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mercoledì 20 marzo 2019

PENSIERI DI EMME: il vero problema siamo noi

Vorrei complimentarmi con quei "giornalisti", o sedicenti tali, che hanno ben pensato di affrontare il VERO problema che volevano mettere in luce le ultime manifestazioni per l'ambiente: l'ignoranza di questi giovani fannulloni e perdigiorno che non sanno neanche per cosa, eppure scendono in piazza e manifestano. Ah no? Non è forse questo il vero problema? Ennesima dimostrazione di quanto questo paese sia un paese di vecchi e, soprattutto, per vecchi.
Che alle manifestazioni larga parte dei giovani manifestanti sia lì solo per caso o, come si dice dalle mie parti, per "balzare la scuola" è dato di fatto. I suddetti "giornalisti", autori di un bellissimo (ma anche no) servizio, arrivano tardi di almeno cinquant'anni su questa notizia. E in realtà anche sul format: il ridicolizzare un intero movimento, domandando a decine di persone, per poi mostrare in servizio esclusivamente coloro che si sono rivelati più ignoranti sulla causa è una strategia per creare scalpore che esiste da sempre. Personalmente, l'ho sempre odiata e non mi ha mai divertito. Un modo come un altro per tranquillizzare il popolino circa il fatto che possa continuare a crogiolarsi nella sua ignoranza in quanto, lì fuori, c'è chi "è messo peggio"... Che poi vorrei vedere le risposte che avrebbero saputo dare in quella stessa circostanza tutte le persone che, vedendo il servizio, hanno dato degli ignoranti (o peggio) ai ragazzi che appaiono e che chiaramente fanno una sonora figura di m**** (meritata).
Qui allora mi interrogo su una questione... qual è il compito della stampa? Dare notizie o fare views? Approfondire e informare o fare click? No perchè omologarsi ai peggiori youtubers di serie Z mi sembra un ottimo modo per approcciarsi al mondo, visto che da un lato stai attaccando il pubblico su cui più attecchisce questo format e dall'altro generi facile consenso tra coloro che hanno una bassa considerazione dei giovani.
Una parola per descrivere il mio stato d'animo quando vedo queste cose? Schifato.
I cambiamenti climatici e nello specifico il surriscaldamento globale sono problematiche su cui si ragiona da anni, la comunità scientifica stessa è abbastanza divisa e discute circa le responsabilità dell'uomo nel fenomeno. Ma è un dato di fatto, tolti i parrucchini negazionisti d'oltreoceano, che sia un problema, per mille e una motivazioni. Così come degna di attenzione è tutta la questione ecologica e di sostenibilità ambientale ben più ampia del solo riscaldamento. Purtroppo questo è un problema che troppo spesso viene accantonato per creare servizi volti alla mera creazione di scandalo e sdegno nei confronti di NOI giovani: gli svogliati, i fannulloni e i superficiali (chi ha altri complimenti li può aggiungere in coda).
Tuttavia, se al posto puntare il dito contro coloro che da sempre (anche quando i miei genitori erano giovani e manifestavano esistevano e quasi sicuramente in qualche circostanza anche loro sono stati "i ragazzi dell'intervista") rovinano il senso della manifestazione stessa, si fosse puntato il dito verso il problema che la manifestazione voleva mettere in luce? Cercando magari di capirne le cause e esponendo il dibattito che attorno al tema ruota da tempo? Troppo difficile nell'era di Internet... scrivere un articolo o creare un servizio simile sarebbe troppo faticoso e oneroso per la testata... e il lettore/spettatore è forse troppo svogliato per poter generare un qualunque pensiero autonomamente? con logica e senso critico? Troppa richiesta di risorse cognitive, dopotutto esiste ancora gente che non capisce che quei servizi sono creati ad arte per screditare.
E allora che si continui così, a creare discussioni inutili e a fare la sagoma dei problemi senza mai affrontarli, dopotutto ultimamente è anche così che si sale al potere nel civilizzato occidente. Puntiamo il dito e accusiamo senza sapere di cosa diavolo stiamo parlando, senza prove e senza  competenze creiamo connessioni tra fenomeni e le trasformiamo in verità indissolubili, però poi siamo sempre in prima fila per delegare agli altri la nostra responsabilità ed è sempre e solo gli altri che siamo disposti a incolpare quando le cose non funzionano.
Tutto quello che ci circonda, dalla politica al giornalismo, dai giovani maleducati ai vecchi non troppo più educati dei giovani, è sintomatico di un problema ben più radicato: si raccoglie ciò che si semina, cara Italia.
Il servizio a cui mi riferisco è solo la punta di un iceberg molto più grande, in cui io vedo il vero problema di questo paese: non gli immigrati, non i politici ladri, non l'Europa, non i rettiliani, non le manine di Di Maio, gli Illuminati o poteri forti di sorta... siamo semplicemente noi il problema, ognuno di noi, ogni persona che, anziché cambiare qualcosa, preferisce vincere l'ennesima medaglia olimpica di sollevamento polemiche, comodamente seduti sul divano di casa (trono sul quale diveniamo sommi conoscitori dello scibile).

