martedì 19 dicembre 2017

LIBRI SUL GRANDE SCHERMO: Assassinio sull'Orient Express

Ho visto questo film alcune settimane fa, ho letto molte recensioni positive e ho riflettuto molto sul prodotto... eppure no, ancora non mi convince. Anzi, ancora lo trovo pessimo.
Vi prego non odiatemi, se vi è piaciuto, molto meglio. Però per me è stata una tortura: sono entrata in
sala carica di aspettativa e ne sono uscita disperata.
Adesso vi spiego perché, prometto di procedere con ordine, di stare calma e di esporvi le mie ragione in modo assennato.


Punto primo: Poirot. Signori e signore, questo non è Poirot. Il geniale investigatore belga ha delle caratteristiche precise e il film non le ha minimamente rispettate. Posso capire un po' di "licenza cinematografica (?)", ma questo non è Poirot. Questo è uno Sherlock Holmes alla Benedict Cumberbatch francesizzato e romanticizzato oltre il vomitevole. Questo personaggio mi è parso frivolo, esagerato, troppo appariscente, completamente fuori dagli schemi. Ma, cari miei, il "vero" Poirot è un uomo raffinato: ha, certo, tutte le sue piccole manie, ma si comporta con una classe e uno stile che in questo film vengono completamente eliminati.

Parlando di romanticismo... che diavolo c'entra la foto di Catherine? Ma da dove salta fuori?! Questo, tuttavia, è un dettaglio, e potrei tralasciarlo. Poi, però, mi aggiungono le scene d'azione. Ok, è un film, non un libro, lasciare Poirot tutto il tempo seduto sul treno sarebbe stato mortalmente noioso... però gli inseguimenti con sparatorie... bah.

Tenderei a dire che hanno trasformato completamente il personaggio, l'hanno totalmente snaturato. Punto e stop.


Punto secondo: il caso. Anche qui, disastro assoluto. Il celeberrimo e intricatissimo delitto pensato dalla Christie sul grande schermo perde tutta la sua quasi irrisolvibile trama, tanto che si fatica a capire il vero problema della situazione: ci sono dodici possibili colpevoli sul treno e tutti hanno un alibi supportato da individui con i quali non hanno alcun rapporto. La questione degli alibi viene a malapena accennata, poco spiegata, le riflessioni del detective in merito sono limitatissime... e poi si capisce fin dall'inizio che tra i viaggiatori ci sono molti più legami di quelli che vorrebbero far credere. Palese ed evidentissimo fin dal primo secondo che tutti stiano mentendo.

Punto terzo: coerenza storica.
La storia è ambientata a metà anni '30. Eppure hanno inserito battutine a sfondo sessuale che, secondo me, avrebbero fatto rabbrividire l'autrice. Per non citare poi il comportamento osceno di Bouc.
Ultimo appunto in merito all'ambientazione: perché inserire per forza un personaggio di colore? Il regista voleva essere politically correct? Beh, onestamente, sentirmi tutto il raccontino di come il caro doc sia riuscito a studiare mi è sembrato abbastanza ridicolo. La Christie è nata in un'altra epoca e dalle sue opere è evidente una certa forma di "razzismo": a mio parere, sarebbe giusto rispettare gli usi e i costumi di un'epoca, cercare di essere il più fedeli possibili a una certo ambiente e a un certo tempo.

In conclusione? Assassinio sull'Orient Express è difficile da rappresentare e, per come la vedo io, il regista, temendo di non essere in grado di rendere le sottigliezze (e quindi i pregi) di questa storia, ha preferito trasformarla in un film molto più banale, pieno di cliché e facile da realizzare. E, molto probabilmente, piacevole per un pubblico che non conosce il Poirot letterario.
Io stessa, infatti, se non avessi mai letto nulla di Agatha Christie, avrei, forse, apprezzato di più la proiezione.

Concludo qui questo post, che più che una riflessione è diventato uno sfogo, ma vabbeh. Adesso sono calma XD

Se l'avete già visto, fatemi sapere cosa ne pensate :)
Avete letto anche il libro? Quale versione preferite?
O, al contrario, non lo avete visto? Avete intenzione di farlo?

Alex





P.S. Chiedo scusa, ma oggi non riuscirò a pubblicare anche l'appuntamento con Un classico e un buon tè... con questa rubrica di vediamo martedì prossimo <3


3 commenti:

  1. Bello leggere un commento totalmente diverso rispetto a quello che penso io :)
    Ho visto il film un paio di giorni fa e l'ho adorato!
    Sarà che non sono una gran fan dei gialli e il libro l'ho letto anni fa solo perché costretta, della trama mi ricordavo solo il finale perciò è stata una riscoperta :)
    Adoro branagh (poirot) è un attore straordinario e ha interpretato un poirot fuori dagli schemi e che a me è parso molto interessante.
    Mi sono piaciute molto alcune scene panoramiche, come la partenza da Istanbul e ho trovato originale il fatto che il ritrovamento del cadavere fosse girato con riprese dall'alto. Per quanto riguarda le indagini hai ragione, non sono state approfondite per quanto riguarda gli alibi, ma secondo me perché si è preferito dare risalto alla vicenda "umana" che c'è sotto.
    Branagh è un grande conoscitore di Shakespeare e presumo che se ha deciso di dirigere ed interpretare questo film sia perche conosce molto bene anche la storia della Christie, per questi motivi penso che le differenze che ha il film con il libro siano tutte cose volute e studiate per esaltare la storia e il problema etico che sta alla fine, oltre che per intrattenere lo spettatore.

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    1. Il mio problema è che adoro troppo la Christie e trovo che il suo punto forte sia l'intreccio dei casi... E io sono andata al cinema per vedere un giallo, che, certo, ha un importante aspetto psicologico ed etico... Ma che comunque dovrebbe restare un giallo. Lo stesso penso delle inquadrature panoramiche... Belle, ma inutili.
      Molto molto probabilmente l'avrei apprezzato mooolto di più se fossi entrata in sala senza alcuna aspettativa/ conoscenza pregressa.

      PS mi piacciono i commenti kilometrici XD

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  2. Scusa per il commento chilometrico xD

    RispondiElimina

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