venerdì 28 ottobre 2016

Alex intervista... Chiara Parenti!

Buonissima sera a tutti!

Scusatemi per l'assenza degli ultimi giorni: sono stata letteralmente sommersa dai compiti!
Tanto per farvi un esempio, ieri ho studiato circa 14 ore per riuscire a preparare la verifica di fisica di oggi e un'interrogazione di filo su quei simpaticissimi e così complicati da farmi impazzire Kant e Hegel.
Ho finito un paio di libri, però temo che passerà ancora qualche giorno prima che io possa avere il tempo per scrivere una (spero buona) recensione.

Intanto vi propongo la terza puntata di "Alex intervista...": l'ospite di oggi è la frizzantissima Chiara Parenti, autrice dei celebri "L'importanza di chiamarsi Cristian Grei", "Con un poco di zucchero" e "Tutta colpa del mare ( e anche un po' di un mojito)".





CHIARA PARENTI Chiara Parenti (1980) è nata a Lucca dove vive con il marito, il figlio e due gatti combinaguai. Laureata in Filosofia, è giornalista pubblicista e lavora nell’ambito della comunicazione. Ama disegnare, leggere e viaggiare. È autrice di tre romanzi ebook per la collana Youfeel di Rizzoli: Tutta colpa del mare (e anche un po’ di un mojito), Con un poco di zucchero e L’importanza di chiamarsi Cristian Grei. A gennaio 2017 esordisce in libreria con il romanzo La voce nascosta delle Pietre (Garzanti).


1. Benvenuta Chiara! Ti va di presentarti ai nostri lettori? Ciao e mille grazie per avermi invitata! Dunque, sono giornalista pubblicista e lavoro nell’ambito della comunicazione. Vivo a Lucca con mio marito (aka “Topino”), mio figlio di sei mesi (aka “Il Bambino Che Non Dorme Mai”) e due gatti combinaguai. Amo disegnare, leggere e viaggiare, ma la mia passione più grande è scrivere. Sono autrice di tre romanzi ebook per la collana Youfeel di Rizzoli: Tutta colpa del mare (e anche un po’ di un mojito), Con un poco di zucchero e L’importanza di chiamarsi Cristian Grei.

2. Se dovessi descriverti in cinque parole, quali sarebbero e perché?
Determinata, caotica, sognatrice, sensibile, positiva.


3. Sei laureata in Filosofia, giusto? Io sono parecchio tentata di scegliere questo percorso l’anno prossimo… In che modo i tuoi studi hanno influito sul tuo presente? In particolare, come la Filosofia ha influenzato il tuo pensiero, la tua visione del mondo e il tuo “rapporto con la scrittura”? Credo che i miei studi mi abbiano resa molto versatile, dinamica, e con una forma mentis plasmabile. In questo modo, nella scrittura, non ho troppa difficoltà a calarmi in universi e modi di pensare differenti dal mio, come accade nella gestione dei diversi personaggi di una storia. Quando a suo tempo scelsi Filosofia, tutti mi guardarono come se avessi annunciato di voler fare harakiri, pensando che con una laurea di quel tipo non sarei mai riuscita a trovare lavoro. A parte che il lavoro l’ho trovato, sono contenta di aver seguito l’istinto perché sono convinta che qualsiasi tipo di studio costi impegno e fatica e l’unico modo di affrontarlo senza farlo diventare una condanna sia seguire le proprie passioni. E la filosofia è sempre stata questo per me, fin dal liceo. 

4. Qual è stata la maggiore difficoltà che hai incontrato (finora) nel tuo percorso di scrittrice?
Questo è un mondo di squali e la cosa più difficile è trovare le persone giuste a cui affidarsi. Sono stata fortunata, perché nel mare magnum di professionisti ben poco “professionali”, ho trovato delle persone serie e capaci che mi hanno dato il sostegno di cui avevo bisogno.
(Naturalmente prima mi sono presa un bel po’ di porte in faccia.

5. Tre autori che adori? Perché?
Federica Bosco, perché è stata il mio “primo amore letterario”, diciamo. Al suo stile ironico e frizzante mi sono ispirata per i miei primi romanzi.
John Green, perché adoro i suoi personaggi: autentici, credibili, genuini.
Paullina Simons, perché il suo “Cavaliere d’Inverno” ha rubato un pezzo del mio cuore.

