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venerdì 16 agosto 2019

RECENSIONE: La voce nascosta delle pietre di Chiara Parenti


Quando le pietre parlano...



TITOLO: La voce nascosta delle pietre
AUTORE: Chiara Parenti
EDITORE: Garzanti
PAGINE: 362

TRAMA:
«Segui le pietre, solo loro regalano la felicità». Luna è una bambina quando il nonno le dice queste parole speciali insegnandole che l'agata infonde coraggio, l'acquamarina dona gioia e la giada diffonde pace e saggezza. E lei è certa che quello sia il suo destino. Ma ora che ha ventinove anni, Luna non crede più che le pietre possano aiutare le persone. Non riesce più a sentire la loro voce. Per lei sono solo sassolini colorati che vende nel negozio di famiglia, mentre il nonno è in giro per il mondo a cercare gemme. Perché il suo cuore porta ancora i segni della delusione. Si è fidata delle pietre, di quello che nascondono, di quello che significano. Si è fidata di quel ragazzo di sedici anni che attraverso di loro le parlava di sentimenti. Dell'amicizia che cresceva ogni giorno e racchiudeva in sé la promessa di un amore indistruttibile. Leonardo era l'unico a credere come lei nel fascino dei minerali e dei cristalli. Leonardo che in una notte di molti anni prima l'ha abbandonata, senza una spiegazione, senza una parola. E da allora il mondo di Luna è crollato, pezzo dopo pezzo. A fatica lo ha ricostruito, non guardando mai più indietro. Fino a oggi. Fino al ritorno di Leonardo nella sua vita. È lì per darle tutte le risposte che non le ha mai dato. Risposte che Luna non vuole più ascoltare. Fidarsi nuovamente di lui le sembra impossibile. Ha costruito intorno al suo cuore un muro invalicabile per non soffrire più. Ma suo nonno è accanto a lei per ricordarle come trovare conforto: il quarzo rosa, la pietra del perdono, e il corallo che sconfigge la paura. Solo loro conoscono la strada. Bisogna guardarsi dentro e avere il coraggio di seguirle.



RECENSIONE

Dopo aver letto l'estate scorsa Per lanciarsi dalle stelle e Tutta colpa del mare (e anche un po' di un mojito), quest'estate ho deciso di aggiungere un altro titolo alla mia lista dei romanzi di Chiara Parenti letti, così mi sono buttata su La voce nascosta delle pietre. Sulla blogosfera avevo letto recensioni molto positive, perciò avevo aspettative piuttosto alte... che purtroppo non sono state pienamente soddisfatte.

Partiamo da ciò che mi è piaciuto di più: la struttura della narrazione. Proprio come in Tutta colpa del mare, anche in questo romanzo la Parenti racconta le vicende alternando un capitolo ambientato nel passato e uno ambientato nel presente: in questo modo abbiamo la possibilità di scoprire pian piano ciò che ha portato Luna e Leo alla rottura e, al tempo stesso, possiamo capire come la loro separazione abbia influenzato in maniera drastica la vita della protagonista. Quando era con Leo Luna era una persona completamente diversa, piena di vita e di curiosità; dopo la scomparsa del ragazzo il cuore di Luna ha iniziato a sanguinare e la sua vita ha subito una battuta d'arresto.

"Per metà della mia vita ho pensato che la nascita di una gemma fosse una magia. 
Tutti gli elementi fondamentali, fuoco, aria, acqua e terra partecipano alla sua formazione nelle viscere del pianeta. Mio nonno le ha sempre chiamate "le figlie della terra": concepite nel suo ventre caldo, perpetuano all'infinito il battito del suo cuore infuocato. 
Anche il cuore di mio nonno pulso allo stesso ritmo, e così faceva il mio, fino a che non è andato in mille pezzi. 
Da allora ho smesso di credere ai sogni e alle fiabe, alle pietre e alla magia."

