lunedì 15 agosto 2016

RECENSIONE: Will ti presento Will di John Green e David Levithan


Libro da top 10.

 

Libro trovato per caso sullo scaffale di un’amica, che me lo ha consigliato come l'ottava meraviglia del mondo. Ora le do ragione... e credo che andrò a comprarmene una copia per rileggerlo una volta a settimana ;)



TITOLO: Will ti presento Will
AUTORE: John Green e David Levithan
EDITORE: Piemme
COLLANA: Freeway
PAGINE: 336
ISBN
: 978-88-566-4166-0


TRAMA:
Una sera, nel più improbabile angolo di Chicago, due ragazzi di nome Will Grayson si incontrano. Will e Will non potrebbero essere più diversi, ma dal momento in cui i loro mondi collidono, le loro vite, già piuttosto complicate, prendono direzioni inaspettate, portandoli a scoprire cose completamente nuove sull’amicizia, l’amore e, soprattutto, su loro stessi.





RECENSIONE:

John e David formano una coppia eccezionale: i due Will sono completamente opposti e complementari, ma contemporaneamente simili e vicini l’uno all’altro. 



Il romanzo racconta in parallelo le vite di due Will Grayson, che d’ora in avanti chiamerò Will#1 e Will#2.

Will #1
(presentato da John Green) ha due genitori modello, un’amica di nome Jane della quale potrebbe o meno essere innamorato, e un migliore amico enorme e omosessuale, Tiny.


"Penso a quanto sia importante un migliore amico. Quando ti svegli la mattina e metti le gambe fuori dal letto e appoggi i piedi per terra e ti alzi in piedi. Non è che ti avvicini al bordo del letto e guardi giù per assicurarti che il pavimento sia ancora lì. Il pavimento c’è sempre."
 
Will #2 (raccontato da David Levithan) può essere descritto con un unico, semplice aggettivo: depresso. Estremamente  depresso. Insomma sta solo aspettando il momento giusto per suicidarsi. Will#2 ha una mamma troppo invadente e un’amica che detesta, Maura.
Nessuno dei due Will è davvero felice, sono entrambi intrappolati in una situazione della quale non sono soddisfatti.
Poi si incontrano per caso… e boom, ecco la rinascita, iniziano a vivere.
Dopo un momento da incubo (e voglie omicide)  per Will#2 si chiude una porta e si apre un portone: grazie a Will#1 conosce Tiny.
Eccentrico, esagerato, invadente, un po’ egocentrico, amante della musica e dello spettacolo, bisognoso di amore e pronto a elargirne… Tiny è il ragazzo che Will ha sempre sognato, il ragazzo che potrebbe capirlo, aiutarlo e dargli speranza.

 “Tiny Cooper is not the world's gayest person, and he is not the world's largest person, but I believe he may be the world's largest person who is really, really gay, and also the world's gayest person who is really, really large.”
“Tu hai un cuore, Will. E ogni tanto lo lasci intravedere anche agli altri. Io vedo questo in te. E vedo anche che hai bisogno di me.”

Adoro, veramente, adoro l’abilità di John Green di aggiungere sempre un pizzico di profonda e affascinantissima filosofia: qui si tratta del paradosso del gatto di Schrödinger ( in versione alquanto semplificata).

“Metti un gatto in una scatola chiusa con un po’ di roba radioattiva che potrebbe o non potrebbe- dipende dalla posizione delle sue particelle subatomiche- attivare un rilevatore di radiazione che muoverebbe un martelletto che rilascia veleno nella scatola e uccide il gatto.”

Il quesito sul gatto nella scatola tormenta Will #1 e Jane per quasi tutto il libro… Io lo vedo bene applicato a tutti i personaggi del romanzo (con una mia personale interpretazione): ne vale la pena? E questo “ne” lo riferisco a qualunque aspetto della vita, a qualunque sfida: alla ragazza o al ragazzo di cui siamo innamorati, al sogno che abbiamo nel cassetto, a difficoltà che dovremo affrontare e ad avventure di cui non possiamo prevedere l'esito… ne vale la pena? Vale la pensa rischiare?

“Per chi ti svegli alle cinque e quarantatré del mattino anche se non sai neanche perché ha bisogno di te?”


Alla fine entrambi i Will avranno la loro illuminazione: chi nella vita aspetta il momento giusto, potrebbe aspettare per sempre.
 
Il modo diverso dei due protagonisti di relazionarsi con il mondo è interessantissimo e curioso, perché, sebbene differenti tra loro, intraprendono un simile percorso di crescita e diventano più grandi e coraggiosi "insieme".
 
Nel libro vengono alternati perfettamente i tipici dialoghi adolescenziali un po’ sciocchi a frasi geniali, riflessive, profonde e contemporaneamente in grado di rubare un sorriso.


“When I was little, my dad used to tell me, "Will, you can pick your friends, and you can pick your nose, but you can’t pick your friend’s nose."

"Quando ero piccolo, mio padre mi diceva sempre, “Will, puoi sceglierti gli amici, puoi scaccolarti,
ma non puoi scaccolare i tuoi amici."
- Will#1

( riporto la traduzione letterale, perché quella usata nel romanzo italiano è, secondo me, insensata e inadatta)

"Sono costantemente indeciso tra suicidarmi e uccidere tutti intorno a me."
-Will#2

Quando i primi pensieri dei due protagonisti sono questi, come si fa a non immergersi tra le pagine? Come si fa a non sedersi su una poltrona e leggere tutto d’un fiato il romanzo? Questo libro è supercoinvolgente. Una pagina tira l’altra. E tra le righe compare timidamente un meraviglioso messaggio: la diversità non è un difetto. La diversità è il miglior pregio umano. Chi è diverso non è sbagliato, chi è diverso, strano, fuori dal comune potrebbe essere incredibile.
 
Trovo brillante l’idea di David Levithan  di eliminare le maiuscole nel racconto di Will#2.
È talmente depresso che ormai nulla per lui ha più importanza: perché bisognerebbe dare maggiore peso ad alcune lettere? Un ragionamento che calza a pennello.

Se mi doveste chiedere  quale Will preferisco, non saprei cosa rispondervi. Sono entrambi due diamanti ben lavorati. Diamanti… sono due pietruzze che diventano diamanti.
Di Will#1 ho seguito con passione i ragionamenti contorti che fa per spiegare la sua "forse attrazione" nei confronti di Jane, mentre di Will#2 i punti vincenti sono l’ironia pessima e la sarcastica autocommiserazione.

Se proprio dovessi trovare delle pecche al libro… Avrei voluto un finale un po’ più dettagliato, che spiegasse meglio cosa sarebbe poi successo ai personaggi; magari avrei dedicato un paio di parole in più alla relazione tra Will#2 e Maura; e sicuramente mi avrebbe fatto piacere una maggiore love story tra Jane e Will#1

Insomma questo libro è frutto di una collaborazione sensazionale. Una ricetta ben studiata. Un piatto realizzato accuratamente, in grado di soddisfare il palato dei lettori.  Lo consiglio più che vivamente. È assicurata una buona dose di risate e di occhiatacce da chi vi osserva leggere.  




VOTO:




Alex

2 commenti:

  1. Ciao! Questo libro è così stupendo che lo sto già rileggendo ;)

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  2. Ciao cara ^^ bella recensione, complimenti! Come ti avevo risposto sul mio blog, ho già questo libro in wishlist ma mi hai fatto venire ancora più voglia di leggerlo *-* sembra essere un libro davvero originale e scritto bene!

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