6. Cosa ti aiuta a trovare la concentrazione giusta per scrivere? Musica? Silenzio? Tè? Caffè? Dove scrivi? Sdraiata sul letto, rannicchiata sul divano o perfettamente seduta al tavolo? Insomma, descrivici il tuo ambiente “di lavoro” ideale.
Come Virginia Woolf, per scrivere ho bisogno di una stanza tutta per me (il che, adesso, con un neonato in casa, è quanto mai difficile trovare!). Ho bisogno di silenzio (anche questo assai raro) e della mia scrivania. Se poi però l’ispirazione non arriva, mi butto sul divano per leggere e ascoltare un po’ di musica in attesa di riprendere il filo e ritornare a scrivere.

7. Soffermiamoci su una tua opera che è riuscita a farmi sbellicare dalle risate e a commuovermi, una storia che tocca temi importanti, senza però mai perder di vista il fine comico: sto parlando
di “L’importanza di chiamarsi Cristian Grei”? Com’è nata l’idea per questo libro? Come mai hai scelto di “reinventare” il personaggio di E.L. James? Che reazioni ha avuto il pubblico?
L’idea del romanzo credo mi sia venuta quando il mondo si stava preparando all’uscita del primo film della saga di E.L. James, nell’estate 2014 (il film è uscito nelle sale a San Valentino 2015).
Se dici Christian Grey, pensi a elicotteri, auto di lusso, bellezza mozzafiato, e giochi molto particolari in camera da letto. Ma cosa succederebbe se non fosse così?, mi sono chiesta.
Allora ecco il mio Cristian, un ragazzo normalissimo che lavora nell’agenzia di onoranze funebri di famiglia, vive a Prato e ha la sventura di chiamarsi Cristian Grei (senza la “h” e con la “i” al posto della “y”), in modo pericolosamente simile al Christian Grey del Bestseller mondiale, con cui però non ha in comune altro che il nome, visto che il mio Mr Grei non solo non è un dio del sesso, ma soffre anche di ansia da prestazione, poverino!
Diciamo che raccontando la sua storia, ho voluto mostrare quanto la normalità sia spettacolare, quanto anche un carro funebre possa sembrare a una donna un elicottero, se solo si trova con la persona giusta.
Il mio Cristian ha una “Stanza dei Giochi”, ma sono giochi veri! Davanti alla Playstation, lui e la sua migliore amica giocano, si divertono e imparano ad amarsi. Persone vere che si rispettano e amano per quello che sono. Quindi ho pensato di raccontare la loro storia con un sorriso.
Del resto, io sono convinta che le donne amano di più chi le fa ridere… e le mie lettrici hanno gradito!

8. Progetti per il futuro? Qualche nuovo libro nel cassetto? Puoi regalarci un assaggino?
Sì, sei la prima a cui lo rivelo e non vedevo l’ora di dirlo! Per la prima volta a gennaio 2017 uscirà in libreria per Garzanti un mio romanzo dal titolo “La voce nascosta delle pietre”. Non credo di poter dire ancora molto per la verità, tranne che stavolta sarà una storia d’amore diversa, raccontata con un linguaggio magico, quello delle pietre. Ho impiegato 9 mesi a scriverla, gli stessi 9 mesi che ha impiegato il mio piccolo Diego a crescere dentro di me. Sono nati quasi insieme lui e questo libro, per questo gli sono particolarmente affezionata.

9. Siamo giunte alla conclusione di questa piccola intervista… Ci saluteresti con una frase tratta da uno dei tuoi romanzi?
Ti ringrazio moltissimo per l’ospitalità e chiudo con un piccolo estratto di “Tutta colpa del mare (e anche un po’ di un mojito)”, il mio primo figlio “libroso”.
Questo è il passo che preferisco perché dà inizio al folle weekend che cambierà per sempre la vita di Maia, la protagonista.
“Be’, alla tua, Maia Marini!” mi dice Marco quando incrociamo i nostri, con un sorriso delicato che nel mio petto però scatena uno tsunami.
Pietrificata, non riesco a fare a meno di incrociare il suo Sguardo Assassino, che dopo 15 anni, è ancora lì di fronte a me in tutto il suo grandioso, spavaldo potere. Scolo il mio cocktail in un sorso. So che Lapo non approva che beva superalcolici, ma stasera non posso farne a meno. E, in fondo, un mojito che male può farmi?
Della serie: le ultime parole famose…

E con questo vi saluto. Grazie a tutti e a presto! 


