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venerdì 19 luglio 2019

ALEX INTERVISTA... Eleonora Ippolito

Buongiorno a tutti!
La partenza per Vieste si avvicina... ma abbiamo ancora un paio di giorni da passare insieme, prima della pausa estiva del blog: vi ricordo, infatti, che rimarremo chiusi dal 21 luglio al 3 agosto compreso. Nei prossimi giorni potrete seguire le nostre avventure su Facebook e Instagram.

Oggi abbiamo con noi un'ospite, ovvero Eleonora Ippolito, autrice di Un passo avanti e poi un altro.



ELEONORA IPPOLITO


1. Buongiorno Eleonora e benvenuta su VCUC! Ti va di presentarti ai nostri lettori? Raccontaci chi è Eleonora Ippolito.
Buongiorno e grazie mille per l’ospitalità! :-)
Eleonora Ippolito è una giovane vecchia che crede ancora nelle favole, anche se dice di no, che mangia troppi dolci e che ama cantare a squarciagola le canzoni dei cartoni animati. No, scherzo! Ho trentasette anni, possiedo una malfamata laurea umanistica e lavoro nel settore comunicazione. Nel tempo libero scrivo, ed è una cosa che faccio da sempre. “Un passo avanti e poi un altro” è solo il primo romanzo che sono riuscita a pubblicare tra i tanti che sono ancora custoditi nel cassetto; in passato ho anche pubblicato svariati racconti e vinto alcuni concorsi letterari. Un anno fa ho poi creato il mio personalissimo blog letterario, e per la precisione il “Blog semiserio di una lettrice compulsiva”, dove racconto con ironia e leggerezza delle mie letture, promuovendo soprattutto i lavori degli autori esordienti.


2. Se dovessi descriverti con tre aggettivi… quali sceglieresti?
Anticonformista, cinica, sarcastica. Mi rendo conto che non tutti sono aggettivi considerati positivi, ma i miracoli della maturità hanno trasformato la mia timidezza in anticonformismo, la mia dolcezza in cinismo e la mia ironia in sarcasmo. Ed eccomi qua!

3. Quando hai iniziato a scrivere? Cosa ti ha spinta a farlo?
Ho iniziato a scrivere sin da bambina. Adoravo inventare storie e metterle per iscritto, immaginare una realtà diversa da quella che vivevo; era una realtà che non mi piaceva e che non mi dava modo di esprimermi come avrei voluto, perciò scrivevo quello che pensavo. Nessuno mi ha spinto a farlo, nessuno mi ha istruita su come farlo, è qualcosa che è venuta da sé, spontaneamente, in modo quasi naturale, un po’ come la lettura. Non sono cresciuta in un ambiente fertile dal punto di vista letterario, quello che ho imparato l’ho imparato da sola leggendo molto, di tutto, e ovviamente studiando. Ed è una cosa che ancora oggi faccio perché sono del parere che leggere molto - dai classici ai best seller, dai quotidiani alle biografie storiche - sia il segreto per imparare a scrivere e per migliorarsi costantemente.

4. Com’è nato "Un passo avanti e poi un altro"? È una storia autobiografica? Ti sei ispirata a qualcuno di reale o è tutto frutto di fantasia?
“Un passo avanti e poi un altro” è nato dall’ennesimo periodaccio di cui non sentivo davvero la necessità. La sua stesura mi è venuta naturale e la storia si è quasi costruita da sé, aiutando a liberarmi di molte delle emozioni negative che avevo dentro, in modo da cercare di rimettermi in sesto. Non è una storia autobiografica, anche se per molti elementi, per alcune situazioni e per certi personaggi mi sono ispirata alla realtà. Intendiamoci, non solo la mia realtà, ma anche la realtà raccontata e vissuta da altre ragazze. Per scrivere il romanzo ho utilizzato anche il succo di molte storie udite in giro, lette, discusse con altre donne. Ho voluto rendere il romanzo più realistico possibile, donandogli una protagonista, Laura, in cui le lettrici – e magari anche qualche lettore - potessero identificarsi

