Abbiamo appena pubblicato la recensione del racconto La stanza di Annarita Guarnieri, realizzata in occasione della collaborazione con la rivista Il lettore di Fantasia.
Ora vi facciamo conoscere meglio l'autrice con una bella intervista ;)
Inizio subito con una “sviolinata”: il tuo racconto mi è piaciuto e anche molto. Detto da me è un signor complimento, dato che tendenzialmente è difficile che qualcosa mi colpisca così positivamente.
Fatta la doverosa premessa comincio con le domande.
1. La prima domanda che ti voglio porre è
ormai di rito per tutti gli autori: da dove nasce il racconto “La Stanza”? Da
cosa hai tratto ispirazione?
Allora, in realtà il racconto esula completamente
dalle cose che scrivo di solito, in quanto si tratta prevalentemente fantasy e
fantascienza. Per la sua genesi bisogna tornare agli anni Ottanta e a un sogno
che ho fatto… ho sempre sogni avventurosi. Tutto quello che mi era rimasto
impresso era quest’ uomo che usciva da quello che sembrava un rifugio
antiatomico, e si trovava in una terra deserta. Quel frammento, così com’era,
non mi serviva a molto, così ci ho pensato su e ho finito per scrivere qualcosa
che sta un po’ a cavallo fra il kafkiano e il noir.
2. Sempre restando sul tuo racconto, hai
trattato un argomento non semplice da descrivere e ci sei riuscita benissimo,
ma cosa volevi trasmettere ai lettori? Qual era il tema che più ti era a cuore?
Credo che la cosa che avevo maggiormente
dentro quando ho scritto quel racconto è stata l’angoscia… prima l’angoscia
della situazione in cui il protagonista si trova, poi quella di ritrovarsi
praticamente in manicomio. In realtà, penso soprattutto di essermi messa a
confronto con la mia più grande paura, che è quella di perdere il controllo
della mia mente, ciò a cui tengo di più, sia come traduttrice che come
scrittrice.
3. Ora passiamo al resto della tua opera. Non
ti conosco come autrice ma immagino tu abbia scritto altro, giusto? Di solito
di cosa ti piace scrivere?
In realtà io sono sulla breccia da 40 anni
come traduttrice, ma ho sempre scritto, in passato a livello amatoriale. Negli
anni Ottanta ho anche preso il Premio Italia per il miglior racconto amatoriale
con un racconto basato su Star Trek, che amo ancora adesso. Negli ultimi anni
sono finalmente riuscita a pubblicare a livello professionale, qui in Italia
prevalentemente racconti, mentre negli USA sono usciti due libri un po’…
particolari. Infatti, il lato “Mister Hyde” della sottoscritta è di inveterata
gattara nonché amante di tutti gli animali. Negli USA ho pubblicato un
manualetto sui gatti con episodi di vita vissuta raccontati come esempi, e la
biografia del mio pastore belga, The Importance of Being Shine. Il mio genere
preferito è il fantasy, ma in genere scrivo dove mi porta l’ispirazione. Oltre
a La Stanza, è appena uscito un mio racconto mainstream “La Notte di San
Lorenzo” nell’antologia Quando i Sogni Muoiono all’Alba, edito da Solfanelli,
mentre un mio racconto umoristico di fantascienza, “Un Brusco Risveglio”,
uscirò a breve su Andromeda. In realtà, sono le storie che chiedono di essere
scritte, io uso soltanto la tastiera.
4. Per salutarti vorrei chiederti un’ultima
cosa: ti va di condividere con noi una frase o citazione che ti ispira nel tuo
lavoro di scrittrice?
In realtà non c’è una frase specifica,
piuttosto, c’è ogni parola scritta da un autore, David Gemmell, che rimane il
mio preferito in assoluto e che considero un po’ il mio maestro quanto a
ispirazione. Tradurre le sue opere mi ha dato moltissimo, anche se credo che in
me sia rimasto un pizzico di ogni autore che mi è stato dato da tradurre.
Ti ringrazio per la tua disponibilità. Per quanto mi riguarda non vedo
l’ora di leggere qualcos’altro di tuo e magari, perché no, fare un’altra
recensione.
Annarita, con estrema dolcezza, ha fatto un'aggiunta:
"Caro Emme, in conclusione ti voglio ringraziare per aver apprezzato il mio
racconto, che è forse la cosa più strana che abbia scritto finora.
Se vuoi leggere altro, ti consiglio quei due racconti che ti ho citato, e
anche “Salvate la Tigre”, un fantasy umoristico pubblicato su Inchiostro.
Al momento (non lo hai chiesto, ma te lo dico lo stesso) sto lavorando a un
racconto di fantasociologia teso a condannare l’uso smodato e disumanizzante
che ormai facciamo di cellulari, tablet, eccetera, e che si intitola “Tutti i
suoni del silenzio”.
Aggiungo che da buona gattara vivo con 15 gatti e… udite udite… la gallina
Cocò
Un abbraccio
Annarita"
E niente, io sono commosso.
Spero che l'intervista vi sia piaciuta, fatemi sapere cosa ne pensate.
Emme
QUI potete trovare la recensione del racconto La stanza.
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