GRAZIE A TE, CHIARA!

Avete letto alcuni libri di Chiara? Quali vorreste leggere? Io non vedo l'ora di poter avere tra le mani il suo nuovo romanzo "La voce nascosta delle pietre" **

Alex

domenica 16 ottobre 2016

Recensione: FOLLIA di Patrick McGrath


Sentimento e dramma: quando l'amore non sembra altro che distruzione

Libro scelto a scatola chiusa: è stata una delle prime volte in cui ho iniziato un libro senza saperne nulla: niente sulla trama, niente sui personaggi, nessuno spoiler... nada de nada.
Il verdetto? Dovrei buttarmi alla cieca un po' più spesso.




TITOLO: Follia 
AUTORE: Patrick McGrath
EDITORE: Adelphi 
ISBN: 978-8845926983
PAGINE: 296
 
TRAMA: 
Una grande storia di amore e morte e della perversione dell'occhio clinico che la osserva. Dall'interno di un tetro manicomio criminale vittoriano uno psichiatra comincia a esporre il caso clinico più perturbante della sua carriera: la passione tra Stella Raphael, moglie di un altro psichiatra, e Edgar Stark, artista detenuto per uxoricidio. Alla fine del libro ci si troverà a decidere se la "follia" che percorre il libro è solo nell'amour fou vissuto dai protagonisti o anche nell'occhio clinico che ce lo racconta. 



RECENSIONE:

Inizio con una parola: brividi.

Brividi per la storia, brividi per il narratore, brividi per il finale. Non brividi di paura... ma quei leggeri brividi d'ansia che ti colgono quando ti trovi davanti a qualcosa di sublime nel senso più romantico del termine: i brividi di quando sei contemporaneamente affascinato e inquietato da qualcosa, brividi di attrazione e repulsione.

Le donne romantiche, riflettei. Non pensano mai al male che fanno in quella loro forsennata ricerca di esperienze forti. In quella loro infatuazione per la libertà.
a PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/aforismi/libri/frase-128847?f=w:4595>
Un amore perverso, ossessivo e pericoloso è la distruttiva passione che sconvolge la vita di Stella Raphael, moglie di uno psichiatra che lavora nello stesso ospedale... del paziente del quale Stella si innamora. La fiamma si accende all'improvviso e brucia completamente ogni forma di razionalità nella protagonista, che si ritrova catapultata in un universo di sesso e impulsività.
Il suo amante? Edgar Stark, ex scultore rinchiuso da ben cinque anni per aver ucciso la moglie e aver usato la sua testa come un pezzetto di argilla da modellare... 

Il loro rapporto nasce dal nulla  ed esplode in un secondo, provocando il crollo di un mondo idilliaco.
Edgar è novità, Edgar è spontaneità, libertà, possibilità di essere selvaggia, fuori dagli schemi, Edgar è l'artista tormentato che può salvare Stella dalla prigionia della noia quotidiana... e lei crede con tutta se stessa in questa relazione, ci crede senza ragioni, senza logica, ci crede oltre ogni confine del giusto, del rispettabile, del civile.


La vita era uno squallido baratto, soldi contro tempo. Coi soldi potevano comprarsi un po' di tempo, va bene, ma col tempo che cosa si sarebbero comprati? La possibilità di vedere il loro amore trasformarsi in cenere? Sentire che tutto si svuotava di significato era spaventoso.

Il narratore
, il dottor Peter Cleave, osserva attentamente il susseguirsi degli eventi, affascinato dall'aspetto clinico della vicenda. Cleave è stato il mio personaggio preferito per quasi tutto il libro: è sempre stato così dolce, così premuroso, così attento ai bisogni di Stella, così disponibile ad aiutare chiunque... Eppure, qua e là, tra i suoi pensieri, ogni tanto compariva quel suo animo "freddo", la sua visione distaccata da ogni emozione, la sua indifferenza all'elemento personale e privato e la sua attrazione per la psiche con scopi puramente accademici... Il suo animo "da scienziato che considera gli altri come cavie" a tratti mi ha anche "obbligata" a ripudiarlo e odiarlo.