5. Quali messaggi vorresti trasmettere ai tuoi lettori?
Con il mio romanzo vorrei comunicare ai lettori che è importante andare avanti, che è importante lottare ogni giorno per la propria felicità, nonostante disperazione e solitudine. Purtroppo i periodi difficili capitano un po’ a tutti, ma occorre superarli per portare in salvo se stessi. Vorrei trasmettere che la diversità non è un vergognoso segreto da nascondere ma un pregio che ci rende unici, irripetibili – in realtà siamo tutti diversi, anche se la società vuole convincerci del contrario -, e questa nostra diversità può diventare la nostra forza contro chi ci vorrebbe omologati a qualcosa che non ci rispecchia. Vorrei comunicare ai lettori che felicità non è accontentarsi, che la violenza, qualunque forma assuma, va sempre combattuta talvolta anche mettendo in discussione rapporti in cui si è creduto, e che vale la pena inseguire i propri sogni, talvolta facendo anche scelte drastiche pur di raggiungerli. Vorrei insomma dare coraggio a chi si sente sconfortato e magari solo. Niente è perduto, tutto può cambiare anche se questo non sarà sicuramente né facile né indolore. Ma cambiare e andare avanti alcune volte è l’unica cosa da fare per continuare a essere se stessi e realizzare i propri sogni.

6. Momento di autopromozione: a chi consiglieresti il tuo libro?
Consiglio “Un passo avanti e poi un altro” soprattutto a quelle ragazze e a quelle donne che la vita ha messo troppo spesso alla prova senza mai dare conforto, magari con una storia sentimentale fallimentare alle spalle e che hanno un rapporto complicato con la famiglia, oppure che non si sono mai riconosciute in quello che il loro ambiente si aspettava da loro; ragazze e donne che si sono sempre sentite strane, diverse, che sono state o sono vittime del disamore, che si sentono sole, trascurate, tristi, disilluse e, nonostante questo, riescono ancora a sognare di avere di meglio perché sanno di meritarlo. Sono loro, con il loro insospettabile coraggio, ad avermi ispirato durante la stesura di questo romanzo, ed è proprio a loro che “Un passo avanti e poi un altro” è dedicato.

7. Hai qualche altro progetto letterario per il futuro?
Al momento sto scrivendo uno chick lit con una protagonista molto particolare. Desidero creare un romanzo divertente ma che, al contempo, faccia riflettere soprattutto su quelle che sono le apparenze che, molto spesso, possono ingannare. Il tempo libero però scarseggia e riuscire a terminarlo è una battaglia che spero di vincere il prima possibile.

8. Salutaci con una citazione tratta dal tuo romanzo.
“Sapevo che la mia vita sarebbe stata più facile se mi fossi adattata, modellando la mia personalità alle aspettative di tutti, fingendo di essere come loro, ma avrei dovuto rinunciare alla parte più vera di me. Sarei morta pur continuando a vivere. Preferivo essere infelice ma libera piuttosto che infelice e prigioniera di una gabbia di convenzioni e obblighi.”
Un grazie infinito a “Vuoi conoscere un casino?” e a chi ha avuto la pazienza di leggermi fin qui! :-*

Ringraziamo Eleonora per essere stata con noi e le auguriamo buona fortuna per tutto!

Vi è piaciuta l'intervista? Vorreste chiederle altro?
Lasciate pure le vostre domande nei commenti :D


Alex 
 


L'AUTRICE
Classe 1981, pugliese, Eleonora Ippolito ha una laurea in Storia nel cassetto e lavora attualmente nel settore della comunicazione. Ha da sempre una passione smisurata per i libri e la lettura e scrive sin dalle elementari, quando riempiva i bordi dei suoi quaderni di scuola con piccole storie e minuscoli dialoghi tra personaggi immaginari (con buona pace di genitori e insegnanti). È risultata finalista o vincitrice in vari concorsi letterari e i suoi racconti brevi sono presenti in numerose antologie. Ha da poco realizzato il Blog semiserio di una lettrice compulsiva dove, nel tempo libero, ama raccontare delle sue letture.


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