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martedì 9 aprile 2019

PICCOLI ECOLOGISTI CRESCONO #1: niente cartacce a terra

Buongiorno a tutti!
Visto che recentemente si è tanto parlato di Greta Thunberg, di cambiamento climatico e salvaguardia dell'ambiente, di ipocrisia, governi, presa di coscienza quotidiana, manifestazioni, preoccupazioni e cataclismi ambientali... ho deciso di dare anch'io un piccolo contributo al tema. Un contributo piccolo piccolo... o forse no ;)


Spesso queste problematiche possono apparirci estremamente lontane: trasformazioni e catastrofi vengono collocate in un futuro non ben precisato e molti cittadini (di tanti Paesi) faticano proprio a concepire la realtà e la vicinanza dell'argomento. Il problema sembra non riguardarci quasi in alcun modo; non ci toccherà, quindi inutile preoccuparsi (?).
In altri casi, invece, pare semplicemente un problema troppo grande per noi. I governi devono salvare la Terra, i governi devono pulire i mari, smettere di inquinare l'aria, evitare il surriscaldamento globale... i governi. Dei non meglio precisati organi politici di Stati non determinati. I governi, non noi. Loro. Noi siamo insignificanti, inutili, minuscoli e non possiamo farci nulla. E invece no! Non è così. Se ci tieni al mondo in cui vivi (e anche se non ci tieni fallo lo stesso, perché noi ci teniamo e tu non hai il diritto di fare cazzate) ogni singolo giorno puoi compiere delle banalissime azioni che, però, avranno davvero un valore e faranno la differenza (perché l'unione fa la forza e se agiamo tutti insieme ce la faremo).

In cosa consiste questa rubrica? Nulla di incredibilmente complesso: ogni due settimane vi proporrò un gesto quotidiano per aiutare l'ambiente. Un gesto magari scontato, ma fondamentale.


1. Non si buttano i rifiuti per terra.

Oggi vorrei incominciare con un consiglio così ovvio che probabilmente penserete che io sia scema: non si buttano i rifiuti per terra. Banale? Sì? Rispettiamo sempre tutti questa regola? No. Non tutti, non sempre.
Le strade delle città (per esperienza personale mi sento di dire che nei paesi più piccoli il fenomeno è di portata ridotta, anche per il limitato numero di persone che utilizza questi percorsi) sono spesso (e purtroppo) cosparse di fazzoletti, volantini, biglietti, sacchetti, contenitori, buste... Uno schifo!
Questa regola non è solo parte della Bibbia del buon ecologista, ma anche di quella del buon cittadino! Buttare a terra i rifiuti è sintomo di scarso senso civico e di cattiva educazione: mi spiace risultare antipatica, ma se siete soliti compiere questo orribile gesto... i vostri genitori non hanno fatto un buon lavoro con voi. Pensateci bene. In strada, in particolare in città e nelle zone centrali, c'è un cestino ogni cento metri o poco più. Siete così incapaci di centrare un buco da dover mollare le cose a terra? E se anche vi doveste trovare in una zona sprovvista di cestini, dubito che non abbiate una borsa, uno zaino o anche solo una tasca dove mettere l'oggetto da buttare: tenere un fazzoletto in tasca per dieci minuti non ha mai ucciso nessuno. E se proprio siete in un luogo sperduto, dimenticato da Dio e dagli uomini, nel profondo della foresta... vi potete tenere il fazzoletto in tasca per tre ore, finché non sarete di nuovo parte della civiltà.

Personalmente trovo irritanti oltre ogni misura quelle persone che ignorano questa norma: sono menefreghisti, egoisti e si meriterebbero di pestare una bella cacca di cane ogni volta che escono di casa. Come sono simpatica, vero?
Non è difficile rispettare questa regola, seguite il mio consiglio: ogni volta che avete in mano un oggetto da buttare e siete in giro, ripensate a tutti gli insulti e le maledizioni che vi ho lanciato in questo post. Ecco, bravi, non buttate nulla per terra.
Se siete genitori insegnate questa regola ai vostri bambini, se siete figli insegnatela ai vostri genitori e ai vostri amici, se vedete qualcuno trasgredirla... fateglielo notare (ovviamente se la situazione non è pericolosa: non fermatevi di notte a rimproverare uno sconosciuto in una strada isolata eh).

