Benvenuti a un nuovo appuntamento con Alex intervista... : l'ospite di oggi è Simone Clementi, appassionato lettore, scrittore, poeta e giovane intraprendente.
SIMONE CLEMENTI
1. Ciao Simone! Benvenuto nel nostro angolino. Ti va di
presentarti ai nostri lettori? Raccontaci qualche curiosità su di te.
Salve a tutti e grazie per questa piacevole chiacchierata (anche se virtuale). Mi chiamo Clementi Simone, sono di Roma e fin da piccolo sono stato sempre un tipo molto curioso ma anche molto timido. Queste caratteristiche mi portavano a relazionarmi poco con i miei coetanei ma mi veniva naturale osservare ogni loro particolare e aspetto, questo atteggiamento ovviamente non si limitava alle persone ma si è esteso anche ai posti e al mondo che mi circonda. Con il tempo ho sviluppato molti hobby e passioni che hanno continuato ad alimentare la mia vita riempendola di pagine colorate. Sono un appassionato di Nativi Americani, ho viaggiato negli USA nel 2009 nella riserva Lakota nello stato del South Dakota e grazie ad un’associazione, di cui oggi ne sono un membro attivo, ho coronato il mio sogno di conoscere quei popoli e di partecipare ad alcune loro cerimonie sacre. Un’altra importante passione che ho ereditato da mia madre è l’amore per i libri e per la lettura. Leggo praticamente di tutto, iniziando spesso più libri contemporaneamente. Mi piacciono molto i libri horror e i thriller ma come ho detto prima leggo un po’ tutti i generi, mi soffermo soprattutto sulla storia che l’autore intende raccontare. La storia è tutto, il genere può influenzarmi ma se la storia mi stimola fin da subito quella curiosità giusta, allora quello è il libro che fa per me. Mi piace pensare che sono i libri che scelgono me e non il contrario. La lettura e la curiosità mi hanno portato ad appassionarmi alla scienza e soprattutto alla cosmologia, così col tempo ho iniziato a leggere riviste di settore e saggi scientifici sull’universo e i suoi misteri. Mi piace molto viaggiare e amo molto i paesaggi naturali, amo immergermi nella natura ed ascoltare i suoi suoni. Viaggio spesso da solo, soprattutto quando scelgo di visitare una città straniera. Viaggiando da solo quella città non la visiti soltanto ma la vivi respirando ogni suo aspetto. Mi piace relazionarmi con i suoi abitanti quando entro nei locali o nei pub. Per concludere mi piace vivere e assaporare la vita in ogni suo aspetto.
Salve a tutti e grazie per questa piacevole chiacchierata (anche se virtuale). Mi chiamo Clementi Simone, sono di Roma e fin da piccolo sono stato sempre un tipo molto curioso ma anche molto timido. Queste caratteristiche mi portavano a relazionarmi poco con i miei coetanei ma mi veniva naturale osservare ogni loro particolare e aspetto, questo atteggiamento ovviamente non si limitava alle persone ma si è esteso anche ai posti e al mondo che mi circonda. Con il tempo ho sviluppato molti hobby e passioni che hanno continuato ad alimentare la mia vita riempendola di pagine colorate. Sono un appassionato di Nativi Americani, ho viaggiato negli USA nel 2009 nella riserva Lakota nello stato del South Dakota e grazie ad un’associazione, di cui oggi ne sono un membro attivo, ho coronato il mio sogno di conoscere quei popoli e di partecipare ad alcune loro cerimonie sacre. Un’altra importante passione che ho ereditato da mia madre è l’amore per i libri e per la lettura. Leggo praticamente di tutto, iniziando spesso più libri contemporaneamente. Mi piacciono molto i libri horror e i thriller ma come ho detto prima leggo un po’ tutti i generi, mi soffermo soprattutto sulla storia che l’autore intende raccontare. La storia è tutto, il genere può influenzarmi ma se la storia mi stimola fin da subito quella curiosità giusta, allora quello è il libro che fa per me. Mi piace pensare che sono i libri che scelgono me e non il contrario. La lettura e la curiosità mi hanno portato ad appassionarmi alla scienza e soprattutto alla cosmologia, così col tempo ho iniziato a leggere riviste di settore e saggi scientifici sull’universo e i suoi misteri. Mi piace molto viaggiare e amo molto i paesaggi naturali, amo immergermi nella natura ed ascoltare i suoi suoni. Viaggio spesso da solo, soprattutto quando scelgo di visitare una città straniera. Viaggiando da solo quella città non la visiti soltanto ma la vivi respirando ogni suo aspetto. Mi piace relazionarmi con i suoi abitanti quando entro nei locali o nei pub. Per concludere mi piace vivere e assaporare la vita in ogni suo aspetto.