Un altro aspetto del romanzo che mi è piaciuto particolarmente è la presenza all'inizio di ogni capitolo del nome di una pietra, accompagnato dalla spiegazione delle sue proprietà: in questo modo è stato più facile capire che cosa intendevano i personaggi quando sostenevano che ciascuna pietra ha una propria voce nascosta, che le permette di comunicare alle persone.
Come sempre, ovviamente, ho apprezzato lo stile narrativo dell'autrice: semplice, diretto e simpatico.

lunedì 7 gennaio 2019

LIBRI DA OSCAR

Buongiorno a tutti, cari lettori!
Ieri sera a Beverly Hills si è tenuta la 76° edizione dei Golden Globe. Perché ve lo sto dicendo? In realtà non c'è un grande nesso logico con il nostro post di oggi... visto che l'abbiamo intitolo "Libri da Oscar" XD (però mica potevamo aspettare il 25 febbraio per pubblicarlo, no?).
Oggi vogliamo infatti assegnare alcuni premi ai migliori libri che abbiamo letto nel 2018.
Il 28 dicembre, partecipando a The Best of 2018, vi abbiamo fatto conoscere i libri più belli divisi per genere; in questo post invece le categorie sono diverse...


Ognuno di noi premierà un libro per ognuna delle seguenti categorie:
- Miglior Stile;
- Miglior Personaggio;
- Miglior Trama;
- Miglior Incipit;
- Miglior Finale;
- Miglior Copertina;
- Sorpresa dell'Anno.



MIGLIOR STILE


Marta: Per quanto mi riguarda questo premio non potrebbe essere attribuito a nessun altro: il vincitore assoluto è Rick Riordan. Penso di aver ripetuto un centinaio di volte di amare il suo stile di scrittura: semplice, fresco, ironico e divertente. Probabilmente mi leggerei anche la sua lista della spesa :)

RECENSIONE

Alex: Siamo nella testa di Holden e Salinger ci fa sentire a casa: i suoi pensieri sono rapidi, sconnessi, spontanei, un po' volgari e molto sinceri; a volte infantili e a volte incredibilmente maturi. Insulta tutti e ironizza su qualunque cosa, ripete frasi all'infinito e si fa prendere dalla malinconia. Lo stile è rapido e lentissimo, si sofferma su ogni pensiero e scappa via, senza lasciarci davvero il tempo di metabolizzarlo. Salinger è diretto, ripetitivo, pieno di giri di parole, semplice ma estremamente incasinato.

RECENSIONE

Emme: Premiare un autore emergente nella categoria Sorprese mi sembrava troppo scontato, così ho voluto essere anticonformista. Ne approfitto in oltre per dichiarare il mio amore per quest'opera: Maison du monde è un libro eccezionale. E l'autore è riuscito, col suo stile tra l' onirico e l'iperrealista, a confezionare un'opera a mio avviso magistrale. Se vogliamo è a tratti complesso ed ermetico ma riesce a creare immagini vivide e dalla potenza degna di autori ben più acclamati (le prime 10 pagine ne sono un esempio lampante). Un plauso a Massimiliano Agarico, che con la sua opera prima è riuscito ad accaparrarsi un posticino d'onore tra gli autori emergenti che seguirò di sicuro in futuro. 

giovedì 18 ottobre 2018

RECENSIONE: Tutta colpa del mare (e anche un po' di un mojito)

Per affrontare la vita con serenità.




TITOLO: Tutta colpa del mare (e anche un po' di un mojito)
AUTORE: Chiara Parenti

TRAMA:
La vita di Maia Marini procede a vele spiegate verso la felicità: un fidanzato appartenente a una prestigiosa famiglia, un lavoro presso una delle più rinomate agenzie di comunicazione di Milano, tre amiche splendide con cui trascorrere il weekend per festeggiare l'addio al nubilato di Diana, la futura cognata! Peccato che la meta prescelta sia la Versilia, dove Maia ha passato le vacanze fino all'estate dei 16 anni. Ritornare nei luoghi in cui ha lasciato il cuore e rivedere Marco, il primo amore, la manda in tilt. Così decide che qualche mojito non potrà farle male… e anzi l'aiuterà. Il mattino dopo, però, Maia non ricorda niente. Non ha idea di cosa abbia combinato durante quel folle venerdì notte. In compenso, però, lo sanno i suoi 768 amici di Facebook. Cercando di ricucire una situazione compromettente e compromessa in ogni settore della sua vita, Maia si troverà a porsi una domanda fondamentale: e se invece che la fine di tutto, fosse solo un nuovo inizio? Perché se è vero che l'alcol fa fare pazzie, è altrettanto vero che a volte aiuta a fare la cosa giusta! 