Cleave è fintamente professionale e, a mio parere, in qualche riga diventa persino crudele: nell'ultima mezza pagina mi ha completamente spiazzata e le ultime azioni mi hanno lasciata addirittura orripilata. Insomma, dopo aver letto le ultime righe mi sono davvero chiesta chi fosse il "pazzo" della storia.

L'andamento delle vicende è, tutto sommato, tranquillo nella sua inesorabilità, tutto procede con una calma estrema, quasi straniante, e anche i momenti più concitati e sconvolgenti, sono rappresentati come fatti assolutamente inevitabili e privi di eccessivo trasporto sentimentale... Tecnica che non ha fatto altro che aumentare il mio coinvolgimento emotivo, spingendomi a immaginare e vivere io stessa quelle emozioni che nelle pagine erano così superficialmente descritte. Non sto criticando lo stile, anzi... Il distacco è stato una mossa vincente per obbligare il lettore a provare empatia, per obbligarlo a soffrire con i personaggi stessi.
Siamo di fronte a un dramma nel quale passioni e irrazionalità sono il fulcro... ma trattati con una tale pacatezza da diventare quasi straniante.

Questo libro mi ha lasciata sconcertata... e mi ha portata a rivalutare il senso stesso della parola "follia": è più "matto" chi si abbandona al proprio lato irrazionale e animale o chi cerca di sopprimerlo a tutti i costi?

N.B.: la mia ultima domanda non è volta a difendere le azioni abominevoli compiute da alcuni personaggi nel romanzo, è semplicemente una riflessione sull'affrettata classificazione in "matto" e "sano".



VOTO:


 



Alex

martedì 11 ottobre 2016

SEGNALAZIONE: La fiaba e la figura femminile

Parliamo di donne e dell'essere donna.


Ho da poco iniziato una corrispondenza email con una scrittrice che mi intriga parecchio, sia per gli argomenti che tratta che per il modo con cui si propone: Laura Romano mi pare una donna giusta, una donna concreta, una donna convinta... Ma anche un'autrice che sa relazionarsi con i temi più delicati con dolcezza e, allo stesso tempo, fermezza.
Potrei presentarvi una valangata di suoi titoli... però oggi ho deciso di concentrarmi sul più semplice, sull'opera che più mi attrae per la sua tenerezza e serietà, e per i ricordi infantili che inevitabilmente mi suscita.



TITOLO: La fiaba e la figura femminile
AUTRICE: Laura Romano
EDITORE: Il Ciliegio Edizioni
PAGINE: 120
ISBN: 9788867711772
PREZZO: 10 euro



TRAMA:

La fiaba e la figura femminile è un saggio che offre una rilettura delle fiabe classiche, partendo dal presupposto che esse parlino dell’adolescenza e all’adolescenza, che raccontino questo complesso, affascinante e – talvolta – rischioso passaggio evolutivo.
La scelta di considerare esclusivamente le figure femminili nasce dalla convinzione che – come spesso accade anche nel racconto mitologico e nelle opere letterarie, da Psiche a Eloisa, da Persefone a Didone a Ermengarda – siano proprio le fanciulle e le donne a vivere un più intenso processo mutativo, a evolvere e cambiare, indipendentemente dall’esito della metamorfosi che si compirà.
La Sirenetta, Aurora, la Bella, così come le nostre moderne teenager, lottano e soffrono per integrare i cambiamenti del corpo – desiderati e temuti insieme – per realizzare il processo di separazione/individuazione dalle figure genitoriali e dal rassicurante mondo dell’infanzia, per realizzare la graduale strutturazione dell’identità di genere adulta e per aprirsi alla relazione con l’altro da sé. Per compiere questa metamorfosi, hanno ugualmente bisogno di madri e matrigne, streghe e fate, personaggi inquietanti e principi.