2. Da quanto tempo scrivi? Com’è nata questa tua passione?
Parlaci delle tue opere.
Credo di aver amato l’arte della scrittura da sempre, ho iniziato ad apprezzare
la magia che le parole possono trasmetterti fin da quando ho imparato a
leggere. Ricordo perfettamente il momento esatto che la scrittura è entrata
nella mia vita come un fulmine a ciel sereno. Avevo circa sedici anni e stavo
leggendo il primo romanzo dell’autore che poi sarebbe diventato il mio
scrittore preferito e maestro virtuale. Ricordo che attraverso la sua bravura
riuscivo ad emozionarmi, ad assaporare ogni singolo aspetto della storia che
stavo leggendo come se ero anche io uno dei protagonisti. In alcuni momenti,
quando le scene erano particolarmente importanti, riuscivo a sentire perfino
gli odori dei posti che lo scrittore descriveva. Lì ho capito cosa volevo fare
da grande, volevo scrivere storie ed emozionare le persone attraverso le
parole, proprio come quello scrittore stava facendo con me attraverso il suo
libro. Un libro ben scritto può emozionarti, farti viaggiare e farti riflettere
sui temi più importanti e questo è esattamente quello che cerco di fare con le
mie storie. Ho iniziato scrivendo
piccole poesie, ma capii subito che la mia strada era quella dei racconti e dei
romanzi. Dopo svariate poesie, iniziai a scrivere il mio primo racconto,
l’emozione che provai nel vivere quella vita parallela non mi ha più lasciato e
da quel racconto ne sono seguiti altri che hanno contribuito a formare il mio
primo libro Affacciato alla finestra pubblicato con la Eracle Edizioni nel
2015. Affacciato alla finestra è un viaggio, un diario di bordo che cerca di
portarti, attraverso le piccole storie che vi sono scritte, in luoghi
sconosciuti e tutti diversi tra loro. Hanno tutte un genere e un’ambientazione
diversa, come tante nazioni che formano un unico mondo. Dopo quella raccolta di
racconti volevo cimentarmi nel romanzo lungo e soprattutto volevo trasmettere
un messaggio per me importante attraverso un’unica storia. Volevo parlare di
guerra e dire la mia sull’importanza di mantenere la pace tra i popoli, già nel
primo libro avevo toccato quell’argomento ambientando una storia nel nostro
paese durante la seconda guerra mondiale. Nel romanzo scelsi un altro paese,
una diversa ambientazione storica e soprattutto un’altra brutta guerra. Decisi
di ambientare il tutto in America, di parlare degli anni ’60 e soprattutto
della Guerra in Vietnam. Da questo spunto creai quello che sarebbe diventato il
mio primo romanzo Hey Joe pubblicato sempre con la stesa casa editrice nel
2017. Hey Joe nasce proprio dalla famosa canzone di Jimmy Hendrix, da sempre
quella canzone (anche se il testo parla di tutt’altro) mi ha ispirato la storia
di un ragazzo di nome Joe che sognava di diventare una rockstar ma che, come
molti suoi coetanei, si ritrova con un fucile in mano a sparare ai Vietcong.
3. Ho visto che da poco hai dato inizio anche a un altro progetto sul tuo sito, potresti spiegarci nei dettagli di cosa si tratta?
4. Nel video di presentazione di questo progetto dici che “le
persone sembrano avere sempre meno passioni e sogni”, come mai sostieni questo?
Come pensi si possa risolvere questo “problema”?