RECENSIONE:

Era da molto tempo che avevo voglia di provare un libro di Chiara Parenti, poi quest'estate ho avuto modo di leggere Per lanciarsi dalle stelle (fornitomi dalla Garzanti) e ne sono rimasta stupita: la storia e lo stile dell'autrice sono riusciti a catturarmi. In seguito a questa esperienza molto positiva ho deciso di provare anche Tutta colpa del mare (e anche un po' di un mojito), libro che avevo già messo nella mia wishlist di dicembre.

Ancora una volta Chiara Parenti mi ha colpita, perché ho amato la storia raccontata in questo romanzo, ma, soprattutto, mi è piaciuto un sacco lo stile semplice e profondamente ironico usato dalla scrittrice: non c'era pagina in cui non ridessi. Ho apprezzato parecchio la scelta di alternare in continuazione la narrazione degli eventi presenti e di quelli passati, così ho potuto conoscere pian piano lo svolgimento dei fatti e sono stata continuamente invogliata a proseguire la lettura per completare interamente il quadro degli eventi.

giovedì 14 giugno 2018

REVIEW PARTY E GIVEAWAY: Per lanciarsi dalle stelle di Chiara Parenti


Da tempo volevo leggere un'opera di Chiara Parenti (che Alex ha anche intervistato QUI sul blog), perciò quando Sara del blog Milioni di Particelle mi ha offerto l'occasione di leggere questo libro ho accettato con entusiasmo: ecco qui la recensione di Per lanciarsi dalle stelle, in uscita oggi per Garzanti.




TITOLO: Per lanciarsi dalle stelle
AUTRICE: Chiara Parenti
EDITORE: Garzanti
DATA DI USCITA: 14 giugno 2018

TRAMA:
Per non avere più paura serve solo un unico, magnifico istante senza di essa.
Fai almeno una volta al giorno una cosa che ti spaventi e vedrai che troverai la forza per farne altre. Sono queste le parole che Sole trova nella lettera che la sua migliore amica le ha scritto poco prima di partire e di sparire dalla sua vita. Sole non smette di guardare quel foglio perché, per lei, non c'è nulla di più difficile che superare le proprie paure. Quando non c'è nulla da rischiare, è tutto più facile. Per questo ha preferito un lavoro sicuro al sogno di laurearsi e non ha mai dato il primo bacio, perché è meno pericoloso immaginarlo tra le pagine di un libro che viverlo realmente. Adesso, però, Sole non può più aspettare. Lo deve alla sua amica. Così per cento giorni affronta una piccola paura dopo l'altra, dal salire sulle montagne russe al dormire in un bosco sotto le stelle, dal fare un viaggio da sola a Parigi a lanciarsi con il paracadute. Giorno dopo giorno scopre il piacere dell'imprevisto e dell'adrenalina che fa battere il cuore. Accanto a lei c'è Asia, una timida adolescente. Rivedendosi in lei, Sole prova a smontare tutti i tasselli della sua insicurezza per insegnarle quello che ha appena imparato: è normale avere paura, quello che serve è solo un unico, magnifico istante di coraggio per lasciarsi andare. E, per dimostrarlo, è pronta a vivere il suo timore più grande: confessarsi al ragazzo di cui è innamorata da sempre. La prova più difficile. Perché anche per amare davvero bisogna essere pronti a mettersi in gioco.




RECENSIONE: 

Per lanciarsi dalle stelle è un libro intenso, capace di farci scoprire nuovi aspetti di noi stessi e della nostra vita. Pagina dopo pagina abbiamo la possibilità di accompagnare la protagonista, Sole, in un lungo e intricato viaggio volto alla scoperta e al superamento dei suoi limiti.

Sole è una ragazza di venticinque anni, timida e insicura, piena di paure e di incertezze. Vive a  Campomarino in Molise (il posto in cui io e la mia famiglia abbiamo passato le vacanza per dieci estati di fila *-*), paese che non ha mai lasciato, e lavora in un supermercato come cassiera. Nella sua vita semplice e monotona spicca, però, la sua migliore amica, Stella, una ragazza allegra ed esuberante, piena di vita e vogliosa di scoprire sempre cose nuove. La morte improvvisa di Stella rompe gli schemi di Sole, lacera il suo cuore, la fa piombare in un pozzo nero. La ragazza si sente estremamente sola, ha perso la sua migliore amica, ma anche la sua guida, la sua fonte di gioia e di colore.

venerdì 28 ottobre 2016

Alex intervista... Chiara Parenti!

Buonissima sera a tutti!

