mercoledì 25 aprile 2018

ALEX INTERVISTA... Cristina Azzali

Buongiorno a tutti!
E benvenuti a un nuovo appuntamento di Alex intervista... : l'ospite di oggi è una giovane e promettente autrice di fantasy. Diverse mie colleghe blogger hanno già letto e recensito i suoi lavori e ne sono rimaste soddisfatte, perciò penso che anch'io quest'estate mi dedicherò ai suoi libri ;)




CRISTINA AZZALI


1. Ciao! Ti va di presentarti ai nostri lettori? Raccontaci chi sei e qualche curiosità su di te.
Ciao a tutti! Sono Cristina, ho 28 anni e vivo in provincia di Verona, sul Lago di Garda. Sono una scrittrice fantasy emergente, autrice della saga L'eredità della spada, nonché una lettrice accanita, un'appassionata di storia del cinema, di lingue straniere e di storia e cultura medievale. Qualche curiosità su di me? Vediamo... amo i gatti e attualmente ne ho tre - Akira, William Shakespeare e Regan - che vivono con me e il mio fidanzato.


2. Quando hai iniziato a scrivere? Cosa?
I primissimi esperimenti di scrittura risalgono al periodo dell'infanzia, quando mi divertivo a inventare o rivisitare favole e racconti per bambini. Crescendo, ho sviluppato una dipendenza dai gialli di Agatha Christie e ho provato a cimentarmi con questo genere, mentre durante gli ultimi anni del liceo ho dato alla luce uno pseudo romanzo a cavallo tra la fantascienza e il fantasy, nel quale i protagonisti erano ragazzi che scoprivano di avere poteri soprannaturali. L'eredità della spada, il primo progetto serio al quale mi sia dedicata, nasce nell'ormai lontano 2010; ho impiegato tre anni per la stesura del primo libro e altri due per trovare un editore, mentre La spia e il guaritore, il secondo volume, ha richiesto circa due anni per la prima stesura, un anno per la revisione ed è uscito a ottobre del 2017.

3. Come è nata l’idea per la tua saga L’eredità della spada? Da cosa hai tratto ispirazione?
Credo che l'idea che sta alla base del progetto, la sua essenza, se vogliamo, sia il frutto della mia passione per il fantasy, della mia ossessione per tutto ciò che riguarda Il Signore degli Anelli e l'universo fantastico creato dal Professor Tolkien, nonché dalla mia fascinazione per il periodo medievale e dall'esperienza con videogiochi di ruolo. Tutti questi elementi hanno dato vita a una storia che stava solo aspettando il momento perfetto per essere messa su carta e i primi ad arrivare, in questo senso, sono stati i quattro personaggi principali. Successivamente, ho delineato la struttura della trama del primo libro e gli eventi chiave di tutti i successivi: una scaletta in costante evoluzione! Oltre al già citato mondo fantasy e ai giochi di ruolo, un'altra grandissima fonte di ispirazione sono stati i romanzi storici a sfondo medievale, come La freccia nera di Stevenson e soprattutto Ivanhoe e Waverley di Sir Walter Scott.

4. Suppongo che tu sia anche una divoratrice di libri… cosa leggi di solito? Genere e autore preferito?
Supponi bene! Adoro leggere e spaziare tra i vari generi, ma il fantasy resta il mio favorito. I miei autori fantasy preferiti sono Tolkien, indubbiamente, Andrzej Sapkowski (autore della saga di The Witcher), David Eddings e J.K. Rowling. Altri autori che leggo volentieri sono Stephen King, Andrea Camilleri, Valerio Massimo Manfredi, Agatha Christie (come ho già detto), Mo Yan, C.J. Sansom e molti altri che ora non mi vengono in mente! Adoro anche i classici della letteratura inglese, francese e italiana.