E questo è uno sfogo, la soddisfazione di un mio bisogno, forse infantile.
Tendenzialmente non dico mai la mia sui social, sto ben alla larga dalla polemica sterile che da troppo tempo infesta piattaforme come Facebook. Ma questa volta ne avevo veramente i c******i pieni. E penso di parlare anche a nome di tutti quei giovani che come me a poco a poco si stanno rendendo conto che le cose non vanno e, un passo alla volta, stanno alzando la testa. Forse non sarà la mia generazione a capirlo e ad assumersene la responsabilità, forse sarà quella dopo o forse quella dei miei figli.  Prima o poi capiremo che questo mondo non è di chi ci sta precedendo ma è nostro. Domani saremo noi al posto di quella giornalista, di quel politico o di quel muratore e quando saremo lì dovremo capire che il mondo non sarà neanche più nostro ma sarà di chi verrà, e a quel punto avremo due scelte: ragionare come chi è ora in quelle posizioni, con la logica del "Me ne frego!" e del "Se non lo credo non ci crederò"... oppure capiremo che bisogna essere migliori di chi è venuto prima e dimostrare che una via altra esiste e che vale la pena percorrerla, nonostante le difficoltà che porta con sé, non per noi ma per chi verrà dopo di noi, non per i nostri figli ma per tutta la comunità del futuro.

Per chiunque abbia letto fino a qui questo mio delirio: non chiedo di alimentare il dibattito nei commenti, non vi chiedo di condividere o mettere like sul social di turno. Se non la pensate come me o se magari non siete quegli "adulti" che, forti della loro età, sono convinti di essere per forza migliori di chi è piccolo e senza esperienza, o se anche vi ritrovate solo in parte col mio discorso vi invito comunque a una semplice riflessione: vi chiedo di fermarvi cinque minuti e pensare a qualunque cosa vogliate (un articolo, un libro, un film) e vi chiedo di pensarci con spirito critico e pensando con la vostra testa, perchè forse può non sembrare però troppo spesso siamo condizionati (io per primo, sia chiaro) da pensieri che sono nella mostra mente e a cui crediamo e che ritornano come un mantra ma che non sono mai stati veramente nostri.
Fermarsi e riflettere.
Può non sembrare però questo piccolo gesto, secondo me, è la miglior soluzione a molti dei problemi che affliggono il nostro tempo.

Grazie per il tempo dedicatomi.

Emme


P.S. Non vi lascio il link al video né il nome della testata per evitare di dare loro ulteriore visibilità.

2 commenti:

  1. Concordo su tutto! Non si può puntare il dito a caso, quando magari chi sbaglia, in primis, è proprio chi lo punta il dito

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  2. Cara Alex, tutto vero, se dobbiamo fare tutto quanto tutti dicono, tutti impazziremo in fretta.
    Ciao e buona giornata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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