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sabato 9 giugno 2018

ALEX INTERVISTA... Sunny Valerio

Buongiorno a tutti!
Settimana scorsa vi ho segnalato il romanzo d'esordio di Sunny Valerio, un giallo dal titolo Il bacio del lago, e oggi l'autrice è nostra ospite per un'intervista. Siete pronti a conoscerla meglio e a scoprire tante curiosità sui suoi scritti?




SUNNY VALERIO 


1. Ciao Sunny! Ti va di presentarti ai nostri lettori? Raccontaci qualche curiosità su di te.

Ciao! Assolutamente sì! Sono una giovane donna che ha fatto della propria parlantina e immaginazione un lavoro. Ho venticinque anni, da diversi anni sono doppiatrice pubblicitaria, ho doppiato anche in film e telefilm, e con questo mio nuovo romanzo thriller, Il bacio del lago, posso finalmente dire con gioia anche giovane scrittrice. Ad Ottobre tra l’altro è prevista la pubblicazione del mio secondo romanzo, che in realtà è stato il primo ad essere sviscerato dalle mie dita e che ho tenuto nel cassetto un po’ più di mesi rispetto a Il bacio del lago. Amo leggere e scrivere thriller, anche La Quercia, così si chiama la mia seconda creazione, ha sempre in sé tanta suspance e mistero.
Della mia vita privata posso dirvi che sono pugliese, di Bari precisamente, e che la vita mi ha condotta a Novara, città in cui vivo con il mio adorato maritino e la nostra amatissima figlioletta pelosa tutta nera, Siria.
Ho una passione sfegatata per tutto ciò che va scoperto, per le atmosfere grigie ed inquietanti, per la natura e soprattutto per gli animali, di cui interpreto continuamente i pensieri in diretta con vocine bizzarre quando mi trovo in loro compagnia.
Sono avvezza alle figuracce, ma non fa niente, strappare un sorriso alle persone, per quanto delle volte vorrei sprofondare sottoterra, è sempre positivo 😊.

2. Quando hai iniziato a scrivere? Come? Chi ti ha maggiormente sostenuta/incoraggiata in questo percorso?
Se dico “da sempre” sono troppo scontata? Però è effettivamente così. Sono cresciuta a pane e Fiabe Sonore, prima delle scuole elementari fingevo di saper leggere e non vedevo sul serio l’ora di imparare. Ho sempre amato scrivere racconti e parlare delle mie giornate. Il classico diario è stato la base e il preludio di quello che oggi sono i miei romanzi. La Quercia, infatti, è narrato in prima persona, con il racconto di tre generazioni diverse che rivelano la propria storia e la propria verità. Poi con Il bacio del lago sono passata volutamente alla scrittura in terza persona. Ma direi che per me tutto nasce dal diario personale.
In questo percorso non ho avuto ostacoli da parte delle persone a me care, forse perché mi hanno sempre vista farlo con passione e devozione e dunque ogni componente della mia famiglia ha partecipato con piacere alla creazione dei manoscritti, magari leggendoli via via che nascevano ed esprimendo le proprie opinioni, ascoltandomi in silenzio mentre cercavo idee per i punti di svolta delle storie. Non posso che essere felice per il supporto da parte di tutti, anche di chi mi ha ispirata involontariamente.

3. Da dove è nata l’ispirazione per “Il bacio del lago”? Hai preso spunto da dei fatti reali?
Come accennavo sono amante della natura, in particolare dei paesaggi di montagna. Quelli del Trentino mi sono rimasti nel cuore, ci passavo alcune settimane, ogni Settembre, quando ero piccola. I laghi sono per me carichi di quella quiete ricca di mistero ed inquietudine. Non so se mi spiego, pare che in loro abbiano un segreto celato, dunque ho voluto a tutti i costi ambientare uno dei miei romanzi sulle sponde di un lago, ispirato appunto a quelli meravigliosi del Trentino.
Parlando dei personaggi: da bambina, in Trentino, ho conosciuto una bambina di nome Brigitte (che si pronuncia Brighit, alla tedesca) e nonostante non ci abbia mai parlato poi così tanto, mi è rimasta impressa. Ho quindi deciso di chiamare la bambina, che si perde durante una gita con i suoi genitori sulle sponde del lago di S. Sofia, Brigitte appunto.
C’è anche il personaggio di Angelica, l’anziana eremita, uscita un po’ dalle favole, che vive sulle sponde del silenzioso lago, completamente ispirato ad una nonnina di 96 anni con cui tutte le settimane prendo il caffè per sentirla raccontare di sé e della storia che ha vissuto. Il suo nome è Angela, le ho anche dedicato il libro: “ad Angelina, donna senza tempo”, frase la che rispecchia a pieno.
I fatti non sono assolutamente reali (e meno male direi), ma purtroppo trattano una tematica terribile ed eternamente presente.

