la forza di continuare, l'amore per una ragazza che ha fatto soffrire e che ora vuole in tutti i modi aiutare e riconquistare.
Kate Walsh è stata impressionante. È una mamma che ha perso una figlia e che ora vuole combattere con le unghie e i denti per ottenere giustizia. La sua vita può essere suddivisa in due parti: il prima e il dopo. Prima della morte di Hannah era una donna grintosa e sempre sorridente, era energica ed entusiasta; dopo, invece, è una donna prosciugata, invecchiata improvvisamente, che vedrebbe la vita completamente in bianco e nero se solo non fosse per quella minuscola possibilità di vincere in tribunale la guerra contro la scuola e ottenere, quindi, giustizia per la figlia.
Devin Druid è stato pazzesco nell’interpretare Tyler. Tyler è da sempre il principale obiettivo dei bulli, lo sfigato per eccellenza della scuola, quello senza amici, il ragazzo che preferisce stare dietro a una macchina fotografica piuttosto che parlare con gli altri. Ma è anche l'unico (oltre a Clay e Justin) che in tribunale dice tutta la verità e ha il coraggio di sfidare i suoi stessi bulli. Tyler mi ha suscitato una compassione indescrivibile, mi ha fatto scendere qualche lacrimuccia e a volte mi ha, soprattutto, spaventata con le sue espressioni e i suoi comportamenti.