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mercoledì 21 novembre 2018

REVIEW PARTY: L'emporio dei piccoli miracoli di Keigo Higashino

Un piccolo miracolo. 

Ringrazio la Sperling & Kupfer per la copia omaggio e vi invito a leggere anche le recensioni delle mie "colleghe" per questo Review Party. Trovate in fondo la lista dei blog.



TITOLO: L'emporio dei piccoli miracoli
AUTORE: Keigo Higashino
EDITORE: Sperling & Kupfer
PAGINE: 340

TRAMA:
Tre giovani ladri un po' pasticcioni - Shota, Kohei e Atsuya - hanno appena svaligiato una casa in una piccola cittadina di campagna, quando vengono lasciati a piedi dall'auto con cui sarebbero dovuti scappare. Decidono allora di nascondersi in un vecchio negozietto che sembra abbandonato, l'Emporio Namiya. Nel cuore della notte, però, succede qualcosa di strano: una lettera viene infilata sotto la serranda abbassata del negozio. È una richiesta di aiuto, indirizzata all'anziano proprietario dell'Emporio, che anni addietro era diventato celebre perché dispensava massime di saggezza e consigli di vita a chiunque gli chiedesse una mano. I tre, così, decidono di fare le sue veci e depositano una risposta scritta fuori dalla porta. Shota, Kohei e Atsuya, pensando di aver risolto la questione, tornano a discutere della fuga all'alba, ma dopo qualche istante giunge la replica, e questa volta capiscono che incredibilmente quelle lettere sono inviate da qualcuno che vive nel 1979, più di trent'anni indietro rispetto al loro presente. Da quel momento, le lettere di aiuto si moltiplicano, inviate da nuovi mittenti, ognuno con i propri problemi, tutti diversi e tutti complicati. Coinvolti in quella bizzarra macchina del tempo, i tre ladri decideranno di prestare il proprio aiuto a tutti quelli che lo richiedono, provando con le loro risposte a cambiare, in meglio, il passato. Scegliendo il miglior destino possibile per quei perfetti sconosciuti..





RECENSIONE

Questo romanzo è un piccolo gioiello.

L'emporio dei piccoli miracoli inizia con tre ladruncoli un po' imbranati che, dopo un colpo, si rifugiano nell'emporio Namiya, un vecchio negozio ormai chiuso. Più di trent'anni prima il locale era di proprietà di un anziano commerciante, il signor Namiya appunto, che aveva preso l'abitudine di dar consigli a chiunque ne avesse bisogno. In che modo? Facendosi lasciare delle lettere anonime alle quali avrebbe poi risposto nel modo più completo e profondo possibile.

I tre ragazzi si ritrovano incastrati in un affascinante miracolo: mentre sono nell'emporio arrivano loro lettere dal passato, alle quali decidono di rispondere. In questa storia presente, passato, futuro si legano tra loro e si intrecciano per magia, mantenendo però uno sviluppo assolutamente "spontaneo", naturale, senza tracce di artificiosità. L'autore riesce infatti a narrare gli avvenimenti (un po' impossibili ed irreali) con grande grazia e semplicità. Non si inventa spiegazioni assurde, non fa giochi di prestigio... è solo tutto un piccolo miracolo: inspiegabile, unico, meraviglioso.

Gli uomini e le donne presentati in queste pagine sono ben realizzati, con il giusto livello di introspezione e di analisi. Le loro emozioni sanno di verità, sono estremamente sincere, e i loro pensieri coinvolgono il lettore, catturandolo nei piccoli e grandi dilemmi e drammi delle loro esistenze.  

Le vicende dei personaggi si intrecciano tra loro in questo flusso temporale, andando a creare un enorme mosaico di vite che si incastrano alla perfezione. Ho apprezzato molto la delicatezza e la tranquillità con cui piano piano l'autore ci ha svelato dettagli necessari per ricomporre il puzzle e collegare i puntini. I diversi personaggi sono infatti tutti uniti nei loro destini... ma questo starà a voi scoprirlo.

Il tema principale riguarda i rapporti tra le persone. Higashino ci porta a riflettere su come le nostre azioni possono avere conseguenze sugli altri, conseguenze più o meno volontarie, in parte prevedibili e in parte totalmente inaspettate, positive o distruttive; niente di ciò che facciamo o diciamo si ferma lì, tutto viene recepito da qualcun altro, tutto prosegue. Siamo interconnessi in questa realtà. L'invito implicito è di prestare attenzione alle nostre scelte, al nostro modo di esprimerci, di rispondere, di rifiutare o accettare gli altri.
Riprendo la frase che ho scelto per il MMQ di lunedì scorso: "L’indifferenza è il più grave peccato mortale."
Quando potete, insomma, siate gentili.

Questa è stata la prima opera di un autore giapponese che ho letto (un po' me ne vergogno) e sono rimasta piacevolmente sorpresa dall'atmosfera e dagli ambienti che vengono descritti: in parte il mondo in cui si svolgono le vicende è molto simile al nostro (in particolare nel presente), tuttavia arredamenti, cibo, espressioni, usanze diverse arricchiscono le pagine di fascino e incanto.

Conclusione? Una lettura scorrevole, che tiene incollati alle pagine senza mettere fretta; un romanzo introspettivo consigliato per un viaggio nell'animo umano (per lo meno nell'animo delle persone "buone").



VOTO: 



Che ne pensate? Vi ispira?

Alex



ALTRE TAPPE:



2 commenti:

  1. Sono felice che ti sia piaciuto, anche io ho apprezzato molto questa lettura anche se a tratti un po' lenta.
    Grazie per aver partecipato :D

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  2. Sembra interessante, grazie per la recensione

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