Laura Romano  
Consulente educativa e Formatrice, è laureata in Scienze dell’Educazione ed in Lettere Moderne ad indirizzo pedagogico presso le università milanesi; vive e lavora nel comasco, dove svolge attività libero-professionale di consulenza educativa individuale e familiare presso il proprio studio privato rivolta a bambini, adolescenti e genitori .
Ha pubblicato alcuni testi dedicati alla femminilità ed all’adolescenza (“La fiaba e la figura femminile”;“Come le fasi della Luna. Pedagogia della femminilità”; “Lividi. Storie di donne ferite”, dal quale è stato tratto lo spettacolo teatrale “Non toccare mia sorella” di Elda Olivieri; “Sereno variabile. Ascoltare gli adolescenti e capire quando preoccuparsi”; “Adultità femminile e storie di vita. La nascita del primo figlio”). Ha pubblicato il saggio “Giochi e giocattoli. Crescere divertendosi” e il libro “Paterno, paternità, padre” dedicato al profilo e al ruolo educativo dei padri contemporanei.

Per maggiori informazioni: http://www.lauraromano.it/profilo/




“Il mondo sarebbe imperfetto senza la presenza della donna.”

- Tommaso D’Aquino

   







Che ne pensate? conoscete qualche bel libro sulla donna e sull'essere donna?



Alex


mercoledì 5 ottobre 2016

DAGLI SCAFFALI DEGLI AUTORI... E NON SOLO!



"Una stanza senza libri è come un corpo senza anima."
- Marco Tullio Cicerone




Anche (e soprattutto) i grandi scrittori hanno i loro libri preferiti, quei libri che hanno lasciato un segno indelebile nel loro cuore e che ora consiglierebbero a chiunque. Provate a chiedere:"Mi proponi un libro da leggere?" e loro vi allungano i campioni dei loro scaffali.

 


 

MARKUS ZUSAK (autore di Storia di una ladra di libri e Io sono il messaggero)

CONSIGLIA:

Il cuore di tutte le cose di Elizabeth Gilbert



"I bought a signed copy of this for a friend, but as happens every now and again, when I read a few pages out of interest, I thought, 'I think I’ll keep this for myself!' I'm loving its characters, and admiring its seemingly effortless scope. My friend will probably still receive it, but only after I'm finished… "

Nella Filadelfia di inizio Ottocento, una grande serra di piante e di idee, Alma nasce in seno a una delle famiglie più scandalosamente ricche del Nuovo Mondo. Il padre Henry è un botanico autodidatta e uno spregiudicato uomo d'affari che ha costruito la sua fortuna commerciando in chinino e altre piante medicinali. Sua madre Beatrix, un'austera studiosa olandese, alleva la figlia senza concessioni al sentimentalismo e alla frivolezza. Alma impara a leggere le ore osservando l'aprirsi e chiudersi delle corolle dei fiori, studia da vicino l'operosa natura che la circonda, cresce respirando scienza e cultura. Brillante e curiosa, ben presto si mette in luce nell'ambiente internazionale della botanica. E mentre si addentra sempre più nei misteri dell'evoluzione, l'uomo di cui si innamora la trascina nella direzione opposta: verso il regno della spiritualità, del divino, della magia. Se Alma è una scienziata razionale e concreta, Ambrose è un giovane idealista votato all'arte e alla purezza. Ma li unisce il desiderio appassionato e struggente di comprendere i meccanismi segreti che regolano il mondo e danno origine e senso alla vita.    

  


JAMES PATTERSON (autore di Alex Cross)

CONSIGLIA:

Personal di Lee Child 

"I’ve been a big fan of Lee Child’s Jack Reacher series for years. His latest outing doesn’t disappoint - it might be his best one yet. "

"Puoi lasciare l'esercito, ma l'esercito non lascia te. Non sempre. Non completamente."
E infatti Jack Reacher deve tornare in servizio, richiamato dal dipartimento di Stato e dalla Cia. Qualcuno ha colpito il presidente francese a Parigi. Il proiettile era americano. La distanza tra il killer e il bersaglio era notevole. Quanti cecchini sono in grado di sparare da quasi un chilometro con una tale sicurezza? Pochissimi, e tra loro c'è di certo John Kott, una vecchia conoscenza di Reacher, che quindici anni prima lo ha mandato in galera. Ora Kott è libero e con il G8 in corso, questa non è affatto una buona notizia... Reacher nella sua caccia non è solo. Accanto a lui c'è Casey Nizza, una brillante analista. Ma i due hanno di fronte una strada disseminata di scelte difficili, spietati mafiosi, ex mercenari serbi e soprattutto nessuna possibilità di chiedere aiuto. Entrare in azione con una donna al suo fianco riporta Reacher al drammatico ricordo dell'ultima volta che ha lavorato in coppia e della fine tragica che ha fatto la sua partner. Non può permettere che accada di nuovo. Questa volta non può commettere nessun errore. È una questione personale...  