Io ringrazio tantissimo mio padre, il mio caro papà, che è sempre stato molto attento e puntiglioso sul rispetto di questa e di molte altre buone abitudini. Da piccole ci concedeva solo un'eccezione: potevano lasciare nei campi i torsoli di mela quando andavano a far navigare le barchette nei fossi (sì, poi le barchette ce le riportavamo a casa).


E per i più sportivi…
 
Esistono parecchi gruppi di volontari che si occupano di ripulire le strade (sarebbe meglio riuscire a non sporcarle nemmeno) e se vi interessa partecipare a questo tipo di attività potete cercare le associazioni attive nella vostra zona. Io vorrei segnalarvi, invece, un modo alquanto curioso e salutare di raccogliere i rifiuti: sto parlando del Plogging, uno sport nato qualche anno fa in Svezia; il termina unisce le parole "running" e "plocka upp" ("raccogliere" in svedese). Come funziona? Si corre (meglio se in gruppo) e si raccattano le cartacce e le lattine che giacciono sui prati, sulle stradine o sui marciapiedi. Che materiale serve per diventare un bravo plogger? Abbigliamento da corsa, guanti per proteggere le mani e uno zaino in cui mettere i rifiuti. Se praticato correttamente questo "sport" coincide circa con una corsa inframmezzata da squat. Tanta buona volontà e allenamento sono fondamentali. Se l'idea vi ispira potreste organizzare delle uscite con i vostri amici, magari iniziando con una camminata veloce per poi pian piano passare alla corsa.
Insomma, un bel sistema eco-friendly per mantenersi in forma!


Vi consiglio un libro

Per non allontanarci completamente dal tema principale del blog (i libri) vi consiglio una lettura piuttosto interessante: Il mondo di Anna di Jostein Gaarder, un'opera che ci fa riflettere sulle nostre responsabilità nei confronti della Natura, una storia a tratti magica e con una protagonista convinta e convincente.

 TRAMA:
Anna è una ragazzina strana, animata da un amore profondo per la natura e dotata di una fervida immaginazione che talvolta la confina in un mondo tutto suo. Nel piccolo villaggio della Norvegia dove vive, cerca di figurarsi il proprio futuro e subito scorge il sinistro profilo della catastrofe ambientale che minaccia la Terra. Non sono gli studi, gli svaghi e i primi innamoramenti a riempire le sue giornate, ma la preoccupazione ossessiva per il destino incerto di alcune specie animali. Anna è una ragazzina davvero strana, eppure lo psicologo che la segue non fa che ammirare l'impegno e il senso di responsabilità di un'adolescente dall'intelligenza non comune. Ma all'alba del suo sedicesimo compleanno, Anna fa strani sogni ricorrenti: sogna un futuro dove tutto è perduto, dove gli effetti devastanti della mano dell'uomo sulla natura sono drammaticamente evidenti. Sente allora che deve fare qualcosa, e deve farlo adesso. Non è al comando di una superpotenza o di una grande multinazionale, eppure il piano che sta per concepire, insieme a un amico che come lei non ha paura di osare, potrebbe cambiare per sempre il destino del pianeta.


QUI LA RECENSIONE.


Che ne pensate? Rispettate già questa regola? Conoscete qualcuno che non lo fa?
Vi ispira il plogging? Avete letto Il mondo di Anna?
Raccontatemi cosa ne pensate :)


Alex 


P.S. Maledetti siano i fumatori che lasciano i mozziconi a terra. Sempre più simpatica, vero?

5 commenti:

  1. Concordo su tutto, interessante rubrica

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  2. Post molto interessante... Anche il libro. Sembra un po' la storia di Greta.

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    1. Il libro è molto carino... solo che, proprio come "Il mondo di Sofia", è un po' strano :)

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  3. Cara Alex, questo si che è un bellissimo esempio, dai piccoli si deve iniziare!!!
    Ciao e buona serata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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    1. Grazie! Mi fa sempre molto piacere leggere i tuoi commenti <3
      Un abbraccio anche a te :)

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