Scusatemi per l'assenza degli ultimi giorni: sono stata letteralmente sommersa dai compiti!
Tanto per farvi un esempio, ieri ho studiato circa 14 ore per riuscire a preparare la verifica di fisica di oggi e un'interrogazione di filo su quei simpaticissimi e così complicati da farmi impazzire Kant e Hegel.
Ho finito un paio di libri, però temo che passerà ancora qualche giorno prima che io possa avere il tempo per scrivere una (spero buona) recensione.

Intanto vi propongo la terza puntata di "Alex intervista...": l'ospite di oggi è la frizzantissima Chiara Parenti, autrice dei celebri "L'importanza di chiamarsi Cristian Grei", "Con un poco di zucchero" e "Tutta colpa del mare ( e anche un po' di un mojito)".





CHIARA PARENTI Chiara Parenti (1980) è nata a Lucca dove vive con il marito, il figlio e due gatti combinaguai. Laureata in Filosofia, è giornalista pubblicista e lavora nell’ambito della comunicazione. Ama disegnare, leggere e viaggiare. È autrice di tre romanzi ebook per la collana Youfeel di Rizzoli: Tutta colpa del mare (e anche un po’ di un mojito), Con un poco di zucchero e L’importanza di chiamarsi Cristian Grei. A gennaio 2017 esordisce in libreria con il romanzo La voce nascosta delle Pietre (Garzanti).


1. Benvenuta Chiara! Ti va di presentarti ai nostri lettori? Ciao e mille grazie per avermi invitata! Dunque, sono giornalista pubblicista e lavoro nell’ambito della comunicazione. Vivo a Lucca con mio marito (aka “Topino”), mio figlio di sei mesi (aka “Il Bambino Che Non Dorme Mai”) e due gatti combinaguai. Amo disegnare, leggere e viaggiare, ma la mia passione più grande è scrivere. Sono autrice di tre romanzi ebook per la collana Youfeel di Rizzoli: Tutta colpa del mare (e anche un po’ di un mojito), Con un poco di zucchero e L’importanza di chiamarsi Cristian Grei.

2. Se dovessi descriverti in cinque parole, quali sarebbero e perché?
Determinata, caotica, sognatrice, sensibile, positiva.


3. Sei laureata in Filosofia, giusto? Io sono parecchio tentata di scegliere questo percorso l’anno prossimo… In che modo i tuoi studi hanno influito sul tuo presente? In particolare, come la Filosofia ha influenzato il tuo pensiero, la tua visione del mondo e il tuo “rapporto con la scrittura”? Credo che i miei studi mi abbiano resa molto versatile, dinamica, e con una forma mentis plasmabile. In questo modo, nella scrittura, non ho troppa difficoltà a calarmi in universi e modi di pensare differenti dal mio, come accade nella gestione dei diversi personaggi di una storia. Quando a suo tempo scelsi Filosofia, tutti mi guardarono come se avessi annunciato di voler fare harakiri, pensando che con una laurea di quel tipo non sarei mai riuscita a trovare lavoro. A parte che il lavoro l’ho trovato, sono contenta di aver seguito l’istinto perché sono convinta che qualsiasi tipo di studio costi impegno e fatica e l’unico modo di affrontarlo senza farlo diventare una condanna sia seguire le proprie passioni. E la filosofia è sempre stata questo per me, fin dal liceo. 

4. Qual è stata la maggiore difficoltà che hai incontrato (finora) nel tuo percorso di scrittrice?
Questo è un mondo di squali e la cosa più difficile è trovare le persone giuste a cui affidarsi. Sono stata fortunata, perché nel mare magnum di professionisti ben poco “professionali”, ho trovato delle persone serie e capaci che mi hanno dato il sostegno di cui avevo bisogno.
(Naturalmente prima mi sono presa un bel po’ di porte in faccia.

5. Tre autori che adori? Perché?
Federica Bosco, perché è stata il mio “primo amore letterario”, diciamo. Al suo stile ironico e frizzante mi sono ispirata per i miei primi romanzi.
John Green, perché adoro i suoi personaggi: autentici, credibili, genuini.
Paullina Simons, perché il suo “Cavaliere d’Inverno” ha rubato un pezzo del mio cuore.