JOHN GREEN (autore di Colpa delle Stelle

CONSIGLIA: 

Eleanor e Park. Per una volta. di Rainbow Rowell



"Rainbow Rowell's novel was one of the first I read in 2013, and it remains one of the best. It's a beautiful and often funny love story that also explores the reality of poverty and emotional abuse. "


Eleanor è appena arrivata in città. La chioma riccia rosso fuoco e l’abbigliamento improbabile, ha lo sguardo basso di chi, in pasto al mondo, fa fatica a sopravvivere.
Park ha tratti orientali che ha preso dalla madre coreana e veste sempre di nero. La musica è il suo rifugio per tenersi fuori dai guai.
La loro storia inizia una mattina, sul bus che li porta a scuola. Park è immerso nella lettura dei suoi fumetti e perso tra le note degli Smiths, Eleanor si siede accanto a lui. Nessun altro le ha fatto posto, perché è nuova e parecchio strana. Il loro amore nasce dai silenzi, dagli sguardi lanciati appena l’altro è distratto. E li coglie alla sprovvista, perché nessuno dei due è abituato a essere il centro della vita di qualcuno. Tra insicurezze e paure, Eleanor e Park si scambiano il regalo più grande: amare quello che l’altro odia di sé, perché è esattamente ciò che lo rende speciale. Sarà la loro forza, perché anche se Eleanor non sopporta quegli sfigati di Romeo e Giulietta, anche il loro legame deve fare i conti con un bel po’ di ostacoli, primo fra tutti la famiglia di lei, dove il patrigno tiranneggia incontrastato. Riusciranno, per una volta nella vita, ad avere ciò che desiderano?


 
E ora tocca a me ;)



ALEX ASTRID (autrice di Vuoi conoscere un casino?)

CONSIGLIA:

Capitan Grisam e l'amore di Elisabetta Gnone


"Amore sono le farfalle nella pancia, amore è la testa che gira e gli occhi che si illuminano. Amore è dolcezza, tenerezza, l'amore è una carezza. Ma l'amore è anche fiducia, l'amore è anche amicizia, l'amore è soprattutto coraggio. Ciò che mi ha veramente colpita di questo romanzo è la naturalezza con cui tutte queste sfumature del sentimento più complesso del mondo sembrano fondersi alla perfezione... "


In una grotta segreta, nascosta fra le cascate ghiacciate dall'inverno, cinque giovani amici aprono un antico baule e liberano una storia che per molti anni era stata chiusa e dimenticata, volutamente dimenticata! Un mistero avvolge il passato di colui che diceva d'essere un comandante valoroso e toccherà a Vaniglia e Pervinca e al giovane mago Grisam, alla buffa Flox, e all'intera Banda del Capitano scoprire la verità su William Talbooth. Pochi indizi, inattese scoperte e laconici ricordi aiuteranno i ragazzi a ricomporre i pezzi di un passato sepolto che a tratti appare oscuro e addirittura spaventa. Eppure, l'immagine che lentamente si ricomporrà davanti agli occhi meravigliati delle gemelle e dei loro compagni, ciò che esce dalla nebbia del mistero, sembra avere gli occhi e il sorriso dell'amore. Chi era davvero il Capitano? E da chi stava tornando quando la sua nave ha fatto naufragio davanti alle coste del villaggio fatato? E perché da quando il baule è stato aperto tutti sembrano avere una storia d'amore da raccontare? Il finale è lieto, ma non privo di sorprese e una soprattutto farà battere il cuore di Vaniglia.
 


Che ne pensate? Vi ispirano i consigli di questi celeberrimi autori? Cosa avete già letto? Cosa vorreste leggere? 

 

 

Alex


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