Viviamo in un mondo sempre più tecnologico e sempre più veloce, ogni nostra
azione ed ogni nostro progetto viene velocizzato al massimo portandoci spesso a
compiere il tutto meccanicamente. Stiamo perdendo il gusto di fermarci ed
assaporare il momento. Le passioni e soprattutto i sogni sono legati al tempo e
alla fatica per questo la maggior parte delle persone li abbandonano prima
ancora di provare a coltivarli e a realizzarli. Non hanno il coraggio o
semplicemente il tempo da dedicare a quei progetti che sognavano da bambini.
Dobbiamo ritrovare il tempo per noi stessi, ritagliarci dei momenti tutti nostri
dove riprendiamo quelle cose che ci emozionavano quando eravamo bambini.
Abbiamo tutti un bambino interiore che urla e piange perché vuole giocare, gli
artisti lo ascoltano e lo fanno divertire per questo poi creano le loro opere.
Ma la maggior parte delle persone lo ignorano pensando erroneamente che siano
tutte sciocchezze e perdita di tempo. Non sanno quanto è bello a volte fermarsi
a respirare e perdere un po’ di tempo, il tempo passato con se stessi non è mai
una perdita di tempo.
5. Spesso si sente dire che la poesia “è morta” e che con la
poesia “non si campa”… cosa pensi di questo strumento di espressione?
Inizierei a rispondere a questa domanda con una bellissima citazione del mio poeta e cantante preferito, colui che mi ha spinto a scrivere i miei sogni, Jim Morrison. Lui una volta disse “ ... ecco perché la poesia mi alletta così tanto, perché è eterna…” io penso che lui abbia ragione ma penso anche la poesia abbia cambiato abito. Si dice spesso che oggi i poeti sono destinati a non vivere grazie alle loro opere e che la poesia non porta nessun guadagno, questo è vero solo in parte. Il problema secondo me è come viene concepita e poi insegnata la poesia in Italia. Se noi pensiamo alla poesia classica la leggiamo sui libri oppure la impariamo a memoria, come viene fatto nelle nostre scuole, è normale che ai nostri occhi può sembrare un po’ noiosa e di conseguenza appena possiamo l’abbandoniamo facendogli perdere tutto il fascino e relegandola tra le cose noiose. Come ho scritto prima la poesia moderna ha cambiato abito, non è vero che i giovani non apprezzano più la poesia semplicemente apprezzano quelle forme poetiche che hanno come abito “la musica”. La musica secondo me è il nuovo abito della poesia ed è quella la chiave per far rivivere alla poesia lo splendore di un tempo. Se noi prendiamo le canzoni dei cantanti più famosi e gli togliamo la musica, non solo abbiamo delle vere e proprie poesie ma leggendole solo sopra i libri probabilmente le troveremmo un tantino noiose. Se fossi un professore di letteratura alle superiori spiegherei la poesia con una chitarra in mano. Quanto sarebbe bello e molto più stimolante ascoltare una poesia di Pascoli o di D’annunzio con un bel accompagnamento musicale, sono sicuro che molti giovani apprezzerebbero di più la poesia e soprattutto i loro professori se quest’ultimi entrassero in aula con una chitarra e iniziassero a recitare le poesie che si trovano nei libri con sotto un arpeggio o un giro blues.
Inizierei a rispondere a questa domanda con una bellissima citazione del mio poeta e cantante preferito, colui che mi ha spinto a scrivere i miei sogni, Jim Morrison. Lui una volta disse “ ... ecco perché la poesia mi alletta così tanto, perché è eterna…” io penso che lui abbia ragione ma penso anche la poesia abbia cambiato abito. Si dice spesso che oggi i poeti sono destinati a non vivere grazie alle loro opere e che la poesia non porta nessun guadagno, questo è vero solo in parte. Il problema secondo me è come viene concepita e poi insegnata la poesia in Italia. Se noi pensiamo alla poesia classica la leggiamo sui libri oppure la impariamo a memoria, come viene fatto nelle nostre scuole, è normale che ai nostri occhi può sembrare un po’ noiosa e di conseguenza appena possiamo l’abbandoniamo facendogli perdere tutto il fascino e relegandola tra le cose noiose. Come ho scritto prima la poesia moderna ha cambiato abito, non è vero che i giovani non apprezzano più la poesia semplicemente apprezzano quelle forme poetiche che hanno come abito “la musica”. La musica secondo me è il nuovo abito della poesia ed è quella la chiave per far rivivere alla poesia lo splendore di un tempo. Se noi prendiamo le canzoni dei cantanti più famosi e gli togliamo la musica, non solo abbiamo delle vere e proprie poesie ma leggendole solo sopra i libri probabilmente le troveremmo un tantino noiose. Se fossi un professore di letteratura alle superiori spiegherei la poesia con una chitarra in mano. Quanto sarebbe bello e molto più stimolante ascoltare una poesia di Pascoli o di D’annunzio con un bel accompagnamento musicale, sono sicuro che molti giovani apprezzerebbero di più la poesia e soprattutto i loro professori se quest’ultimi entrassero in aula con una chitarra e iniziassero a recitare le poesie che si trovano nei libri con sotto un arpeggio o un giro blues.
6. Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Ho molti progetti in mente, due di questi li ho descritti nelle domande precedenti e sono la rivista e le canzoni che sto curando con alcuni miei amici. Per la scrittura, che rimane comunque la mia più grande passione e l’attività principale, ho molti romanzi “in cantiere”. Proprio in questo periodo ho iniziato quello che per me è il progetto più grande ed elaborato, una saga fantasy. I molti libri e le riviste di cosmologia che ho letto e che continuo a leggere mi hanno ispirato a scrivere questa storia ambientata in un sistema solare lontano anni luce dalla nostra galassia. Ho iniziato il primo dei sei romanzi che comporranno l’intera opera. Sto cercando di inserire in un contesto fantascientifico e prettamente cosmologico, la cultura e le leggende dei nativi americani così da contrapporre il nostro stile di vita e il nostro pensiero a quello delle popolazioni dei nativi americani e dei popoli che in tutto il mondo pur evolvendosi, cercano di mantenere il contatto con Madre Terra e le loro culture. Il tutto è ambientato in 4 pianeti che ho creato uno diverso dall’altro.
Ho molti progetti in mente, due di questi li ho descritti nelle domande precedenti e sono la rivista e le canzoni che sto curando con alcuni miei amici. Per la scrittura, che rimane comunque la mia più grande passione e l’attività principale, ho molti romanzi “in cantiere”. Proprio in questo periodo ho iniziato quello che per me è il progetto più grande ed elaborato, una saga fantasy. I molti libri e le riviste di cosmologia che ho letto e che continuo a leggere mi hanno ispirato a scrivere questa storia ambientata in un sistema solare lontano anni luce dalla nostra galassia. Ho iniziato il primo dei sei romanzi che comporranno l’intera opera. Sto cercando di inserire in un contesto fantascientifico e prettamente cosmologico, la cultura e le leggende dei nativi americani così da contrapporre il nostro stile di vita e il nostro pensiero a quello delle popolazioni dei nativi americani e dei popoli che in tutto il mondo pur evolvendosi, cercano di mantenere il contatto con Madre Terra e le loro culture. Il tutto è ambientato in 4 pianeti che ho creato uno diverso dall’altro.
7. Siamo giunti alla conclusione di questa bella intervista,
grazie per essere stato nostro ospite!
Ci saluti con una frase che ti rispecchia?
Grazie a voi e a tutti i lettori che leggono quotidianamente il vostro blog. Mi sono divertito molto a rispondere alle vostre domande e vorrei lasciarvi con un paio di frasi che mi hanno sempre accompagnato nella mia vita, una è di Jim Morrison e una è la mia:
Ci saluti con una frase che ti rispecchia?
Grazie a voi e a tutti i lettori che leggono quotidianamente il vostro blog. Mi sono divertito molto a rispondere alle vostre domande e vorrei lasciarvi con un paio di frasi che mi hanno sempre accompagnato nella mia vita, una è di Jim Morrison e una è la mia:
“Solo chi sogna impara a volare”
- Jim Morrison
- Jim Morrison
“La scrittura come passione, la vita come lavoro”
- Clementi Simone
- Clementi Simone
Auguriamo a Simone tutto il meglio ;)
Vorreste sapere qualcos'altro su di lui?
Cosa ne pensate dei suoi scritti? Vi incuriosiscono le sue risposte?
Nel caso vogliate contattarlo, vi lascio qui sotto tutti i riferimenti.
Alex
CONTATTI
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