4. A chi consiglieresti il tuo libro? A quali lettori ti proponi? Una categoria specifica? Perché?
Direi che ha buone possibilità di abbracciare un pubblico ampio. Dagli amanti del rosa, ovviamente gli amanti del giallo e del thriller, finanche il fantasy. Questo perché Il bacio del lago, parlo di lui per il momento, ha in sé varie sfumature. Non ho fatto mancare la vena romantica, che personalmente adoro in un romanzo, e schizzi di horror.  In qualche recensione ho letto di lettori che hanno riscontrato caratteristiche fantasy in lui, nonostante sostanzialmente sia un giallo/thriller. La Quercia ha anch’esso queste possibilità, magari escluderei gli amanti del genere fantasy estremo tra i suoi papabili lettori.

5. Secondo te qual è la parte più complicata nella pubblicazione di un romanzo? Scriverlo, lavorare con le CE, revisionarlo, pubblicizzarlo…? Come hai affrontato i momenti difficili di quest’esperienza?
Penso che tutti gli autori possano essere d’accordo con me sulle difficoltà e sull’arduo lavoro che c’è dietro la pubblicazione e la promozione del proprio romanzo, perché la verità è questa, soprattutto se si è esordienti (gli stessi best-seller sono stati romanzi sconosciuti per i primi tempi). Scrivere per me è stato un viaggio continuo con la mente, il cuore ed anche il fisico. Non dico che sia stato facile: revisionarlo duemila volte, tessere con maestria senza essere scontati i punti cruciali della storia non è affatto facile, ma ottenere un contratto editoriale serio, per quanto la casa editrice possa essere piccola, non cadere nelle proposte di pubblicazione a pagamento pur di vedere il proprio romanzo pubblicato, è davvero un’impresa. Non nego di aver pensato all’auto pubblicazione, penso che tutto l’impegno che metto nella promozione del mio romanzo verrebbe ripagata economicamente di più, ma attualmente voglio fare le cose nella vecchia maniera, per quanto delle volte abbia dei ripensamenti interiori proprio per le difficoltà incontrate e che non si fondono con l’immediato riscontro economico. Un editore però fa un lavoro che noi dovremmo altrimenti improvvisare, per quanto magari ci siano tanti romanzi ben confezionati ugualmente e auto pubblicati, parlo con il mio punto di vista assolutamente soggettivo.
Affronto tutti i momenti ascoltando le persone che reputo esperte, non peccando di presunzione e lasciandomi aiutare da chi mi porge una mano, non ostentando orgoglio.

6. Ci saluti con una citazione che ti rispecchia?
La mia filosofia di vita è questa: punta in alto, per scendere in basso c’è sempre tempo. Pensa giorno e notte a come riuscire nel tuo obbiettivo e immagina il tuo sogno come se fosse vero e già realizzato, di lì è un attimo afferrarlo davvero. 




Ringraziamo Sunny per essere stata con noi e le auguriamo tutto il meglio!

Avete qualche domanda da porle? Vorreste sapere qualcos'altro?
Lasciateci un commentino e lei sarà felice di rispondervi ;)


Alex

1 commento:

  1. Bella intervista. Ho letto il libro di Sunny e mi è piaciuto molto. Anche se scrivo un genere diverso, ho trovato molte analogie con il mio modo di raccontare. Brava Alex, brava Sunny

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