6. Cosa ti aiuta a trovare la concentrazione giusta per scrivere? Musica? Silenzio? Tè? Caffè? Dove scrivi? Sdraiata sul letto, rannicchiata sul divano o perfettamente seduta al tavolo? Insomma, descrivici il tuo ambiente “di lavoro” ideale.
Come Virginia Woolf, per scrivere ho bisogno di una stanza tutta per me (il che, adesso, con un neonato in casa, è quanto mai difficile trovare!). Ho bisogno di silenzio (anche questo assai raro) e della mia scrivania. Se poi però l’ispirazione non arriva, mi butto sul divano per leggere e ascoltare un po’ di musica in attesa di riprendere il filo e ritornare a scrivere.

7. Soffermiamoci su una tua opera che è riuscita a farmi sbellicare dalle risate e a commuovermi, una storia che tocca temi importanti, senza però mai perder di vista il fine comico: sto parlando
di “L’importanza di chiamarsi Cristian Grei”? Com’è nata l’idea per questo libro? Come mai hai scelto di “reinventare” il personaggio di E.L. James? Che reazioni ha avuto il pubblico?
L’idea del romanzo credo mi sia venuta quando il mondo si stava preparando all’uscita del primo film della saga di E.L. James, nell’estate 2014 (il film è uscito nelle sale a San Valentino 2015).
Se dici Christian Grey, pensi a elicotteri, auto di lusso, bellezza mozzafiato, e giochi molto particolari in camera da letto. Ma cosa succederebbe se non fosse così?, mi sono chiesta.
Allora ecco il mio Cristian, un ragazzo normalissimo che lavora nell’agenzia di onoranze funebri di famiglia, vive a Prato e ha la sventura di chiamarsi Cristian Grei (senza la “h” e con la “i” al posto della “y”), in modo pericolosamente simile al Christian Grey del Bestseller mondiale, con cui però non ha in comune altro che il nome, visto che il mio Mr Grei non solo non è un dio del sesso, ma soffre anche di ansia da prestazione, poverino!
Diciamo che raccontando la sua storia, ho voluto mostrare quanto la normalità sia spettacolare, quanto anche un carro funebre possa sembrare a una donna un elicottero, se solo si trova con la persona giusta.
Il mio Cristian ha una “Stanza dei Giochi”, ma sono giochi veri! Davanti alla Playstation, lui e la sua migliore amica giocano, si divertono e imparano ad amarsi. Persone vere che si rispettano e amano per quello che sono. Quindi ho pensato di raccontare la loro storia con un sorriso.
Del resto, io sono convinta che le donne amano di più chi le fa ridere… e le mie lettrici hanno gradito!

8. Progetti per il futuro? Qualche nuovo libro nel cassetto? Puoi regalarci un assaggino?
Sì, sei la prima a cui lo rivelo e non vedevo l’ora di dirlo! Per la prima volta a gennaio 2017 uscirà in libreria per Garzanti un mio romanzo dal titolo “La voce nascosta delle pietre”. Non credo di poter dire ancora molto per la verità, tranne che stavolta sarà una storia d’amore diversa, raccontata con un linguaggio magico, quello delle pietre. Ho impiegato 9 mesi a scriverla, gli stessi 9 mesi che ha impiegato il mio piccolo Diego a crescere dentro di me. Sono nati quasi insieme lui e questo libro, per questo gli sono particolarmente affezionata.

9. Siamo giunte alla conclusione di questa piccola intervista… Ci saluteresti con una frase tratta da uno dei tuoi romanzi?
Ti ringrazio moltissimo per l’ospitalità e chiudo con un piccolo estratto di “Tutta colpa del mare (e anche un po’ di un mojito)”, il mio primo figlio “libroso”.
Questo è il passo che preferisco perché dà inizio al folle weekend che cambierà per sempre la vita di Maia, la protagonista.
“Be’, alla tua, Maia Marini!” mi dice Marco quando incrociamo i nostri, con un sorriso delicato che nel mio petto però scatena uno tsunami.
Pietrificata, non riesco a fare a meno di incrociare il suo Sguardo Assassino, che dopo 15 anni, è ancora lì di fronte a me in tutto il suo grandioso, spavaldo potere. Scolo il mio cocktail in un sorso. So che Lapo non approva che beva superalcolici, ma stasera non posso farne a meno. E, in fondo, un mojito che male può farmi?
Della serie: le ultime parole famose…

E con questo vi saluto. Grazie a tutti e a presto! 


GRAZIE A TE, CHIARA!

Avete letto alcuni libri di Chiara? Quali vorreste leggere? Io non vedo l'ora di poter avere tra le mani il suo nuovo romanzo "La voce nascosta delle pietre" **

Alex

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