5. Parlaci della tua esperienza con il mondo editoriale (editori, rapporti, contratti, promozione).
Ammetto che quando mi sono affacciata per la prima volta al mondo editoriale avevo una visione molto più ingenua di come funzionassero le cose: credevo, ad esempio, che raggiungere una casa editrice e far leggere e valutare i propri lavori fosse più facile; non avevo idea che la maggior parte delle CE medio/piccole si affidasse quasi esclusivamente agli agenti letterari, come ho poi scoperto. Ciò mi porta a sospettare che buona parte delle CE a cui ho inviato il manoscritto del mio primo romanzo non lo abbiano nemmeno sfogliato, ahimè. D'ogni modo, si impara moltissimo anche dalle delusioni e a distanza di qualche anno mi sento più consapevole. Gli aspetti che più mi soddisfano della mia collaborazione con la SensoInverso sono la professionalità nell'editing e la cura per il progetto grafico, mentre non posso dire altrettanto di promozione e distribuzione, due note dolenti per moltissimi emergenti. Per ovviare al problema, mi impegno ad essere sempre presente sui social, nei gruppi dedicati agli autori e a collaborare con i blog per segnalazioni, recensioni e interviste. Partecipo anche “di persona” a presentazioni, firmacopie e fiere dell'editoria, impegni di lavoro permettendo.

6. Passiamo ora al genere fantasy: credi che dovrebbe rimanere il più vicino possibile ai canoni "classici" o trovi che le innovazioni siano positive? Quale tipo di cambiamenti ritieni accettabili? Cosa ti sembra una storpiatura? (In pratica ritieni che uno urban fantasy sia un vero fantasy alla Tolkien o no?)
Personalmente amo moltissimo il fantasy di stampo classico, specialmente quello epico, ma credo anche che per distinguersi, oggi, sia necessario trovare un proprio modo di scrivere, sempre nel rispetto del genere e delle sue peculiarità. Ben vengano le innovazioni, in questo senso; i grandi capolavori sono già stati scritti e imitarli in tutto e per tutto denota scarsa originalità. Anch'io ho cercato di distinguermi, nel mio piccolo, ad esempio eliminando dalle mie storie le creature fantastiche e le razze tipiche del fantasy. Non penso che esistano cambiamenti inaccettabili, l'importante è che abbiano un senso all'interno dell'universo fantastico presentato e che non siano delle semplici trovate. Ammetto di non avere molta dimestichezza con gli urban fantasy (leggo più che altro epic e fantasy contemporaneo), ma non c'è dubbio che appartengano a un sottogenere con le sue caratteristiche specifiche e la sua storia. Non è l'high fantasy di Tolkien, certo, ma pur sempre fantasy. Ciò che mi infastidisce, invece, è la tendenza a definire “fantasy” qualsiasi storia che contenga elementi fantastici (fenomeno che riguarda prevalentemente gli YA). Alcuni canoni basilari vanno rispettati, come il processo di world-building, personaggi ricorrenti, il concetto di quest... insomma, non basta dare un nome fantasioso a un'ambientazione appena abbozzata per creare un fantasy.

7. Progetti per il futuro?
Attualmente sto lavorando alla stesura del terzo capitolo de L'eredità della spada; purtroppo il lavoro non mi lascia abbastanza tempo per dedicarmici come e quanto vorrei, ma spero comunque di riuscire a terminare il romanzo entro l'anno e di pubblicarlo nel 2019. Nel frattempo, continuerò a promuovere i primi due libri!

8. Ci saluti con una citazione che trovi particolarmente stimolante?
Vi saluto con questa citazione dal racconto Il pranzo di Babette di Karen Blixen, che sento particolarmente mia:
"Per tutto il mondo risuona un solo lungo grido che esce dal cuore dell'artista: consentitemi di fare il meglio che posso!"


Grazie per essere stata con noi! Ti auguriamo tanta fortuna <3

E voi, cari lettori, cosa ne pensate? Condividete le idee di Cristina sul fantasy? Vi ispirano i suoi romanzi? Il nostro Emme approva quanto detto da Cristina e non vede l'ora di leggere L'eredità della spada

Lasciateci un commentino per lei :)


Alex



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5 commenti:

  1. Grazie per la bella intervista, Alex! :)

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  2. Bellissima intervista, complimenti! Cristina è una grande scrittrice <3

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  3. Ho segnalato questi libri qualche settimana fa e la tua intervista mi piace un sacco, oltre le sue risposte ovviamente. :) leggerò sicuramente questi libri, mi hanno davvero incuriosito ^^

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